02 luglio 2010

Cara autostrada


"Non metteremo le mani nelle tasche degli italiani" è il tormentone del governo.

Forse nelle tasche no, ma nel portafoglio sì, viene da dire.

Infatti sono scattati ieri gli aumenti sulle autostrade che potrebbero gravare anche per 120 euro al mese sui bilancio di alcuni pendolari.

Il governo a corto di soldi fa pagare una parte dei costi dell'ANAS agli utenti delle autostrade secondo una logica un pò strana: percorri una tangenziale gestita da una società autostradale da cui si dirama una bretella per l'aeroporto gestita dall'ANAS? Paghi di più, anche se non usufruisci della bretella per l'aeroporto. Il maggiore introito finisce all'ANAS.

Si tratta di una scelta criticabile e iniqua da diversi punti di vista.

Anzitutto perché si fa pagare solo ad alcuni il costo di un bene (la strada dell'ANAS) di proprietà di tutti, costo che andrebbe pagato con le imposte di tutti i cittadini.
Doppiamente iniqua, poi, perchè colpisce i pendolari, categoria di persone che, disponendo di solito di minori ricchezze, vanno a vivere fuori città per godere di immobili che costano di meno.

Dal punto di vista ecologico, l'aumento dei pedaggi risGrassettochia di essere deleteria, aumentando il traffico, le code e i consumi sulle strade non a pagamento.

E infine è un provvedimento che non combatte le inefficienze e la corruzione legata alla gestione dell'ANAS. Sarebbe stato più ragionevole, in cambio dell'aumento delle tariffe, far gestire alle società da cui dipendono le tangenziali e le autostrade anche i tratti ancora di competenza ANAS, realizzando economie di scala capaci di far risparmiare qualche soldo all'automobilista.

2 commenti:

  1. Uhm, però le privatizzazioni in Italia storicamente non hanno portato alcun beneficio di costo per gli utenti.

    POi bisogna valutare se ha senso privatizzare quelli che sono dei monopoli naturali, cioé le reti di comunicazione: si rischia che al monopolio pubblico si sostituisca quello privato...

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  2. le tariffe dipendono dallo stato che ha dunque i poteri per impedire che il monopolio sia usato male

    certo se c'è (come a Torino) una tangenziale gestita da una società da cui parte una bretella di 6-7 km verso l'aeroporto, non ha molto senso che se ne occupi l'ANAS. Con un solo gestore risparmieresti qualche soldo nella gestione/manutenzione

    un'assurdità che ricorda quella delle strade: sono dell'ANAS se vanno all'estero mentre se collegano due località nazionali sono provinciali

    sembra una distinzione, simile a quella che si erano inventati per abolire le province (eliminiamo quelle al di sotto di una certa popolazione, ma non se confinano con uno stato straniero), il cui vero scopo pare solo quello di lasciare in piedi certi carrozzoni

    se poi lo stato preferisce gestire le autostrade, niente di male. Anzi forse è meglio. Ma non ha senso avere strade che dipendono da istituzioni diverse anche se sono una il proseguimento dell'altra

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