07 luglio 2010

Mare, profumo di mare: le tasse occulte


A volte la tv mostra un mondo che pare la realtà posticcia di Love Boat, telefilm del passato che raccontava le simpatiche avventure dell'equipaggio di una nave da crociera. Nel telefilm tutto funzionava alla meraviglia e c'era spazio solo per persone famose e storie a lieto fine. Proprio come in certe serate in tv, dedicate a premi sconosciuti offerti a persone famose.

Si fa così: si scrittura qualche famoso attore americano, lo si porta in qualche bella località di mare, si prendono tv e soldi pubblici, si fanno sfilare assessori e sindaci che promuovono le bellezze locali, si riempono alberghi, bar, taxi e discoteche e si spera che ciò aiuti a rilanciare il turismo.

Il tutto con soldi pubblici. A carico anche di chi non è interessato alle spiagge della Sardegna o ai faraglioni di Capri, magari perché cassintegrato e si rode il fegato all'idea che mentre sopravvive con pochi soldi qualcuno se la spassa a sue spese al mare, pagato per pubblicizzare una località turistica.

C'è da dubitare che questo serva davvero a incrementare il turismo e che la presenza di un famoso attore americano serva a offrire visibilità all'estero alla località turistica.

Insomma siamo di fronte a un gioco che finisce per arricchire chi è già ricco, un attore americano da 15 milioni a pellicola o una soubrette italiana che per una sera finisce in tv anzichè in una convention per venditori di strumenti elettromedicali.

La realtà del comune mortale, poi, è ben diversa. Le tasse, vere o occulte, le paga davvero. Non lo pagano per affollare una località di mare: il comune mortale paga.

Prendete ad esempio quel che accade ad Albisola Superiore, località di mare poco conosciuta a due passi da Savona, in Liguria.

Come risulta da questo documento il Comune è riuscito a imporre una tassa a buona parte dei propri abitanti. Non l'ICI o una tassa sull'immondizia. Una tassa sul parcheggio. Le solite strisce blu.

Lo scopo è far pagare chi si reca sulle spiagge in estate o nei fine settimana, ma si finisce anche per far pagare i residenti. 5 euro l'anno per chi possiede una sola auto, 60 per la seconda auto o per i non residenti con casa al mare.

Due modi assai diversi di promuovere le località di mare. Soldi offerti ai ricchi (attori, giornalisti e soubrette) e soldi presi dai meno ricchi che vogliono solo passare una giornata al mare.

1 commento:

  1. Ah beh, qui a Bari non è una novità. I parcheggiatori, abusivi e non, sono anche vicino e dentro gli ospedali, università, insomma ovunque, non solo vicino le spiagge. Appena trovano 100mq di terra da gestire, se la spartiscono i capo rione... il parcheggio si paga anche quando la spiaggia è a pagamento, figuriamoci quando la spiaggia è gratis.

    RispondiElimina

Link Interni

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...