Vorrei inaugurare una piccola rubrica: l'errore o forse orrore economico. In tv o sui giornali appaiono notizie incredibili e vale la pena commentarle per spiegare come funzionano davvero le cose economiche.
Per cui se qualcuno sente o legge qualcosa che gli appare errato, me lo comunichi: fotogian@yahoo.it
Stasera ho sentito due piccoli orrori.
Primo, stasera sento il tg3 che intervista Alemanno, sindaco di Roma. Cerca di ragionare come farebbe un leghista e dice: Roma riceve dallo Stato poco più di un miliardo di euro mentre ne paga oltre 30 in imposte varie.
Cavoli! dico io.
E' possibile? Certo che no. Lo Stato versa ai comuni i soldi con cui pagano il riscaldamento delle scuole, ma non gli insegnanti. Il comune non paga i tribunali, la polizia, l'esercito (e a Roma ci sono parecchie caserme e dipendenti delle forze armate), i maestri o i professori universitari e neppure la sanità, pagata dalla Regione con soldi versati dallo Stato.
Quindi che senso ha dire che Roma paga imposte pari a 30 volte i soldi che il comune riceve?
Secondo. Passano un paio di ore e Gad Lerner si occupa di Marchionne. Una troupe fa notare a Marchionne che guadagna 435 volte quel che guadagna un operaio cassintegrato di Pomigliano. E lui, parlando con altri giornalisti, spiega che lui lavora tanto ed è arrivato in ufficio alle 6.30 senza pensare ai propri diritti.
Appare incredibile che Marchionne risponda in questo modo. Può un supermanager del suo calibro pensare che il suo superstipendio si giustifichi col fatto che lavora come un matto?
Basterebbe dire: trovate un altro, magari migliore, magari che guadagna meno.
Beh quanto a Marchionne sono d' accordo che per le responsabilità che ha, per il suo impegno, per il suo successo, per quanto ha studiato ecc debba guadagnare più di un operaio, ma oggettivamente comunque 435 volte di più secondo me è un pò troppo. Poi certo non è Marchionne il problema, è il sistema che funziona così e quindi appunto trovalo un magari migliore e magari che guadagna meno.
RispondiEliminaPerò insomma la disuguaglianza sociale è un problema grave e quindi si potrebbe ridurre questa differenza, voglio dire che i dirigenti se invece di guadagnare 435 volte quello che guadagna un operaio guadagnassero 200 volte di più, sarebbe comunque un guadagno accettabile no? Tu stesso hai letto il libro desigualdad (non ricordo mai il titolo in italiano), e lì propongono anche leggi che impediscano a una azienda di pagare troppo un dirigente rispetto ad un dipendente, ma tu stesso mi facesti notare che anche seguendo la strada delle imposte molto progressive le imprese sarebbero stimolate a pagare meno i propri dirigenti...
Insomma, senza farne una colpa a Marchionne in se stesso, però secondo me questa disuguaglianza è esagerata
infatti ieri sera nessuno si è chiesto quanto paghi Marchionne di imposte, quanto paghino gli operai e quando i vari personaggi, Berlusconi in testa, che campano non dello stipendio di manager ma di dividendi e altro
RispondiEliminase si scoprisse, come probabile, che le aliquote mediamente pagate sono assai simili, ci sarebbe da riflettere
ma nessuno ha posto la questione... anche se l'ottimo Mucchetti, giornalista del Corsera, in passato spiato da Telecom targata Tronchetti per aver scritto articoli che non lo dipingevano come un santo, alla fine ha posto la questione della diminuzione delle disuguaglianze come strada per uscire dalla crisi, facendo un parallelo -a mio avviso condivisibilissimo- con la soluzione della crisi del 1929
va anche notato che le 435 volte erano riferiti a operai in cassa integrazione per molti mesi l'anno... calcolando uno stipendio medio di un impiegato (visto che Marchionne non si occupa di montare paraurti) che lavora tutto l'anno, la differenza sarebbe stata diversa
Ma la finanziaria del governo Prodi non aveva aumentato le imposte ai più ricchi?
RispondiEliminaUna domanda anche: avevo letto un articolo di Samuelson ( http://www.partitodemocratico.it/dettaglio/61860/Samuelson:_i_sette_errori_dei_liberisti_senza_regole ) dove diceva che i governi di Roosvelt e Hitler per risolvere la crisi fecero un grosso intervento nell' economia, ma provocando un grande debito pubblico.
Che Hitler avesse fondato la ripresa economica e la corsa agli armamenti della Germania su un debito pubblico gigantesco l' ho letto da diverse parti, di Roosvelt non ho ancora trovato conferme...
Secondo me, lo Stato durante una crisi deve si intervenire per ridurre le disuguaglianze ma prima bisogna che trovi le risorse necessarie, altrimenti se lo fa indebitandosi prima o poi dovrà tagliare i servizi ecc e quindi prima o poi ritornerà la disuguaglianza e si sarà allo stesso punto di prima
Mi dispiace anche che i libri di scuola non lo dicono mai che la Germania di Hitler prima o poi sarebbe crollata economicamente a causa del debito pubblico...Secondo me è una cosa che andrebbe saputa, perchè troppo spesso si sente dire "Hitler avrà fatto cose brutte però ha anche fatto grandi cose...". In realtà quindi non è vero...
RispondiEliminaIn un altro sito ho letto anche un' altra cosa interessante del nazismo:
http://it-cultura.confusenet.com/showthread.php?t=257946
<>
è un articolo molto interessante che conferma alcune cose che ho scritto anch'io, come l'idea che dopo il 1970 non si parla + di debito pubblico nelle tesi delle università + importanti, ovvero che da quell'epoca sono diventate di moda teorie conservatrici (ispirate ad es. a Hayek che si cita) che vedevano come fumo negli occhi ciò che era pubblico
RispondiEliminail nesso corretto è effettivamente che le decisioni di spesa (magari finanziate col debito) funzionano se cambiano la distribuzione del reddito in modo + equo
è anche interessante la considerazione che le formule di Merton- Scholes ecc erano ignorate da chi diceva di usarle
a me è capitato di studiare cose simili, chiedendomi come diavolo si facesse a misurare una certo variabile
nessuno te lo sapeva dire e a me pareva chiara l'inutilità di tali formule. Chi le avesse usate faceva ipotesi non diverse da chi dice: secondo me domani il titolo Generali sale dell'1%
la cosa scandalosa era che nessuno si chiedesse: ma perchè mai dobbiamo insegnare queste cose?
anche se poi si capiscono le ragioni: spesso chi insegnava queste cose era un sostenitori di quell'Hayek di cui parla Samuelson
In pratica ideologi allo stato puro, lobby con interessi precisi che usano le università pubbliche per propagandare le loro ideologie
La Germania è poco interessante un pò perchè chi studia economia si riferisce al mondo anglosassone e poi perchè è molto facile confondere politica (pessima, quella di AH) con l'economia. Si rischia di pensare che il merito economico sia dovuto a un personaggio davvero imbarazzante
Spero di aver risposto a tutto...sennò dimmelo