20 settembre 2010
L'istruzione costa?
Si, l'istruzione decisamente costa cara ad un paese. Ma in prospettiva rende più di quello che costa a chi ha il coraggio per investirci.
In questo periodo di inizio scuola a fare scalpore e ad occupare le prime pagine dei giornali sono i quasi 200.000 precari della scuola che non vedranno confermati gli incarichi, perché ritenuti esuberanti. Ma i mali della scuola italiana purtroppo non si fermano qui. E i risultati si vedono con il tempo!
L'istruzione primaria pubblica italiana, con in testa l'Emilia Romagna negli anni '90, è servita da modello in tutto il mondo. Non per niente era considerata la migliore del mondo: più insegnanti, più progetti, tempo prolungato, ecc. ecc.
Ora che fine farà tutto cio?
Riporto solo un paio di dati: il numero medio degli alunni per classe è aumentato a dismisura, e a volte sfiora i 30 e, dall'altra parte in Europa siamo penultimi come spesa per la scuola.
Aggiungo un altro dato: da uno studio recente del ministero dell'istruzione il 30% degli edifici scolastici non è a norma con le leggi antisismiche e quasi la metà del totale andrebbe ristrutturata.
Quindi si può tranquillamente affermare che per la scuola non è vero che si spende tantissimo. Ma probabilmente è vero che si spende male.
Buona parte del problema è dato dall'eterno intreccio di competenze: scuole di proprietà dei comuni, ma insegnanti pagati dallo stato. Ma a mio parere l'altra parte del problema è la chiara volontà politica di spingere sulle scuole private.
Il disegno è chiaro: si tolgono soldi alle scuole pubbliche provocando un peggioramento del servizio. Il commento del genitore è: "perché mio figlio dovrebbe andare in una scuola piena di immigrati che nemmeno parlano l'italiano, portandosi dietro pure la carta igienica? Allora lo mando alla scuola privata! Pago, ma almeno li gli immigrati non ci sono (perché costa....)".
Quando questo meccanismo è consolidato, allora si possiede la base elettorale per dare maggiorni contributi alle scuole private, togliendoli ancora alla scuola pubblica ed il gioco è fatto!
Ma conviene ad uno stato in prospettiva un simile sistema?
Il problema di fondo è dato dalla divaricazione tra i redditi della nostra società, dove sta scomparendo la classe media e ci stiamo dividendo in ricchi e poveri. I ricchi vorranno e potranno istruire i loro figli in maniera sempre migliore e ai poveri rimarrà una scuola pubblica disastrata (ci sono già interessanti esperienze in merito negli USA).
Parafrasando il titolo di un famoso film, verrebbe da dire: "non è un paese per giovani"
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Piero Calamandrei - discorso pronunciato al III Congresso in difesa della Scuola nazionale a Roma l'11 febbraio 1950
RispondiElimina"Ci siano pure scuole di partito o scuole di chiesa. Ma lo Stato le deve sorvegliare, le deve regolare; le deve tenere nei loro limiti e deve riuscire a far meglio di loro. La scuola di Stato, insomma, deve essere una garanzia, perché non si scivoli in quello che sarebbe la fine della scuola e forse la fine della democrazia e della libertà, cioè nella scuola di partito.
Come si fa a istituire in un paese la scuola di partito? Si può fare in due modi. Uno è quello del totalitarismo aperto, confessato. Lo abbiamo esperimentato, ahimè. Credo che tutti qui ve ne ricordiate, quantunque molta gente non se ne ricordi più. Lo abbiamo sperimentato sotto il fascismo. Tutte le scuole diventano scuole di Stato: la scuola privata non è più permessa, ma lo Stato diventa un partito e quindi tutte le scuole sono scuole di Stato, ma per questo sono anche scuole di partito.
Ma c'è un'altra forma per arrivare a trasformare la scuola di Stato in scuola di partito o di setta. Il totalitarismo subdolo, indiretto, torpido, come certe polmoniti torpide che vengono senza febbre, ma che sono pericolosissime... Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina.
L'operazione si fa in tre modi, ve l'ho già detto, per rovinare le scuole di Stato.
Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci.Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico."
e intanto si sprecano i soldi per i soliti fascistelli
RispondiEliminahttp://da-nord-ovest.blogspot.com/2010/09/piccoli-balilla-crescono.html