21 novembre 2011

Effetto Berlusconi ed effetto Monti























Da quando Silvio Berlusconi ha annunciato il suo addio a Palazzo Chigi, alcuni politici del centro-destra dicono: vedete gli spread? non sono poi migliorati tanto, segno che non era colpa del governo.

Dimenticano però che nelle ultime settimane sta peggiorando il quadro europeo. I titoli francesi e quelli spagnoli sono sotto attacco e questo si riflette anche sul differenziale tra i BTP italiani e i bund tedeschi.

Infatti come segnala il grafico (fonte: lavoce.info) s'è annullato il differenziale di rendimento tra i titoli italiani e i titoli spagnoli (i Bonos).

A giugno pagavamo uno 0,70% in meno della Spagna, segno che i nostri titoli erano più credibili, complice una migliore situazione dei conti pubblici e della disoccupazione. Poi poco per volta il rendimento dei nostri BTP è salito rispetto al rendimento dei Bonos fino a toccare quasi l'1,5% in più alla vigilia delle dimissioni del governo.

Se è vero che il valore assoluto dello spread non è sceso tanto e oggi si attesta a 480 punti, è anche vero che il differenziale dei titoli francesi e spagnoli (rispetto ai Bund) è peggiorato di almeno 50 punti in pochi giorni. Anche i BTP risentono di tale peggioramento.

Dire che Berlusconi è privo di colpe è impossibile. Non solo lo spread rispetto ai Bund è salito, ma anche lo spread rispetto ai Bonos, come mostra il grafico, è peggiorato, per tornare a livelli più ragionevoli una volta che Berlusconi ha lasciato spazio a Monti.

13 commenti:

  1. Probabilmente quest'Estate i Bonos superarono i BTP perchè da una parte ci fu il peggioramento dell'Italia e dall'altra un momentaneo miglioramento della Spagna con la manovra di Stiglitz

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  2. oggi mi è arrivata una email (da un nazionalista catalano) che spiega che con un sistema proporzionale il PP non avrebbe vinto e che c'è poca democrazia in spagna

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  3. Ilsole24:
    "L'insediamento di nuovi governi in Italia, Grecia e Spagna non sembrano aver frenato la corsa degli spread, se non momentaneamente. E, secondo gli analisti di Crédit Suisse, neppure se questi governi mettessero in pratica le riforme chieste dall'Europa la pressione sui loro debiti potrebbe calare.
    La previsione degli analisti della banca svizzera è quella di un netto peggioramento della situazione dei debiti dell'Eurozona. Non sarebbe risparmiata neppure la Francia con i rendimenti sui decennali che rischiano di schizzare sopra il 5 per cento. Questo potrebbe accadere anche se la Bce dovesse intervenire in maniera aggressiva sui mercato acquistando titoli di stato o assicurando liquidità alle banche.
    L'unico snodo per assicurare un futuro all'euro ed evitare questo scenario da incubo, si legge nel report "Gli ultimi giorni dell'euro", è un deciso passo avanti verso la realizzazione di un'unione fiscale. I mercati hanno bisogno di segnali credibili in questa direzione. Solo dopo che ci saranno sviluppi in questo senso la Bce potrà «costruire quel ponte necessario ad evitare il collasso sistemico»."

    Berlusconi ha tante colpe, ma questo disastro non è imputabile a lui e quindi non basta cambiare governo. Siamo di fronte a qualcosa di più grande e grave del nostro premier, chiunque esso sia o sarà.
    La riprova è che a uno a uno tutti gli stati europei stanno crollando, dai PIIGS fino alla Germania che sarà l'ultima.
    Solo a livello europeo FORSE si può fare qualcosa. E sottolineo FORSE.

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  4. Mi tocca farti un intervento km...
    ma il sistema elettorale spagnolo è troppo machiavellico per essere spiegato in tre balletti:

    i nazionalisti catalani e tutti i partiti minoritari in generale accusano il sistema di non essere realmente proporzionale, di favorire i due grandi partiti ecc

    Il punto però è che in teoria il sistema sarebbe proporzionale, nel senso che ad ogni partito spetta la rappresentazione in parlamento in base a quanti voti gli vengono conteggiati.
    Però la critica riguarda più che altro il MODO in cui essi vengono contati.

    Per quanto ne so il conteggio viene fatto attraverso una formula matematica stabilita dalla cosiddetta "Ley D'Hont" molto discussa (tra l'altro D'Hont mi sembra sia anche proprio un cognome catalano...ma magari non del CIU, ci sono catalani anche in partiti non separatisti).

    Il professore di diritto costituzionale l'anno scorso la spiegò, e sinceramente, seppure effettivamente nutro dei dubbi sul fatto che possa essere una formula scrupolosa nel rappresentare proporzionalmente i voti, d'altra parte non mi sembra nemmeno che sia così deleteria da stravolgere i risultati elettorali....

    E' molto difficile spiegare la formula senza fare un disegno gian...ci provo ma è difficile, lo stesso professore dovette ricorrere alla lavagna mi ricordo.

    Praticamente si dividono i voti raccolti da ogni partito per il numero di partiti che si sono presentati alle elezioni.

    Esempio:

    psoe
    pp
    iu
    upd

    in quest'esempio sono 4 partiti.
    si divide una volta per 1, una volta per 2, una volta per 3, una volta per 4 il numero di voti ottenuto da ogni partito.

    partito: n°voti/1 n°voti/2 n°voti/3

    psoe 28- 14- 9,qualcosa-
    pp 20- 10- 6,qualcosa
    iu 16- 8
    upd 12- 6


    eccetera, per tutti i partiti, fino ad averlo diviso per 4 volte (se fossero stati 5 partiti sarebbe stati fino a 5 volte e così via).

    e a questo punto che si fa?

    mettiamo che dobbiamo distribuire per esempio 7 seggi, si parte dal numero più alto che abbiamo ottenuto nell'operazione fino ad arrivare al più basso, (ti ho selezionato con la linietta i 7 seggi a chi verrebbero dati).

    nel nostro caso se vedi, il psoe avrebbe 3 seggi, il pp 2, iu 1 e upd 1.
    Si può dire quello che ti pare, però nel nostro esempio il psoe ha preso più voti ed ha preso più seggi, iu e upd avevano voti simili e hanno preso uguale.

    Serve per far arrivare alla maggioranza assoluta senza bisogno d'arrivare al 50%+1 dei voti.

    E poi c'è lo sbarramento al 3%.
    Anche se in realtà, mi sembra che lo sbarramento non valga per i partiti separatisti, mi sembra sia una cosa del genere.

    Secondo me dire che non c'è democrazia e che il pp avrebbe perso...è esagerato.
    Poi certo, aldilà di questo io per primo mi domando questo D'Hont cosa si era fumato prima di concepire una formula del genere, quello sì :D

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  5. è venuto male l'esempio perchè te l'ha messo tutto attaccato.

    Io lo avevo fatto staccando bene i numeri le liniette e le parole, però me l'ha appiccicato tutto e comprendo che non ci si capisca nulla

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  6. Continuate pure a giocare all'AllegroEconomista intanto le previsioni di quelli che voi bollate complottisti - Barnard in testa - si stanno avverando tutte mentre voi vi accorgete dei problemi solo quando siamo completamente sprofondati dentro.
    Paolo

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  7. ahahah previsioni complottiste che si avverano??

    Ma per piacere...nel mondo dei puffi forse...

    Ricordo ancora Grillo e Benetazzo che davano la Fiat per spacciata, che sarebbe fallita di sicuro e corbellerie varie
    Se poi parliamo di quelli che si bevono il "nuovo ordine mondiale"....
    O quelli che dicevano "dopo l'euro verrà l'amero poi l'asio" :D e bla bla bla
    e invece l'€ stesso è vivo per miracolo

    Hai sempre parlato di previsioni barnardiane che si avverano, ma per ora l'unica che citasti una volta, cioè che sarebbero falliti tutti i PIIGS, per ora non s'è avverata.
    Se fossi in grado di citare la data, la fonte e la previsione precisa si potrebbe anche giudicare, ma così non ha senso...

    Ti potrei citare io articoli di questo blog ma non ha senso, ognuno scrive quello che pensa poi chi ha conoscenze su di una materia o meno lo si vede, ognuno comunque è libero di farsi l'idea che preferisce, però sto scartavetramento di maroni su Barnard lo rende ancora meno digeribile :D
    chi vuole lo leggerà, poi leggerà qualche economista e trarrà le sue conclusioni se vuole.
    Non importa fare sta propagnanda martellante che ricorda i metodi dei signoraggisti

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  8. Vediamo se usando i puntini invece degli spazi funziona il disegno del sistema elettorale spagnolo:

    partito...n°voti...n°voti/2...n°voti/3...n°voti/4

    PSOE........100.......50........33,33.......25
    PP..........80........40........26,66.......20
    IU..........50........25........16,66......12,5
    UPD.........36........18..........12.........9

    ora, metti che con questi risultati, vogliamo assegnare per esempio 10 seggi, faccio copia-incolla della tabella e metto le liniette a quelli che verrebbero assegnati, (i primi 10 da maggiore a minore):

    partito...n°voti...n°voti/2...n°voti/3...n°voti/4

    PSOE.......-100......-50.......-33,33......-25
    PP.........-80.......-40.......-26,66.......20
    IU.........-50.......-25........16,66......12,5
    UPD........-36........18..........12.........9

    Risultato: il psoe che aveva preso 100 voti ha ottenuto 4 seggi.
    pp (80 voti), 3 seggi.
    iu con 50 voti, 2 seggi.
    upd (36 voti), 1 seggio.

    Le critiche ci possono stare, ma comunque come puoi vedere, alla fine chi prende più voti piglia più seggi, quindi non credo che comprometta la democrazia.
    Anche se io per primo preferirei un sistema pienamente proporzionale.

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  9. non capisco però come si arriva dalla tabella a calcolare i 4,3,2,1 seggi assegnati...

    il risultato ricorda un proporzionale con premio di maggioranza e sbarramento come c'è alla Camera da noi

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  10. Se ci sono fai conto 3 partiti si prende il numero di voti che ognuno di essi ha ottenuto e si divide prima per 1 poi per 2 poi per 3. E così viene la tabella.
    Se sono invece 4 partiti si divide per 1, poi per 2, poi per 3, poi per 4. Dipende da quanti partiti sono.
    Poi per assegnare i seggi:
    il primo lo diamo a chi corrisponde il numero più elevato nella tabella.
    Il secondo al partito a cui corrisponde il secondo numero più alto della tabella e così via finché non si esauriscono i seggi.
    Nel nostro esempio il 1° era del psoe perchè aveva un 100, il 2° seggio era del pp perchè aveva un 80, il 3° ed il 4° erano uno del psoe e uno di iu perchè avevano un 50 tutti e due, e così via fino alla fine.
    Alla fine, (avevamo detto che erano 10 seggi), il psoe ne ha ottenuti 4, il pp 3, iu 2 e upd 1.

    c'è una qualche somiglianza col premio di maggioranza, però c'è una differenza sostanziale:
    che nel sistema spagnolo se il partito non arriva tipo al 45% dei voti per lo meno, non arriva alla maggioranza assoluta e quindi dovrà sempre negoziare con altri per legislare, (come è sempre stato in Spagna, tranne che alle elezioni dell'88 con maggioranza assoluta del PSOE, e quelle di ora con maggioranza assoluta del PP).

    Nel "porcellum" italiano, indipendentemente dalla maggioranza che ottieni, ti viene dato il premio ed hai il 54% dei seggi.
    Ovvero, hai sempre la maggioranza assoluta, no solamente in casi eccezionali come in Spagna.

    Solo che in Italia ci sono coalizioni e quindi comunque si deve negoziare ugualmente (pdl con lega nord, pd con idv), ma se non ci fossero coalizioni e fossero partiti presi singolarmente come psoe, pp e iu, col sistema italiano avrebbero sempre la maggioranza assoluta e potrebbero legislare senza tante diatribe interne.
    Evento che in Spagna appunto è avvenuto solamente in casi eccezionali.

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  11. per esempio nel 2008 il psoe vinse le elezioni col 43% dei voti, una cosa del genere.

    Quindi ha sempre dovuto scendere a patti con nazionalisti baschi, coi catalani, coi comunisti, o a volte addirittura anche con lo stesso pp, per legislare.
    Senza i voti dei comunisti ad esempio, i famosi matrimoni gay di Zapatero non sarebbero stati approvati.

    Il pp domenica scorsa avendo ottenuto, sempre attraverso questa formula matematica, la maggioranza assoluta, non avrà di questi problemi per i prossimi 4 anni...

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  12. adesso è chiaro... mi pare un sistema un pò cervellotico...

    la maggioranza assoluta penso si ottenga in virtù della distribuzione dei voti: penso che se oltre ai 2 principali ci sono molti partitini che prendono parecchi voti, questo aiuti il primo partito

    in italia c'era stato il referendum per dare il premio al partito e non alla coalizione...ma non ha superato il quorum e poi basterebbe far scattare il premio solo a certe condizioni

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  13. a voglia se è cervellotico, se mi ci vogliono 3 o 4 messaggi per spiegarlo in italiano, figurati in un esame scritto in spagnolo...
    Menomale non mi toccò. Mi toccò la domanda sul decreto-legge, abbordabilissima.

    Si, ci sono parecchi partiti in Spagna.
    Normalmente bisogna sempre negoziare con catalani e comunisti.
    Che poi, anche tra gli stessi nazionalisti catalani, ci sono quelli di destra, quelli di sinistra...
    Il partito catalano maggioritario (uscito molto bene domenica scorsa dalle urne), è il CIU, di destra...
    Quindi oltre al PP che ha la famosa maggioranza assoluta che di solito in Spagna non ce l'ha mai nessuno, anche all'interno dell'opposizione c'è tanta destra (pure il partito nazionalista basco è di destra).
    Quindi boh...dove finiremo...Alla fine c'è da ringraziare che per lo meno i comunisti hanno preso 11 seggi, che se no c'era sia maggioranza che opposizione di destra manca poco :D disastro

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