16 novembre 2011

Il governo nordista

Che dire del nuovo governo guidato da Mario Monti?

Chè un governo pieno di tecnici lo sappiamo, che è pieno di gente seria e competente è palese. La cosa che colpisce di più è che è formato almeno per due terzi da persone che arrivano dal nord-ovest del paese.

Presidente del consiglio Mario Monti, lombardo, a lungo bocconiano e commissario europeo, con una lunga carriera all'Università di Torino dove ha fatto parte del cda di Fiat.

Dall'università di Torino arriva Elsa Fornero, al welfare, esperta di pensioni, vicepresidente del consiglio di sorveglianza di Intesa San Paolo e membro della Compagnia di San Paolo, primo azionista della principale banca italiana.

Due i liguri: Francesco Profumo, ex rettore del Politecnico torinese e attuale presidente del CNR e il neo ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri, che ha lavorato in molte città del nord, da Milano a Genova passando per Brescia e Bologna. Tra Lombardia, Piemonte e Liguria si è sviluppata la vita e la carriera del neoministro della Sanità, Balduzzi, attualmente professore all'università del Piemonte Orientale.

Molti i lombardi. Oltre a Monti, Piero Giarda, con un passato in Mediobanca e nel governo Prodi, Giulio Terzi di Santagata, ambasciatore negli USA, destinato alla Farnesia, Corrado Passera attuale amministratore delegato di Intesa San Paolo, Lorenzo Ornaghi ai Beni Culturali, Moavero Milanesi agli Affari Europei

Anche Piero Gnudi, bolognese, ex presidente Enel e Corrado Clini, veneziano, alto dirigente del ministero dell'Ambiente sono nati, hanno studiato e lavorato nel nord del paese.

Pochi gli uomini del centro-sud: forse Fabrizio Barca che ha un passato nella Banca d'Italia. Campani il ministro della Difesa Di Paola e della Giustizia Paola Severino, docente alla Luiss di Roma, che dovrà fare i conti con i numerosi veti del PDL. Due romani, Mario Catania e Andrea Riccardi e un calabrese trapiantato a Roma, Catricalà.

Dunque tanto nord e poco centro-sud. Certo pesano le amicizie di Monti, la scelta di uomini di fiducia che è quasi scontata in un governo tecnico. Ma colpiscono le scelte, che paiono dettate dalla preoccupazione rassicurare il mondo bancario e produttivo della parte più ricca d'Italia o dal desiderio di rilanciare le imprese e le banche che creano ricchezza e pagano le imposte.

Infinte, ironia della sorte, il governo forse più nordista della storia non sarà appoggiato dalla Lega Nord, che pare attenta più alle proprie clientele che non alle sorti dell'unica parte di Italia che le davvero le interessa.

2 commenti:

  1. Non posso che essere orgoglioso di vedere uno dei professori della mia università arrivare ad un incarico così importante... dedico questo commento a chi aveva denigrato, in passato, la mia università, che è proprio quella del Piemonte Orientale. Per la serie, nelle botti piccole c'è il vino buono, e quando si parla di università in Italia, col meccanismo dei concorsi italiani, si possono avere grandi docenti in piccole, sia pur dinamiche, università che hanno alti livelli di ricerca (sempre a dispetto delle apparenze). Per rimarcare di più ancora la cosa, ecco il link del dottorato che segue (e spero segua ancora) proprio il professor Balduzzi http://drasd.unipmn.it/info.php

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  2. C'è anche il rettore dell'università in cui mi sono laureato (Polito)
    Ma Profumo l'avevo visto una volta sola
    f.

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