28 novembre 2011

Le sempre meno esilaranti grullate economiche: l'Islanda


Come potrete leggere a questo link, il sempre più noto cabarettista sparapanzane economiche Peppino Grullo, ha pensato bene di venire allo scoperto con un'altra delle sue entusiasmanti esternazioni economiche sui massimi sistemi e sulle verità assolute.
Questa volta, ha voluto proprio superare se stesso, parlando della crisi islandese, dando anche dei dati, di cui non ho voluto verificare a priori la veridicità, limite mio, ma non mi piace perder tempo dietro comici che han cambiato mestiere (in peggio).

Ecco di seguito il testo integrale dell'intervento:

"L'Islanda si rifiutò nel 2008 di salvare le sue banche avviate al fallimento. Il debito era in gran parte verso investitori esteri. Per Olanda e Regno Unito ammontava a 4 miliardi di euro. Un referendum separò la responsabilità privata delle banche da quella pubblica dello Stato. Le tasse dei cittadini non vennero in soccorso delle banche. La moneta islandese perse subito il 25% sull'euro e il Pil arretrò del 10%. Dopo solo due anni di recessione la sua economia è ripartita. Nel 2011 crescerà del 2,6%. La disoccupazione è del 7% e l'interesse che riconosce per i suoi titoli pubblici è nettamente inferiore a quella dei Pigs. Un caso di studio!"

Ricordo che quei 4 miliardi di "debito estero" (non si capisce il perché specificarlo, quasi a voler assolvere, invece, il debito interno?) sono composti anche da fondi pensione di dipendenti pubblici (non certo lobbisti della prim'ora con tuba, cubano e conto alle Cayman). Queste persone, vedendosi negato il pagamento, ci han rimesso una parte considerevole della pensione e dei propri risparmi, quando non tutta, attratte com'erano, da una serie di banche che avevano avuto anche il bollino di qualità dalle autorità pubbliche islandesi che avrebbero dovuto vigilare (ecco il fondamento giuridico per considerare quel debito come nazionalizzabile).

Ma le tavanate non si limitano a questo. Subito dopo, inizia a sciorinare dati su inflazione (limitandosi all'anno del collasso, non a quella che c'è stata in tutto il periodo), pari al 25%. Il mese prima compravo un articolo con l'equivalente di 100 €, quello dopo serviva l'equivalente di 125 €, che bella questa giustizia sociale per/degli islandesi, ne?
Leggiamo anche che il PIL arretrò del 10%. Una cosa mica da ridere, ma se a dirla è un comico, ha un sapore perfino allegro, vero?

Poi abbiamo la perla che incarna Grullo ed il suo movimento, il pressapochismo intellettuale sconfinato, riassumibile nella frase "Dopo solo due anni di recessione...", come dire, "che sarà mai?".

Analizziamo ora la parte sulla crescita; premesso che Grullo dedica il 90% dei suoi post a controbattere i termini "crescita" e "pil", da lui quasi sempre definiti con connotazione negativa, sorprende leggerli declinati positivamente. L'altra novità è che adesso Grullo considera anche affidabile al 100% il tasso di inflazione, visto che anche in Italia è sul 10%, ma quella giovanile è al 30... Grullo, se leggi, quant'è quella giovanile in Islanda? Lo sai? Non si trova facilmente un dato del genere, ne?

A parte questa considerazione, lo pseudoeconomista parla di una crescita del 2,6% del PIL, possiamo ipotizzare che sia il PIL decurtato del 10% rispetto a quello pre crisi. Facendo due rapidi conti, ponendo che il tasso del 2,6% di aumento del pil decurtato del 10%, sia costante, ci vorranno più di 4 anni per tornare ai soli livelli pre crisi, che vanno sommati ai due anni dichiarati con tanta leggerezza da Grullo come periodo di recessione, che in totale fanno più di sei anni per ritornare solo ai livelli del 2008.

Che dire? Dopo vent'anni di berlusconismo mi pare sempre più vero quel che diceva Gaber, "non temo Berlusconi in sé, temo Berlusconi in me", ad indicare che il berlusconismo è una tendenza di molti italiani, che si manifesta anche a livello di partiti politici, visto che essi sono emanazioni della società. Vi sfido a trovare le differenze tra un articolo di questo tipo ed un qualunque articolo o uscita pubblica di Berlusconi in cui ci aveva abituato alla sua versione dei fatti ed alla storpiatura delle percentuali. Io non ne ho trovate.

20 commenti:

  1. Sono arrivati anche a me gli stessi dati. Non so se Grillo li ha presi dalla stessa fonte delle persone che me li hanno mandati, o se loro li hanno presi da Grillo. Sta di fatto che sta storia del miracolo islandese tira fortissimo. E nessuno sa del ruolo del FMI, quando lo dico restano per un attimo basiti, come se tutto il loro mondo fosse crollato, poi partono alla disperata ricerca di informazioni che possano confutare o ridimensionare il più possibile. Ci sto rinunciando, persino persone che ho sempre ritenuto intelligenti sono disponibili a credere a tutte le balle che circolano in questo momento sull'economia. Mi chiedo: è così già da qualche anno e sono io che lo noto solo ora, o c'è stata una esplosione di bufale negli ultimi mesi?

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  2. "L'altra novità è che adesso Grullo considera anche affidabile al 100% il tasso di inflazione, visto che anche in Italia è sul 10%, ma quella giovanile è al 30..."

    Ma qui intendevi dire "tasso di disoccupazione"?

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  3. bisognerebbe anche vedere cosa sta succedendo con le singole banche

    di solito quando una banca fallisce ci vuole tempo per liquidarne le attività che quasi sempre sono sufficienti a pagare tutti i debiti

    quindi è ragionevole che nel tempo gli islandesi recuperino gran parte se non tutti i soldi che le banche devono ai correntisti

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  4. che effetti ci sarebbero potuti essere secondo voi se anche gli USA ad esempio, si fossero comportati come l'Islanda?

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  5. Ah, ho dimenticato una considerazione sul fatto che i titoli vengono ceduti ad un tasso più basso dei pigs, ma la domanda che avrebbe dovuto porsi grullo è "a chi li sta vendendo attualmente?". Senza contare, come raccontava Gian nel post sui bund, che se rendono poco, in questo momento non se li fila nessuno, e se rendono poco, sono emessi in corone islandesi, con ancora una forte inflazione, mi sa che i soggetti che li acquistano, a parte dei privati temerari e patriottici, si riducono parecchio.

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  6. per rispondere a fede, sì, mi riferivo al tasso di disoccupazione ^^

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  7. Vx non ho approfondito molto la questione islandese, ma penso che sia successo che i paesi come la GB hanno detto agli islandesi: dovete indebitarvi con noi perchè noi dobbiamo dare i soldi ai nostri pensionati e a chi ha aperto un conto presso un delle vostre banche. Altrimenti d'ora in poi non vi faremo + credito: se vi presentate con un dollaro lo potete usare per pagare, se non lo avete nessuno ve lo darà

    nel caso degli usa sono state le banche a vendere in mezzo mondo i titoli poi chiamati tossici e le banche usa fallite sono state assorbite da altre banche, salvaguardando i risparmiatori

    peraltro penso che pochi europei abbiano aperto conti presso le banche usa fallite...nessuno presso lehman anche se esistevano titoli di lehman

    ma non puoi dire agli usa se non ci date, noi non vi facciamo + credito perchè ti ridono dietro...il credito lo ottengono come e quando vogliono

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  8. Gianluca hai ragione in questo ultimo periodo c'è un esplosione di bufale, complotti e di notizie contraddittorie.

    Secondo me un po' è per via di internet, dove chiunque può pubblicare qualsiasi cosa. Il che ha degli svantaggi, ma è positivo se il lettore si attiva a cercare conferme, fonti e confronti. La televisione ha utenti più passivi e la rapida sequenza imposta non permette di riflettere e di interiorizzare le notizie.

    Un po' è che molta gente (come me) che non si è mai interessata di economia, finanza e politica, in questo periodo di preoccupazione comincia a cercare informazioni senza avere gli strumenti per smascherare le bufale e magari in buona fede contribuisce a diffonderle.
    Se poi la bufala la dice una persona nota, è facile cascarci.

    Secondo me quelli come Grillo hanno fiutato il business, fingono di essere dei paladini, ma cercano di lucrarci sopra (se non economicamente almeno in notorietà). Spesso non sono neanche bene informati e forse neppure in buona fede.
    Però hanno anche il merito di sollevare delle questioni che altrimenti resterebbero sconosciute, poi sta a chi ascolta verificare le fonti, cercare altro materiale e fare confronti.

    Comunque anche la stampa "seria e autorevole" a volte cede al sensazionalismo, a volte certe informazioni vengono filtrate o pilotate, a volte sbagliano anche loro. Insomma, se uno crede di poter sapere tutta la verità e solo la verità dai giornali è un illuso.

    Per gente semplice come me è sempre più difficile orientarsi in questa jungla di informazioni, di bufale e di mezze verità. Ad esempio io le prime volte che ho visto Grillo tendevo a crederli. Ora sono molto diffidente nei suoi confronti, ma non sarei stata capace di smontare e analizzare da sola questa "grillata" come ha fatto Gian.
    Io sono perennemente confusa, ma la mancanza di pluralismo sarebbe ancora più pericolosa.

    Non credo che sia stupida una persona solo perché si beve una bufala. Penso che sia capitato a tutti, anche ai più intelligenti, specie se riguarda materie in cui non siamo preparati. Diverso è ostinarsi a difenderla contro l'evidenza delle prove o essere tanto pigri da fermarsi lì e pretendere pure di avere ragione.

    Per me la conoscenza è un percorso lungo, tortuoso, in cui capita di smarrirsi e di dover tornare indietro a cercare la via giusta... e soprattutto non si arriva mai alla fine. A volte può anche capitare di essere presuntuosi nella convinzione di aver ragione, ma l'importante è poi avere anche l'umiltà di dire "mi sono sbagliato".

    ok, ho rotto le palle, adesso vado a dormire che è meglio!!!
    paoletta

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  9. Riguardo alle immense balle che hanno detto sull'Islanda, vi consiglio di leggere questo ottimo articolo.
    http://www.giornalettismo.com/archives/168331/tutto-quello-che-avreste-voluto-sapere-sul-fmi-e-lislanda-ma-vi-hanno-sempre-nascosto/

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  10. Grazie Leviatano, lo conosco anche io, l'ho letto qualche tempo fa, e l'ho suggerito anche i supporter italiani della cosiddetta rivoluzione islandese.

    Paoletta, sono d'accordo con te.

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  11. ottimo un articolo in cui si interroga un filosofo come lottieri sul debito?? mah...

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  12. quanto all'altro, seminerio, a parte il fatto che mi pare scriva solo articoletti un pò velenosi in cui oltre a smontare qualcosa ma non spiega o propone nulla, faccio notare che giusto ieri ha scritto un articolo in cui se la prende con chi crede nella scuola austriaca e spiega che non c'è un pericolo di inflazione...cose che io ho scritto 2 anni fa...

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  13. Al di la di Seminerio, che è dichiaratamente un conservatore fiscale, mi sembra che l'articolo voglia solo smontare alcuni luoghi comuni diffusi tra gli indignati, relativamente al fatto che si possa non pagare il debito pubblico pubblico senza conseguenze. Non è certo un saggio di economia.

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  14. X Paoletta,
    l'articolo l'ho scritto io, non Gian ^^

    X Gian, hai la titolarità di tutti i post, non è la prima volta che succede :D

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  15. Ha la titolarità dei post con contenuti seri e validi che possono essere scambiati per i suoi

    i miei per esempio sono al sicuro, uno dopo tre righe lo sa subito che l'ho scritto io :D

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  16. Scusami Pericle, che distratta!!!!
    Tutti i miei complimenti per questa analisi accurata.

    Quelli di Vendemmia si riconoscono, solo perché c'è di mezzo la Spagna.
    Complimenti a tutti perchè ponete delle questioni interessanti. Vi leggo sempre volentieri.

    paoletta

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  17. Premesso il fatto che i debiti vanno onorati, occorre far rilevare una cosa positiva nel caso islandese. Il Popolo ha deciso di processare chi li ha governati per reati "politici". Una cosa inaudita. Come se nel nostro paese si mettessero sotto processo chi ha portato al collasso l'Italia...

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    Risposte
    1. il risultato sarà che la prossima volta nessuno si assumerà responsabilità... pensa cosa sarebbe successo se Monti avesse detto agli italiani: arrangiatevi...

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