01 maggio 2013

Letta

Nel presentare il suo programma alla Camera, il presidente del Consiglio Enrico Letta ha elencato una serie di provvedimenti che comportano un aumento rilevante delle spese dello Stato.

Esodati, abolizione dell'IMU, mancato aumento dell'IVA a luglio, finanziamento della cassa integrazione in deroga: sono alcuni dei punti del programma che richiederanno miliardi di euro. Sarà possibile mantenere le promesse?

L'Italia esce da un'anno e mezzo di disastri targati Monti. Le cose sono andate peggio del previsto: il PIL è diminuito del 2,5% nel 2012 e calerà anche nel 2013, provocando un'ecatombe di imprese e la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro, e i conti pubblici sono in affanno, nonostante un forte aumento della pressione fiscale.

L'economista Monti ha fallito su tutta la linea probabilmente perché non ha considerato che le misure amare imposte agli italiani hanno fatto crollare i consumi per effetto non solo dell'aumento delle imposte e della recessione, ma anche della paura di futuri incrementi di imposte e di ulteriori peggioramenti della situazione economica.

Facciamo un esempio: se una famiglia si trova a pagare 500 euro di IMU, teme che in futuro le imposte aumenteranno e prevede che la situazione economica peggiorerà, potrebbe decidere di tagliare i consumi in misura superiore ai 500 euro da pagare. Supponiamo che il calo dei consumi sia di 1000 euro: se da una parte lo Stato incassa 500 euro di IMU, dall'altra vede le entrate fiscali diminuire (supponiamo di 400 euro) per effetto del minor consumo.

Non sarebbe stato meglio far pagare un'imposta più bassa per deprimere di meno i consumi e salvaguardare imprese e posti di lavoro?

Letta può forse correggere gli errori di Monti, rompendo il circolo vizioso di imposte che generano buchi nei conti pubblici, che a loro volta richiedono aumenti di imposte.

Non importa in questa fase se aumenterà il deficit pubblico.
E' più importante che si fermi la recessione. In seguito si potranno sistemare i conti pubblici sfruttando la crescita dell'economia. Basterà tenere sotto controllo la spesa pubblica e usare le maggiori entrate per ridurre il deficit.

Per questo motivo penso che Letta faccia bene a rivoluzionare la politica economica finora disastrosa del governo Monti, inseguendo gli obiettivi molto ambiziosi che ha elencato alla Camera.


48 commenti:

  1. Non ti riconosco più, ma molto bene così.

    Tuttavia lo sviluppo ricomincerà solo quando gli stipendi saranno ridotti a livello di fame ... a meno che non si provveda con un opportuno "nuovo modello di sviluppo" ... il che implica anche rifare l'Europa.

    Ho sentito per l'ennesima volta Prodi dire che l'Europa è una cavolata, che l'aveva detto e che non gli hanno dato retta, ma che ora Letta deve andare a picchiare i pugni sul tavolo visto che c'è chi gli darà man forte, mentre lui era da solo ... mi spiace, anche se era da solo doveva picchiare i pugni ... gli spiaceva forse di doversene poi tornare a fare il padreterno nelle colline reggiane?

    Meglio allora non entrare nell'euro, signori Prodi, Ciampi & Co

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    1. speravo, sbagliando, che la cura monti avesse effetti diversi, con un minor calo del PIL e conti migliori... errore...

      poi anche le migliori teorie in economia devono fare i conti con la realtà

      se no, se uno pensa che la teoria sia sempre giusta a prescindere dai risultati non si occupa di economia ma di altre discipline... come insegnano i casi dei vari alesina, giavazzi, monti, fornero...

      senza l'euro avremmo stabilmente uno spread elevato.. senza possibilità di farlo scendere

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    2. certamente, a meno che non avessimo messo la testa a partito, ma ammetto che era improbabile

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    3. da qualche economista come monti (ma nel governo c'erano anche fornero e barca) ci si aspettava un pò di dati seri... invece...

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  2. gian credo che hai cambiato progressivamente idea su Monti diventando sempre più critico, tempo fa eri meno duro credo

    comunque io a Monti riconosco in ogni caso che c'ha salvato dal default perchè quando per ribattere alle critiche del centro-destra disse "con Berlusconi ci sarebbe lo spread a 1200" forse esagerava ma nemmeno troppo....Che ora non ci si ricorda bene come andavano le cose prima dell'arrivo di Monti..io ricordo prime pagine drammatiche nel giornali spagnoli tipo "l'Italia crolla" e simili mentre i mercati ci mangiavano vivi...

    mi piacerebbe si ricordasse anche questo quando si dice che ha fallito su tutta la linea.
    Detto questo, sono anche io molto critico su tante cose certo.

    Certo, il confronto con Berlusconi è della serie "ti piace vincere facile", me ne rendo conto, vincerebbe chiunque, ma insomma di fatto si trovava a gestire la catastrofe di Silvio...

    Letta ha anche parlato di maggiori ammortizzatori sociali e reddito minimo per le famiglie senza reddito con figli, sull'IMU pare Franceschini abbia detto che ora la sospendono e dopo la riformano e la rendono più equa non che l'aboliscono, almeno questo apre abbia detto Franceschini

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    1. all'inizio era necessario ma poco per volta ha sostituito una visione pragmatica con una ideologica, cioè ha fatto quel che aveva in mente da decenni senza valutare il contesto

      per questo era impossibile non cambiare idea, specie dopo aver visto che le previsioni di monti erano tutte sbagliate

      doveva convincere gli italiani della necessità di cambiare, ma una volta ottenuto il risultato non s'è fermato ritenendosi portatore di un modello migliore e superiore che come un moderno crociato deve imporre agli italiani

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  3. sulla considerazione finale ovviamente sono d'accordissimo

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  4. Non ho capito una cosa sul PIL italiano: mi sembra di aver letto da qualche parte (forse ilsole24ore) che il 60% del PIL viene dai consumi interni...in che senso? Quali consumi?

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    1. Se consideri che il PIL è la somma di consumi, investimenti, spesa pubblica e esportazioni nette (x trovare il dato cerca composizione pil su google, troverai tra i primi risultati delle slides della univaq ...vai a pagina 6). Si arriva al 60% perchè si considera il consumo finale.

      Se fai una radiografia e lo stato spende 100 euro, si ragiona come se avessi acquistato un servizio, pagato con le imposte + tassa (il ticket)

      naturalmente sono consumi diversi da quelli che consideriamo di solito consumi privati, perchè puoi rinunciare a andare al cinema e in tal caso i consumi diminuiscono e tu ti trovi qualche euro in + in tasca, ma non puoi rinunciare a un servizio pubblico con relativo risparmio

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    2. Quindi se da domani la gente diventasse ecologista e decidesse di consumare di meno il PIL diminuirebbe?

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    3. se consumi di meno e si produce di meno, il PIL cala.. qualcuno perde il posto se produci di meno

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    4. bisogna trovare altre strade per l'ecologismo più che consumare meno

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    5. mah, a me sembra più importante l'acqua, il cibo, l'ambiente che l'economia, è meglio trovare altre strade per l'economia che per l'ecologismo, si potrebbe riconvertire la nostra economia.

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    6. se non l'hai già letti ti consiglio http://econoliberal.blogspot.it/2013/03/de-crescita-felice.html e anche http://econoliberal.blogspot.it/2009/12/il-pil-e-la-decrescita-felice.html

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    7. Si li avevo già letti però scusa, se i mercati europei sono interni (dipendono molto dai consumi interni) se io consumo meno ergo il PIL diminuisce, me lo hai detto pure tu che è così, se consumo meno cala il PIL

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    8. Mettiti nei panni dei singoli, la gente inizia a mangiare poca carne (1 volta alla settimana), poche merende, pochi vestiti, si riusano, al posto dell'automobile si usa la bicicletta, al posto di comprare case si "riciclano" quelle dei genitori ecc...Il PIL inizia a diminuire per questi motivi tu capo dello stato cosa dici ai cittadini? Dovete consumare? Al massimo la gente che al posto di comprare beni di consumo ha risparmiato soldi li da allo stato che fa un piano per riconvertire tutte le case rendendole a consumi 0, ok dai lavoro per un certo periodo, quando hai riconvertito tutte le case poi cosa fai?

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    9. Di solito la gente non desidera consumare di meno, senza una buona ragione. Inoltre un individuo o una famiglia può convertire da solo casa sua così da renderla + ecologica, senza coinvolgere lo stato

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    10. Perchè la gente non desidera consumare meno? Meno consumi più risparmi e poi anche per una ragione etica, se ad uno non piace come vengono trattati gli animali negli allevamenti intensivi o annulla il consumo di carne e latticini o lo diminuisce, se ad uno non piace che i materiali usati per gli elettrodomestici vengono estratti da bambini sottopagati in Africa ne comprerà di meno (oppure si può fare una specie di biblioteca dove al posto di andare a prendere i libri si fanno a prendere oggetti usati dagli altri quindi riciclarli). Ci sono moltissimi motivi per consumare meno e appunto io ti pongo questa domanda, mettiamo che da domani la gente diventa sensibile ecologista filantropa e decide di consumare meno per questi motivi il PIL calerebbe però le persone sarebbero felici e soddisfatte di consumare meno...quindi? Come si risolve questa quesione?

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    11. Hitler risolse il problema mettendo i tedeschi a fabbricare armi.

      Noi potremmo occuparci di scienza e tecnologia (soprattutto ricerca di nuove fonti energetiche), turismo, istruzione, assistenza sanitaria, cura degli anziani, asili nido, cura della natura, manutenzione delle città, infrastrutture, divertimenti, spettacoli, parchi e giardini, nuove opere d’arte e restauro di quelle antiche eccetera eccetera

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    12. Il problema è che l'ONU dovrebbe mettere un limite all'aumento della popolazione e alla crescita del PIL, per esempio l'Italia è un territorio che può ospitare al massimo 20 milioni di persone invece siamo 60 milioni (infatti noi il cibo, l'acqua e l'energia la importiamo dall'estero), fino a 60 anni fa la pianura padana era la seconda pianura più fertile del mondo mentre ora è la più inquinata d'Europa quindi io sono per una decrescita sia di popolazione sia di PIL fino a mettersi in linea con le capacità ambientali del territorio.

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    13. l'ONU non ha alcun potere di imporre e far rispettare le eventuali regole

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    14. ma lo dovrebbe fare, ad esempio l'Africa avrebbe a disposizione risorse naturali per 100 milioni di persone invece sono in 1 miliardo infatti secondo l'ONU 3/4 delle spiecie ittiche sono sovrasfruttate e tra circa 10 anni saranno a rischio di estinzione perchè non avendo campi da coltivare devono prendere il cibo dal mare che stanno svuotando quindi o noi occidentali regaliamo parte del nostro cibo o tra 15 anni gli oceani saranno vuoti, bisogna dare per forza un tetto alla popolazione mondiale e al PIL che deve essere in sintonia con le risorse che un determinato territorio produce, per esempio in Italia dove come ho detto prima siamo in 60 milioni quando dovremmo essere 20 milioni.

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  5. morby, secondo te "... scienza e tecnologia (soprattutto ricerca di nuove fonti energetiche), turismo, istruzione, assistenza sanitaria, cura degli anziani, asili nido, cura della natura, manutenzione delle città, infrastrutture, divertimenti, spettacoli, parchi e giardini, nuove opere d’arte e restauro di quelle antiche eccetera eccetera" sono attività insostenibili?

    Mai provato ad osservare le campagne d'Italia quasi totalmente abbandonate (con le inevitabili conseguenze idrogeologiche). Ti rendi conto che potremmo autoprodurre molto del nostro fabbisogno alimentare e nello stesso tempo tutelare il territorio?

    Poi è ovvio che c'è un limite alla popolazione, ma oggi siamo in crisi soprattutto di sovrabbondanza.

    Il problema vero è sostituire il petrolio e una miglior gestione dell'acqua.

    Anzi, no, l'unico problema è la mancanza di riflessione e di buon senso.

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  6. Secondo me il turismo di massa è inutile, bisogna puntare sul turismo locale, non bisogna far venire la gente dall'estero in Italia ma bisogna ristrutturare il mondo per renderlo bello in ogni parte del mondo, se nella pianura padana ci fosse la foresta come fino al 1600 (oggi è scomparsa) non ci sarebbe bisogno di andare a Venezia o a Roma o al mare. Io non voglio "eoconomicizzare" il turismo, per me la natura e l'arte dovrebbe essere gratis, se ogni posto del mondo fosse meravoglioso le persone non vorrebbero spostarsi e fare le vacanze dall'altra parte del mondo. Comunque in ogni caso si deve puntare sull'alta tecnologia, sui grattacieli per evitare il consumo di suolo e sull'agricoltura verticale e puntare su questo tipo di globalizzazione.

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    1. verissimo che grazie a Internet muoversi non è più così formativo come un tempo, ma fra me e te che rimpiangi i boschi padani, difficile mantenere uno scambio d'opinioni. Ciao

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    2. La pianura padana è stata disboscata x renderla coltivabile. Se ci fossero i boschi cosa avremmo mangiato x secoli?

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    3. Ok ma è stata disboscata perchè non abbiamo attuato una politica di "limiti" della popolazione e del PIL, se in tutta la pianura padana fossimo stati in 5 milioni ci sarebbe stato bisogno di meno campi coltivabili. Inoltre ogni estate si verifica la famosa "siccità" dovuta alle poche pioggie. Se ci fosse una foresta pioverebbe di più a causa dell'evotraspirazione delle piante. Hanno fatto degli esperimenti in zone deforestate, quando le hanno riforestate pioveva di più grazie alla respirazione delle piante.

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    4. il disboscamento della pianura è iniziato a fine medio evo quando lì viveva pochissima gente e non esisteva alcuno stato capace di imporre nulla

      non piove abbastanza? se piove ancora un pò io mi trasformo in una muffa vivente...

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    5. E infatti è il momento di correggere gli errori del passato.
      Si, in estate non piove abbastanza infatti esiste il problema della siccità.

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    6. i problemi di siccità esistono solo dove non hanno costruito acquedotti decenti, che peraltro sapevano costruire anche 2000 anni fa gli antichi romani

      al nord i problemi li hanno solo i comuni i cui acquedotti pescano in superficie, nei fiumi.. ma sono davvero molto pochi

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    7. http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/natura/2012/03/02/visualizza_new.html_126454483.html?idPhoto=1

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    8. di che anno è?
      ogni tanto succede ma succede (giusto in questi giorni) anche che http://www.youreporternews.it/2013/po-in-piena-onda-in-arrivo-verso-il-delta-e-po-di-goro-criticita-moderata/

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    9. e il fatto che ogni tanto ci sia poca acqua nel po, di solito al termine dei periodi tradizionalmente meno piovosi, non vuol dire che manchi l'acqua

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    10. Ok ma ogni estate è così per mancanza di piogge, anche se l'acqua non c'è e viene presa da altre fonti bisogna vedere se queste ultime sono fonti rinnovabili o non rinnovabili

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    11. Premesso che se la natura decidesse che noi dobbiamo sparire è meglio rassegnarsi, a noi ci conviene aguzzare il cevello. Ridurre gli italiani del nord a 5 milioni è un lavoretto che richiederebbe qualche generazione (più la chiusura delle frontiere, se no arrivano gli extra).

      Quindi, nel nostro orizzonte temporale, si potrebbe benissimo rimediare facendo tantissimi piccoli invasi per raccogliere l'acqua:
      a) controlli meglio erosione e piene invernali.
      b) fai una scorta per l'estate siccitosa.
      c) come sottoprodotto, ci fai un po' di energia pulita: un 2-3% del fabbisogno, ma i miliardi si fanno coi cent.

      Pericolo modesto, visto che gli invasi sarebbero molti e piccoli. Sicuramente saranno contente anche le zanzare, ma che vuoi fa'?

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  7. Una domanda, cosa si intende che il 60% del PIL viene dai consumi? Io compro una merce e l'iva e le tasse che paga l'azienda vanno allo stato e quindi aumenta il PIL, è così?

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    1. Il pil è la misura della ricchezza creata producendo beni e servizi..è vendendoli. Puoi legge il dato dicendo che il 60% del prodotto è stato venduto ai consumatori finali cioè ai cittadini che comprano cibo, vestiti, benzina, case, ecc

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    2. Quindi mi sorge una domanda: se con l'innovazione tecnologica i prezzi delle merci diminuiranno sempre di più anche il PIL diminuirà?

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    3. Nel senso, mettiamo caso che in futuro la gente non comprerà più il cibo ma lo potrà fare in casa usando alghe, i vestiti si puliranno da soli e potranno cambiare colore a comando (i cinesi hanno già inventato tessuti che si puliscono da soli e dicono che saranno in commercio entro 10 anni, materiali che diventano impermeabili a comando idem) e molti oggetti si produrranno con l'ausilio di stampanti 3D e le aziende costruiranno oggetti sempre più resistenti ed efficienti (e se si dovessero rompere verrebbero riparati tramite stampanti 3D che useranno gli utenti) in questo caso quando le persone diventeranno loro stesse autosufficienti e dovranno comprare sempre meno merce il PIL diminuirà?

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    4. No perché l'innovazione tecnologica porta nuovi prodotti, che la gente compra xchè deve sostituire i prodotti esausti e xchè migliori dei precedenti. Se poi il prezzo diminuisce si possono comprare altri beni o gli stessi in quantità maggiore

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    5. E se l'innovazione tecnologica porta a far si che la gente sia autosufficiente (vedi stampante 3D o tessuti che decidi tu a comando se essere impermeabili o permeabili)? In questo caso la gente si troverebbe a comprare meno merce quindi il pil diminuirebbe?

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    6. non è detto...si possono inventare nuovo prodotti e nuovi servizi che sostituiscono quelli esistenti

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  8. morby qui il problema è che sono cose oggettivamente impossibili ridurre l'Italia a 20 milioni d'abitanti, e per farlo,(oltre a metterci decenni), dovresti attraversare recessioni e sacrifici pazzeschi perchè già così la popolazione in età lavorativa è in costante calo, se poi si tolgono nascite ed immigrati si diventa una popolazione da ospizio, puoi salutare non solo sanità pubblica, pensioni ed ogni barlume di welfare, tanto per cominciare...ma pure l'economia in generale non sarebbe sostenibile assolutamente.

    Poi ci vorrebbero cose veramente estreme per togliere all'Italia 40 milioni d'abitanti...non esiste imporre alla gente di non fare figli, o impedire agli stranieri neppure a quelli più disperati di tutti che fuggono da persecuzioni guerre o miseria di venire in Occidente..A quel punto altro che Al Quaida..si verrebbe visti davvero dalla gran parte del mondo come gli sfruttatori da ghigliottinare come nella rivoluzione francese.

    Per non parlare dell'Africa che secondo i tuoi piani dovrebbe passare da un miliardo di persone a 100 milioni...
    Cioè se abbiamo detto che non possono nemmeno emigrare, 900 milioni d'africani dove li metti?
    Con che mezzi impedisci alla popolazione MONDIALE, di non riprodursi per secoli?
    Perché si parla di popolazioni del terzo mondo poi in cui già da ora stanno aumentando di numero, fra (non si sa come) invertire rapidamente la tendenza, fra aspettare che spariscano 900 milioni di africani...passano secoli

    Ma soprattutto il punto è che questo fatto che le risorse siano insufficienti, (ed io ho sempre letto che per lo meno quelle alimentari sarebbero in teoria sufficienti per l'intero pianeta), è una cosa che va avanti dai tempi di Malthus, ma non aveva fatto i conti proprio col progresso tecnologico su cui ti piace tanto sognare: il progresso ha migliorato la produttività ed ha sventato la minaccia della fine delle risorse.

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    1. Il progresso ha semplicemente tolto spazio agli animali per darlo agli uomini, vedi foreste pluviali ridotte del 30% almeno, 3/4 degli stock ittici sovrasfruttati, il mediterraneo che è vuoto (guarda il documentario "l'assassinio del mare"). Comunque non tirare in ballo Malthus che è dell'800,è come se per parlare di teoria dell'evoluzione si tirasse fuori Darwin (oggi questa teoria è aggiornata e infatti si parla di teoria neo-darwiniana), tira in ballo il club di Roma che è più recente. Per diminuire la popolzione basta mettere una legge mondiale 2 figli al massimo a tutte le famiglie del mondo, chi osa fare il terzo figlio viene abortito.
      Per la questione del popolo dei vecchi che in Italia è impossibile ritornare a 20 milioni di abitanti ti sbagli...tra circa 50 anni ci saranno i robot che lavoreranno al posto nostro.

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    2. forse dovresti cercare le previsioni che si sono fatte 30-40 anni fa su lavoro, robot, tecnologia, ambiente, popolazione.. ecc e cercare di capire se hanno visto giusto e se è il caso di fare previsioni molto futuristiche

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    3. Già oggi siamo vicini ai robot autosufficienti...figuriamoci tra 50 anni.

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    4. non esiste alcun ente internazionale in grado di fare leggi internazionali, ne' tantomeno farle rispettare a livello internazionale.

      In Italia poi massimo 2 figli non ci sarebbe bisogno neppure della legge...
      Ma certe popolazioni in cui l'economia è basata sull'agricoltura o la pastorizia eccetera, hanno bisogno di fare figli, non l'accetterebbero mai.
      Poi mettere d'accordo tutte le religioni sull'aborto forzato...Se già è difficile far applicare il diritto all'aborto volontario figuriamoci...In Spagna governa un partito attualmente i cui ministri fanno a gara a chi lancia anatemi più forti contro l'aborto (anche per tentare di spostare il dibattito pubblico dai temi "scottanti" per il governo), e dall'altra parte un partito che del laicismo applicato ai temi etici fece la sua bandiera per due legislature....E siamo in occidente..Figurati nel terzo mondo se è facile avere un accordo su questo..Non so se è più utopistico della storia dei robot

      Su Malthus era solo un esempio proprio per indicare l'antichità di certe teorie previsioni, ma che ancora non si sono realizzate.
      Se rileggi ho detto Malthus proprio per enfatizzarne l'antichità.

      Per quanto riguarda i robot la logica ovvia sarebbe prima arrivare a poter realizzare questo (popolazioni intere di lavoratori robot), POI se mai poter pensare di fare a meno dei lavoratori umani.
      Dire "rinunciamo ai lavoratori tanto prima o poi avremo infiniti robot" è un po' rischioso e illogico non trovi?

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    5. Ma infatti anche secondo me è poco possibile realizzare ciò (pianificazione familiare di massa), io infatti dico quello che si dovrebbe realizzare. Prendiamo ad esempio il Lesotho, una nazione di 2 milioni di persone in Sudafrica. Il Lesotho è un altopiano di pascoli e rocce. Solo il 10% della superficie è coltivabile. Questa superficie è stata sfruttata in modo intensivo, e dal 2002 al 2012 la produzione agricola (prevalentemente mais) è diminuita del 40%, nonostante metà della popolazione attiva sia impiegata nel settore agricolo, a causa della riduzione di fertilità dei suoli. L'altra metà della popolazione è occupata nella pastorizia, e una percentuale trascurabile lavora nelle miniere di diamanti. Nonostante abbia i diamanti, a riprova che con le pietre non ci si mangia, il Lesotho è un Paese poverissimo. La mortalità infantile è attorno all'8% e la speranza di vita è di 52 anni. A dispetto di questa situazione, l'incremento demografico in Lesotho è proseguito su ritmi sostenuti e oggi praticamente il flusso emigratorio ha raggiunto l'equivalenza con le nuove nascite. In pratica, per ogni bambino che nasce, un adulto se ne va all'estero, generalmente parte per andare a lavorare in una nazione sudafricana più ricca. Le rimesse degli emigrati costituiscono oggi una sostanziale porzione del PIL del Lesotho.
      Sino ai primi dell'800, quest'area era popolata da gruppetti di cacciatori-raccoglitori. Queste popolazioni vivevano in equilibrio con l'ambiente. Poi iniziò ad essere occupato da pastori e coltivatori provenienti dalle aree costiere. In soli due secoli, il territorio si è degradato. Così adesso la popolazione è costretta ad emigrare.
      Ora, se l'intero pianeta diventa inadeguato a sostenere la vita umana, che cosa si fa? Emigriamo tutti verso un nuovo pianeta a bordo delle nostre potenti navi spaziali? Bisogna proprio abbandonare la logica degli stati-nazione che coltivano il proprio orto (il proprio territorio) fino a distruggerlo ed a danneggiare se stessi, le previsioni di Malthus non si sono verificate perchè usava modelli vecchi e poco attendibili ma stai tranquillo che le previsioni del Club di Roma si realizzeranno eccome. Bisogna fare politiche mondiali per avere un unica economia, un unica politica demografica e una visione mondiale, non una visione dove ogni stato fa tanti figli per passare dall'agricoltura all'industria e far crescere il proprio PIL.

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