24 settembre 2014

80 euro: modesti effetti sul PIL

Togliere ai ricchi per dare ai poveri, come diceva Robin Hood, è sempre una bella cosa, ma quali sono gli effetti economici?

Supponiamo che un governo voglia dare qualche soldo in più a milioni di persone e per questo abbia bisogno di 15 miliardi di euro, che equivalgono a circa l'un per cento del PIL.

Decide di tagliare gli stipendi dei funzionari di più alto livello e magari le pensioni più ricche. Ne individua 300 mila. Ognuno di costoro guadagna 200.000 euro e il governo decide che non devono guadagnare più di 150.000 euro, somma più che sufficiente per garantire un ottimo livello di vita.

Immaginiamo che la famiglia del dottor Rossi, incassando 200.000 euro l'anno, ne spendesse i 3/4. Gli economisti direbbero: hanno una propensione media al consumo del 75%. Ovvero spendevano 150.000 euro l'anno.

Se il reddito scende a 150.000 magari consumeranno una percentuale maggiore del reddito. Perdere le abitudini di consumo è difficile. Sceglieranno una vacanza meno costosa, aspetteranno più tempo prima di comprare un'auto nuova, manderanno i figli in vacanza nella casa al mare invece che all'estero, passeranno il Natale a casa invece che a Sharm el Sheik.

Supponiamo dunque che per effetto del minor guadagno aumentino la parte spesa, che sale dal 75 all'80%. Spenderanno 120.000 euro, 30.000 in meno per effetto del minor reddito. Moltiplicato 300.000 (il numero di persone che subisce il taglio) fa un totale di 9 miliardi di spesa in meno.

Però i soldi (15 miliardi) finiscono ai redditi più bassi. Immaginiamo che chi li riceve spenda il 90% della somma ricevuta. La maggior spesa è di 13,5 miliardi. L'incremento di spesa complessivo è di appena 4,5 miliardi derivante da 13,5 miliardi di maggior spesa di chi ottiene qualche soldo in più meno 9 miliardi di minore spesa da parte di chi ha subito i tagli.

Naturalmente si possono fare ipotesi diverse, ottenendo risultati differenti, circa il comportamento dei due gruppi di individui. Per esempio possiamo immaginare che chi riceve i soldi abbia dei debiti da pagare e perciò non usi immediatamente i soldi ricevuti per acquistare beni e servizi. In tal caso l'incremento della spesa sarà inferiore.

Oppure possiamo immaginare che persone con un reddito elevato anche se non subiscono i tagli possano lo stesso ridurre i consumi nel timore di dover subire in futuro tagli analoghi.

Comunque la mettiamo è certo che la redistribuzione del reddito ha effetti generalmente positivi per l'economia, ma anche limitati: nelle ipotesi fatte a fronte di 15 miliardi trasferiti da alcune tasche ad altre, la maggior spesa delle famiglie è di 4,5 miliardi, il 30% della somma complessiva.

Si capisce quindi perchè gli effetti degli 80 euro non sono proprio strabilianti.

36 commenti:

  1. Secondo me sono anche troppo prudenti come stime. Uno che guadagna molto anche se venisse tassato di più difficilmente rinuncerebbe al suo tenore di vita. Uno che guadagna poco e riceve un bonus, inizialmente ci pagherà i debiti e ne terrà una parte per eventuali tasse future, poi col passare del tempo, si fiderà dell'aumento e inizierà a spendere in beni di consumo.

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    1. io ho fatto l'ipotesi da manuale, poi si possono fare tutte le ipotesi che vogliamo.

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  2. Infatti; è un' ipotesi che ha poca attinenza con la realtà dei fatti.
    Il Renzi, le risorse per finanziare il taglio del cuneo, Tasi, Iva, enti locali, le ha prese nelle stesse tasche in cui ha messo i mitici 80 E. Un giochetto da trecartista degno del miglior Tremonti.

    Per sommi capi, ho letto il Pdf sulla vexata quaestio del signoraggio. Alcune valutazioni le condivido, altre un pò meno. Se nulla osta, avrei delle riflessioni da proporti nel merito.
    Saluti; complimenti per il blog. Francesco De Feo

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  3. Visto che c'è un post su L. Napoleoni correlato all'argomento, niente di meglio che commentarlo per proporti le mie riflessioni. F. De Feo

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    1. certo, prendiamo il signoraggio, aggiungiamoci la ciliegina Napoleoni e abbiamo un'ottimo concentrato di cretinate

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  4. Ussignur!
    Di già?!?
    Prima di arrivare ai titoli, mi aspettavo un minimo di argomentazione.
    Bah; glielo dirò, alla Loretta.Visto come va il mondo governato dagli "intelligenti", i "cretini" non hanno molto da dolersi di essere definiti tali.
    Ti saluto. F.De Feo.

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    1. certo se la prmessa è errata, il resto mi sa che lo sia pure...

      i cretini come la loretta non sanno di esserlo, altrimenti non sarebbero cretini

      intanto che ci sei chiedile di fornirti un documento ufficiale in cui la banca d'italia risulti una essere una spa

      poi chiedile di citarti un testo di un economista serio in cui si dica che lo stato presta moneta

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  5. In un articolo, si deve, per forza, sintetizzare al massimo correndo il rischio di incappare in qualche imprecisione. Che nulla toglie, però, al discorso di fondo.
    Bankit, non è, o meglio non era, una spa. Però, nondimeno, il 94 e passa per cento delle quote era/è posseduto da banche private.
    Adesso, dopo la riforma Letta/Saccomanni è una pubblic company. Ed allora? Che titolo ha per chiamarsi Banca d'Italia se quote azionarie possono essere detenute anche da soggetti che, con l'Italia, hanno poco a che spartire?
    E la BCE, nel cui board c'è anche la BoE?
    Non sarebbe meglio uscire dagli equivoci e mettere, nero su bianco, che la sovranità monetaria appartiene ai banchieri?
    Formalmente, Bankit e BCE sono istituzioni pubbliche. Con il piccolo particolare che, con l'avallo di una politica collusa e servile fa gli interessi delle banche e non dei cittadini.
    Va bene così? F.De Feo

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    1. non è che fiat perchè ha la t di torino nel nome deve fare le auto a torino o se le fa altrove deve cambiar nome

      la sovranità è un concetto molto astratto. io sono sovrano a casa mia se posso fare quel che voglio, ma se ci sono dei limiti perchè devo avere a che fare con altre persone che mi possono negare qualcosa impedendomi di fare le scelte che ritengo opportune (per es non mi prestano i soldi che potrei usare per spendere quel che mi pare e piace) allora non sono + sovrano.. le mie scelte sono vincolate alle disponibilità di denaro che qualcuno mi fornisce. e a questo qualcuno devo rendere conto, devo fare quel che mi chiede. se no non mi presta i soldi

      quindi la sovranità non esiste o almeno è piuttosto limitata. limitata dalle scelte di chi presta i soldi e le discussioni sulla sovranità sono discussioni su come vorremmo essere ma non possiamo essere

      bankitalia e bce sono autonome...

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  6. Quello che dici potrebbe essere giusto in un contesto in cui esistano solo monete metalliche. L'oro, per esempio, esiste da quando esiste l'universo; è un bene in sè; si garantisce da solo.
    Le banconote, invece, sono pezzi di carta che valgono quello che valgono perchè c'è uno stato (un'intera comunità) che se ne fa garante e ne è anche monopolista di emissione. E allora?
    Bankit e la bce, per statuto, sono autonome (?) perchè la politica, inetta, servile, e collusa, le ha rese tali.
    Insomma è come se Marchionne, che ne amministra la proprietà, cedesse ai concessionari il governo ( e gli utili) di quella che, oggi, è la FCA.
    Ho letto il tuo ultimo articolo; di casi simili ce ne sono ad iosa.
    Quello che potrebbe fare, ha fatto o, quien sabe, fa Allianz è prassi comune, consolidata, e resa perfettamente legale dalla politica. Legale; non giusta, nè equa; men che meno sensata da un punto di vista economico o meramente finanziario.
    Ed allora?
    Ti rendi conto di quale immenso potere la politica lascia, o mette, nelle mani dei famosi investitori, istituzionali o internazionali che siano?
    Può una comunità di milioni di cittadini restare sotto la spada di Damocle degli logiche (e degli appetiti) della finanza?
    Nel 2011, i fondamentali economici del belpaese erano molto ma molto migliori di quelli che, a dosi massicce di austerity, tagli, (e tagliole) somministratici da grandi, e super intelligenti, professoroni sono oggi.
    Eppure i tassi richiesti dai famosi mercati sono molto più bassi di allora. Come funziona la giostra?
    Il giocattolino rischia di andargli in pezzi, Mr Whateverittakes s'incazza; quella che era una rigida legge di mercato non vale più; gli appetiti si calmano, e la pecora non finisce in pentola?
    Qual è la cura per questo stato di cose?
    Sperare, o lasciare, che gli esperti di settore si limitino a tosare la pecora piuttosto che farla arrostita?
    Cioè?
    La collettività nutre una pecora ad uso e consumo dei famosi investitori istituzionali?
    Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere. Lo stato dà alla sua banca centrale la facoltà di fornire il denaro contante a coloro che, poi, grazisamente, glielo prestano?!?
    A questo punto, sarebbe più sensato tornare all'oro.
    A proposito; nella non tanto peregrina ipotesi che ciò avvenga, con la trasformazione di Bankit in pubblic company, i circa 130 mld. di oro custoditi a P.zzo Koch a chi appartengono?
    Nell'attesa di vedermi svelato l'arcano, ti saluto. F.De Feo

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  7. L'oro, per esempio, esiste da quando esiste l'universo; è un bene in sè; si garantisce da solo

    cosa vuol dire si garantisce da solo? fammi un esempio di autogaranzia

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  8. il potere degli investitori è di avere qualcosa che il debitore vuole. se io ho un milione di euro e a te ne servono altrettanti io ho un potere. posso porti delle condizioni per tutelare il mio investimento...o tu accetti le condizioni o non ti dò i soldi perchè non intendo regalarteli o perderli perchè tu li sprechi. questo è il potere

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  9. già David Ricardo vissuto a cavallo tra '700 e '800 pensava fosse meglio rendere autonome le banche centrali. colpa della politica inetta italiana?

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  10. Si può anche essere d'accordo con quanto da te riportato.
    Però bisogna intendersi.
    "Autonomo" rispetto a chi, ed a cosa,? In questo senso, la banca centrale lo è, e non lo è. Nel senso che il governatore agisce autonomamente nell'ambito, però, di uno statuto che gli è stato dato dalla politica. O che la politica che, secondo me, di economia e di finanza, capisce poco o niente, si è limitata a sottoscrivere.
    Visto che l'hai citato, ti ricordo che, a Ricardo, si deve anche l'idea della moneta come bene comune. Un argomento su cui riflettere; e molto.
    Tenendo da conto, però, il contesto, che rispetto ai tempi dell'economista inglese, è profondamente cambiato.
    All'epoca la massa monetaria era essenzialmente metallica. Le prime banconote erano garantite da corrispondenti depositi aurei.
    Ed allora non c'è bisogno di spiegare che cento talleri d'oro in tasca erano la garanzia che, anche nel caso di dissoluzione dell'impero prussiano, il loro valore non ne avrebbe risentito.
    Se, al posto dell'oro, avessi avuto un'ipotetica banconota da 100, il valore del possesso sarebbe stato uguale solo a quello della carta usata per confezionarla.
    E' chiaro cosa intendo con l'oro che è un bene in sè?
    All'epoca, il re, che ne aveva bisogno per farci le sue guerre, se non ne aveva abbastanza doveva indebitarsi. Con i Medici, per esempio.
    E così per gli stati che spendevano più di quanto incassavano.
    Sintetizzato al massimo, questo era lo stato delle cose.
    E tale è restato almeno fino al famoso briefing di Nixon del 1971; quando, oh ragazzi, cosa volete? Convertire il dollaro in oro? Scordatevelo! Con il dollaro ci comprate quello che vi pare ma la convertibilità è acqua passata.
    Una rivoluzione copernicana o,secondo qualcuno, una vera e propria truffa.
    Come che sia, le cose stanno così.
    A questo punto, non è per niente ozioso chiedersi cosa rappresentano le banconote in circolazione.
    Perchè se rappresentano l'insieme del patrimonio e delle attività di una nazione e non solo quello delle banche la domanda d'obbligo è perchè, depositando ABS si può ricevere denaro fresco allo 0,05% di interessi, e lo stato deve indebitarsi al 3, al 4%...... con quegli stessi istituti che hanno una moneta il cui valore è garantito dallo stato? Almeno per me, questa è roba da manicomio.
    Come che sia, a partire dal 1971, forse ancora da dibattere e definire, ma la natura e l'essenza del denaro sono profondamente cambiate.
    Ed allora?
    Domanda delle cento pistole. Perchè le logiche, i rapporti, le dinamiche dell'intero mondo finaziario sono ancora quelli dei tempi in cui l'oro era il signore della moneta? Perchè prendendo in prestito non più oro, ma l'insieme delle attività economiche di uno stato, questo stesso stato deve indebitarsi con coloro a cui fornisce la garanzia del valore del denaro da loro detenuto?

    Ad un'ipotetica signoria fiorentina, indebitata come attualmente è lo stato italiano, i banchieri avrebbero anche potuto decidere di non prestare più denaro. La bancarott avrebbe avuto poco effetto sul valore del fiorino.
    Ma, oggi come oggi, cosa credi che succederebbe se i famosi investitori decidessero di non prestare più denaro agli stati in odore di insolvenza?
    Mr. Whateverittakes lo sa. Ed è questo che, nell'estate 2011, deve aver inteso dire ai famosi mercati finanziari.
    Secondo me, l'appuntamento con lo showdown è solo rimandato.
    L'euro moltiplica gli effetti negativi della montea debito; e, con 80, 90 mld da accantonare per pagarci gli interessi sul debito dubito che si possa risalire la brutta china su cui siamo instradati.
    Sperando di essermi spiegato in modo comprensibile, ti saluto. F.De Feo

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  11. in realtà non è mai esistita una moneta convertibile al 100% in oro, almeno negli ultimi 200-300 anni

    si regolavano i saldi in oro o altro.. e questo permetteva di avere moneta di valore molto superiore all'oro disponibile

    se io non voglio l'oro e per me non vale nulla, l'oro non vale nulla. valorein se non vuol dire niente. dipende sempre dal fatto che qualcuno accetta l'oro e gli attribuisce il valore desiderato

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  12. la convertibilità era morta di fatto molto tempo prima di nixon. in quel caso si metteva ufficialmente fine a un sistema basato sul dollaro e si passava ai campi convertibili. semplicemente finiva un sistema pensato 25 anni prima che in quel momento non aveva + senso perchè l'economia era cambiata

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  13. citi gentaglia che non merita di essere letta perchè hanno il cervello pieno di merda

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  14. L’uovalore
    ove si narra come nacque la moneta del pianeta Astuto

    Tizio e Caio erano gli unici abitanti del pianeta Astuto (un pianeta fortunatamente privo di metalli preziosi e di robaglie del genere). Tizio allevava mucche bevendone il latte e mangiandosene una ogni tanto (ma non riusciva mai a finirla prima che marcisse). Caio invece allevava galline, ne friggeva le uova e ogni tanto ne spiumava qualcuna.

    Tizio e Caio si guardavano in cagnesco, ma un giorno ebbero voglia di cibarsi dei prodotti del vicino, così inventarono il baratto. Una volta stabilito che una bottiglia di latte valeva 5 uova, scambiare uova con latte fu facile. Stabilirono anche (dopo molte liti e discussioni) che una gallina valeva 100 uova e che una mucca ne valeva 10.000 (usarono l’uovo come unità di riferimento perché era il bene di minor valore e quindi comodo per far di conto).

    Però c’era un problema. Se Caio voleva comperare una mucca doveva accumulare 10.000 uova e nel frattempo molte sarebbero marcite; oppure doveva consegnare 100 galline. In ogni caso cosa se ne sarebbe fatto Tizio di 10.000 uova o 100 galline tutte in una volta? E non era il caso di mangiare assieme la stessa mucca evitando di farne marcire inutilmente una buona parte?

    Quindi era opportuno che Caio consegnasse gradualmente le uova e le galline a Tizio, in parte barattandole col latte e in parte da accumulare in vista della prossima mezza mucca. Se poi all’ammazzamento della mucca l’accumulo di uova-galline non corrispondesse alle 5000 uova-valore, si convenne che Tizio avrebbe fatto credito a Caio coprendosi con le successive consegne di uova e/o galline.

    Per non fare casino, Tizio e Caio si comprarono due bei quadernini a quadretti piccoli piccoli per scriverci sopra quanto dato e quanto ricevuto dal vicino aggiungendo di fianco ad ogni bene il corrispondente valore espresso in uova e tenendone aggiornato il totale progressivo. Così entrambi sapevano se erano a credito o a debito reciproco e si regolavano di conseguenza (volendo naturalmente tendere al pareggio nel medio termine).

    Un bel giorno un’astronave si sfracellò sul pianeta Astuto e ne uscì quasi incolume Sempronio il quale, poveretto, per campare, di nulla disponendo, si cibava delle poche lumache che riusciva a catturare. Sempronio era talmente debole che si trascinava carponi e non era in grado di fare nulla. E dire che avrebbe potuto costruirsi una barca, mettersi a pescare e avere così di che sostenersi decentemente e magari mettersi pure a scambiare beni con Tizio e Caio così variando la dieta di tutti con vantaggio generale.

    Tizio e Caio si resero conto della cosa e dissero: “E se gli facessimo credito? Magari per un po’ dovremo ridurre i nostri consumi, ma se Sempronio si rimette in forze, si fa una bella barca e si mette a pescare noi poi ci rifacciamo sul pescato” Così comprarono un quadernino a quadretti piccoli piccoli anche per Sempronio che così poté mangiare a credito intanto che diventava un valente pescatore con vantaggio suo e di tutta la comunità.

    Certo la contabilità nei quadernini era diventata assai complicata e quando si ripresentò una situazione analoga con Asdrubale (anche lui caduto dal cielo con la sua astronave), Tizio, Caio e Sempronio pensarono ad un sistema diverso.

    ...continua

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  15. ... continuazione.

    Innanzitutto stabilirono che il consesso degli abitanti di Astuto era una persona giuridica denominata “Governo” dotata del potere di regolamentare gli scambi economici e di stimolare la produzione di beni (così come Tizio e Caio avevano fatto con Sempronio).

    Poi decisero che il valore di un uovo, potesse essere “rappresentato” da un sassolino bianco firmato e garantito dal Governo (s’era trovato un sistema quasi perfetto per contrassegnare i sassolini in modo che nessuno potesse fare dei falsi).

    Di questi sassolini firmati se ne fecero tanti quanto era il valore dei beni posseduti dagli abitanti (valutati con estenuanti trattative) e li consegnarono agli abitanti in proporzione ai loro beni, compensando le situazioni di reciproco debito-credito (ovviamente la prepotenza e la forza dei protagonisti giocarono assai, ma non si vede come altrimenti fare).

    Da quel momento, per scambiarsi i beni con comodità, si poterono usare i sassolini-moneta (subito denominati “uovalore”). Inoltre si ebbe il grandissimo vantaggio di lasciare al “mercato” il compito di stabilire il rapporto di valore fra i beni, così che anche l’uovo poté valere, che so, due uovalore o magari mezzo uovalore a seconda della benevolenza delle galline nel rifornire il mercato.

    Ecco quindi una moneta (come il dollaro o l’euro) nata però da una prassi contabile (e non dall’oro, così che quelli della “scuola austriaca” la smettono di rompere i coglioni) anche se ovviamente in origine si era partiti dal rapporto di valore attribuito a certi beni. Tuttavia dovrebbe essere ben chiaro che, non solo lo “uovalore”, ma qualsiasi moneta non convertibile non è altro che una “registrazione contabile” che ha perduto il suo rapporto con l'originario bene reale.

    In questa situazione, quando precipitò dal cielo il prima citato Asdrubale (un disoccupato, cioè una risorsa produttiva inutilizzata), il Governo fece il “keynesiano”, cioè prese dei ciottoli bianchi, li firmò trasformandoli in “uovalore”, li prestò ad Asdrubale che, rimessosi in forze potendosi comperare da magiare, imparò a cantare e, allietando le serate dei suoi concittadini, cominciò a guadagnare altri “uovalore” che gli consentirono di campare e di restituire pian piano i sassolini ricevuti in prestito, sassolini che poi il Governo buttò a mare non avendo più nessuno da finanziare.

    Forse vi domanderete come mai i sassolini rimanenti consentissero di rappresentare anche il lavoro di Asdrubale, l’ultimo arrivato. Dovete sapere che nel frattempo era stata fondata una banca, la gente pagava anche con assegni e poi succedevano altre cose più complicate che non vi sto a spiegare, tutte robe che “moltiplicavano” la moneta in circolazione.

    Anzi, un bel giorno successe che la moneta si era troppo moltiplicata e ciò aveva troppo “inflazionato” i prezzi. Allora il Governo fece una tassa, prelevò dei soldi ai cittadini e li buttò a mare. La gente pianse calde lacrime, ma poi, vedendo i prezzi scendere, comprese che nel complesso non ci aveva rimesso. E’ vero che qualcuno disse che era stato tartassato più di altri e che era un’ingiustizia … ma queste cose sono inevitabili quando entra in ballo il fisco.

    Comunque sia, vissero mediamente tutti felici e contenti perché il Governo era sempre attento alle necessità del mercato: se mancava denaro, lo faceva; se era troppo, lo prelevava e lo buttava a mare.

    ... continua ancora

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  16. ... uiltimo pezzo

    Quel Governo non era simile ai nostri dove il capitale restituito da Asdrubale, non viene né distrutto né va a diminuzione delle tasse né a finanziare qualche nuova e bella impresa: da noi finisce molto spesso nelle tasche di qualche furbone.

    Queste robe le predicava quasi cent’anni fa un certo Keynes che però pare si sia dimenticato d'avvertire che, in caso si manifestassero eccessive tensioni inflazionistiche, si doveva distruggere il denaro in eccesso prelevandolo dalle tasse. Naturalmente tanto il generare danaro, quanto il distruggerlo consente d’avvantaggiare gli uni e danneggiare gli altri Ecco perché il gestore del denaro deve rispondere direttamente ai cittadini: un Potere del Governo sì, ma separato dai poteri legislativi-amministrativi-giudiziari.

    Stringendo all’osso: il denaro d'oggidì non è un bene dotato di valore, è solo una registrazione contabile e perciò lo si può generare per mettere al lavoro chi si grattasse la pancia. Poi, se necessario, lo si può distruggere senza problemi, anche perchè, nel caso s'esagerasse, lo si può sempre ristampare.

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  17. Bella; la parabola!
    Nell'incedere, lo stile mi ricorda la scena madre de "el concursante", laddove l'intellettuale spiega al giovane economista il come ed il perchè il signore della moneta, a gioco corretto e costante nel tempo, è destinato/condannato ad acquisire tutte le galline e le mucche del pianeta ovolandia.
    Il limite della lectio magistralis è che il barbudo lascia indefinito, e quindi nell'equivoco, il volto del master of money.
    Perchè se costui è un soggetto privato, le mucche e le galline, sul lungo periodo, diventeranno di proprietà privata, se è un soggetto pubblico, come potrebbe essere il governo di un paese democratico, anche passando di mano, resterebbero nelle disponibilità della collettività. Infatti, coesistendo, il truffato ed il truffatore, nella stessa persona, non ci sarebbe truffa.
    Allo stato attuale, il signore, deputato all'emissione della moneta euro chi è?
    Uno stato federale europeo che non esiste? I governi dei paesi aderenti all'eurozona?? Le banche private?
    Se devo giudicare da quello che vedo, allo stato attuale, tramite la BCE, la stessa BCE è il signore (o la signora?) della moneta Euro. Con la piccola giunta che, per statuto, ha da essere al servizio delle banche private.
    Se gli ABS si piazzano allo 0,05%, ed il debito pubblico al 3, al 4, al 5, dipende dalla meteo, che altro pensare?

    Solo per non mettere troppa carne al fuoco; troppe uova in padella, o solo per non dilungarmi, tralascio gli altri interessantissimi spunti di riflessione che offre la
    parabola. Con l'autore della quale, ça va sans dire, mi complimento. Distinti saluti. F.De Feo

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  18. @gian.
    Adesso capisco che, con "gente che ha il cervello pieno di.....", con tutta evidenza, ti riferisci a M.Saba.
    Non lo so; ieri, cercavo un breve quadro sinottico della storia di Bretton Woods; ho trovato quel link e l'ho postato.
    Ora, a me, di gente schierata di qua o di là non importa nè punto nè poco; quello che mi interessa è capire. Se, per esempio, mi trovassi confrontato con un Hitler, o un Belzebù, che dicessero che la terra gira intorno al sole non darei loro torto perchè sono, o sono stati, esseri infernali.
    Ora, che altrove, od in altri contesti, il Saba dica un sacco di panzane mi interessa relativamente; quello che mi importa è che, magari omettendo che Keynes, come moneta di riserva, aveva proposto una moneta virtuale, non citando nè il governo inglese o De Gaulle che, materialmente, chiesero di convertire un quantitativo di dollari in oro...la storia di Bretton Woods quella è non cambierà se a raccontarla fossero i Giavazzi, gli Alesina, i Bordin o quant'altri.
    In ultima analisi, se, per esempio, i Medici avessero fatto quello che fece il governo USA sarebbero stati impiccati ed i loro beni confiscati.
    Questo è quanto. F.De Feo

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    1. un minimo di decenza imporrebbe di non citare i bastardi (come hitler) specie quando parlano di argomenti su cui offerto disgustosi spettacoli

      io di merde e di merda non mi occupo

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  19. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  20. Non so se sono stato frainteso, ad ogni modo a me preme dire che sul latte eventualmente versato è inutile perderci tempo. L'unica cosa che una persona comune può fare è avanzare *proposte* nella speranza che altre persone comuni possano condividerle e così influire sull'opinione pubblica e quindi sulla politica.

    Gente come Auriti e discendenti non hanno capito che è ridicolo invocare la giustizia a fronte di scelte politico-organizzative che non si condividono: occorre un'azione politica, cioè proporre un'alternativa.

    Occorre far capire che il sistema moneta-finanza è un casino infernale generato da secoli di interventi intelligenti e stupidi, onesti e disonesti, un pasticcio che conviene buttare a mare e ripensare ex-novo alla luce delle enormi possibilità che la tecnologia moderna offre. Altro che *scienza della finanza* (materia in cui mi laureai, ma evidentemente con scarso profitto)

    Purtroppo i discendenti di Auriti si dilettano nel fantasticare di complotti e di incredibili trucchi contabili che, tanto più privi di logica e di prove, quanto più li
    inebriano, screditando di riflesso tutti coloro che avanzano critiche al sistema.

    Vero però che la gente si diverte solo a sentir raccontare problemi e malefatte,
    vere o inventate; se provi a *proporre* una soluzione nessuno ti sta a sentire,
    anzi, ti prendono per matto

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    1. Da un censimento sulle cause di morte per malattia commissionato dal dipartimento della salute USA, al primo posto c'è l'infarto.
      Al secondo?
      I medici.
      Sì, proprio quelli che dovrebbero guarirti ma che, quando sbagliano diagnosi, li ammazzano.
      Per dire?
      Che, se non se ne ha una visione chiara, i problemi, qualsiasi problema, in ambito finanziario, o dell'allevamento di galline, si aggrava; non si risolve. Aggiungo che se si pretende di mettere da parte la storia, la storia stessa insegna che si è condannati a riviverla.

      Ora, nel caso della sistemazione dei rapporti finanziarii fra stati, così come uscita, nel lontano 1944, da B. Woods è utile o no sapere che trattavasi di truffa planetaria?
      E' utile o no sapere che la guerra del Vietnam, per esempio, agli USA, gliel'ha pagata il resto dell'universo mondo?
      E se è vero, com'è vero, se lo dice anche Auriti o, se per la prima volta, l'ha detto Auriti, diventa falso?

      Ora, restando nell'ambito dei rapporti fra valute, io proporrei una nuova Bretton Woods per riprendere, paro paro, l'impianto keynesiano che, al centro, come camera di compensazione per gli squilibri nella bilancia dei pagamenti, prevedeva il Bancor.
      Se questo impianto fosse in vigore, la Germania, per esempio, dovrebbe iscrivere nelle passività, il surplus commerciale di cui, attualmente, gode.
      Si vede niente del genere all'orizzonte della politica?
      %%%%%

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    2. passiamo dalla merda alla merda fascista... di bene in meglio.

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  21. Tornando all'essenza della moneta; al modo in cui la finanza, che ne fa uso come di materia prima, è strutturata, il dato macroscopico, evidente ed inconfutabile è o non è l'ipertrofia dei circuiti che attorno ad essa si sono sviluppati?
    E' vero o no che la massa di CDS, ABS; OTC.... e tutte quelle diavolerie che l'ingegneria finanziaria è capace di inventarsi che, ogni giorno, tutti i santi giorni, si muove vorticosamente da una piazza all'altra, somma una ventina di volte il PIL mondiale?
    E' una situazione sostenibile questa?
    L'intero PIL di Giappone e USA che ha preso la residenza alle Cayman, piuttosto che alle isole Vergini o a Saint Lucia è indice di un'organizzazione, e di circuiti finanziariii sani?

    E se, com'è evidente, è un'anomalia che, in ovolandia, per esempio, non permetterebbe di tassare e di togliere dalla circolazione, il giusto quantitativo di sassolini perchè quelli colà depositati sono fuori dalla portata dalla BCU, che si fa?
    Per non essere definito un auritiano, piuttosto che uno stalinista con simpatie naziste, sicome non mi sfiora neanche l'idea di dare ordini ai signori della finanza comincerei con il chiamare la BCE Banca delle Banche Europee.
    Facessero quello che vogliono ma, come si diceva a Zuccotti Park, not in my name.

    Perchè questo è il problema.
    Nel 2008, l'attuale assetto finaziario mondiale ci ha portati tutti, non solo gli addetti ai lavori, sull'orlo di un baratro di cui il meglio deve ancora venire.
    Si imponevano delle riforme. Di cosa? Dell'architettura finanziaria, o del mondo dell'economia e del lavoro?
    Neanche uno straccio di una Steagall.Glass di ritorno: Riforme del lavoro, delle pensioni, tagli di spesa..... che abbattendo i redditi di milioni di comuni mortali ci renderanno sempre più schiavi del debito.
    Per rendere più efficienti le macchine da guerra, si sono dotati di Basilea 2 e Basilea 3. Le regole del gioco sono rimaste le stesse; i circuiti dove instradare le risorse finaziarie pure; le auto, corazzate, resisteranno meglio alle onde d'urto che, ammesso che ce ne sia rimasto un goccio, il futuro inevitabilmente ci riserverà
    Complotti studiati a tavolino?
    Dalle mie parti, si dice che i soldi restituiscono la vista ai ciechi; o, in subordine, accecano gli avidi.
    E' utile saperle 'ste cose o no? O è un rimestare della nutella?

    Ora, grazie per l'ospitalità; mi ritiro dalla discussione.

    Sono abituato a discutere di problemi, non di persone che sono così piuttosto che colà. Quantomeno di vedermi attribuire delle influenze, o delle ascendenze, che corrispondono ai fantasmi che obnubilano la mente di qualcuno. Non certo la mia.
    Buona discussione..
    F.De Feo

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    1. anch'io discuto ma non con i fascisti o chi li cita e di un problema alla volta. Non è che scrivendo mille cose in una volta sola aiuti la discussione. Crei solo confusione

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  22. se sia stata una truffa pensata da una combriccola, se sia stata la conseguenza inevitabile di tante precedenti porcate, se sia stato un utile provvedimento di menti lungimiranti io non lo so e non so se sia indispensabile saperlo..

    Sicuramente dal 49 al 90 l'Italia e altre nazioni hanno incrementato di molto i loro redditi, le disuguaglianze si sono acresciute sì, ma anche le classi inferiori
    hanno fatto grandi progressi. Sicuramente sono stati creati i presupposti dei casini attuali, ma non solo a Bretton Woods.

    E' anche vero che in blog bisogna discutere di una cosa per volta.

    Però oggi il casino è generale, non è possibile pensare ad un rimedio per questo o per quello senza considerare l'insieme.

    Altrimenti bisogna fare come a Report e simili: una serie di inutili piagnistei. Come che non lo sapessimo di già che

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    1. report una volta ha raccontato che il governo aveva preso una serie di provvedimenti ispirandosi a report: Padoa Schioppa cercò di intervenire su argomenti che Report aveva segnalato

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    2. quel *cercò* purtroppo è significativo :-)

      ma io intendevo dire che innumeri personaggi fanno i soldi elencando i casini d'Italia, quindi quasi ogni intervento pubblico avrà a che fare con lamentele note.

      Quello che manca è un serio dibattito pubblico per trovare una soluzione e, mi ripeto, i casini sono troppo grandi e diffusi per poter procedere un passo alla volta e sopratutto senza rinnovare profondamente tutto il sistema.

      Ma, mi ripeto ancora, un *serio dibattito pubblico* non vende ...
      bisognerà aspettare che vada tutto a catafascio.

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    3. mi sono espresso male. fece molte cose che derivavano dalle inchieste. ne ricordo una: report segnalò che ogni procura aveva un conto mal retribuito in cui si versavano i soldi derivanti dai sequestri, con costi che alla fine mangiavano buona parte dei guadagni

      lui o meglio il ministero cambiarono questo così da ridurre i costi per lo stato e aumentare gli introiti

      nel caso di grillo, vende, anche se il tutto è molto grossolano in quel partito. altrove si fa ma con meno clamore e forse + buon senso

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    4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    5. Sapere cosa è mal fatto è certamente indispensabile.

      Ma se tu sei con una o più persone e racconti loro questa o quella cazzata del sistema, ti stanno a sentire con interessee e anche se ti dilunghi per qualche minuto.

      Se però osi dire: *Per evitarlo occorre...* ma non concludi in 10 parole, si mettono a parlare d'altro. E se poi vai a toccare i loro interessi ti prendi dell'asino all'istante.

      Comunque oggi le cazzate sono tante e tali che saperne una di piu' non cambia il quadro, mentre i ladri e i cretini sono tanti e tali che le galere non bastano e i giudici neanche.

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