Secondo Loretta Napoleoni, che come spiega questo articolo tenderebbe a esagerare con i titoli accademici, creare moneta vuol dire creare debito.Sul Il fatto quotidiano la signora Napoleoni sostiene che chi usa la moneta si indebita, e altre suggestive ma errate tesi signoraggiste. Complimenti a chi ha il coraggio di pubblicarla.
Meno sciocchi sono gli accademici, che non le hanno mai consentito di far carriera, in Italia come in Gran Bretagna.
Ho letto l'articolo, ed anche i commenti. A parte i diversi rivoli in cui l'autrice si disperde, la tesi di fondo è che gli interessi pagati dallo stato ai "risparmiatori" sono una vera e propria truffa.
RispondiEliminaInfatti, la pratica, condolidata ed universale, per cui il signore della moneta (lo stato) presta denaro agli istituti finanziari ed, al contempo, si nega la facoltà di prestarlo a se stesso mi sembra una trappola infernale. Una graziosa, ancorché miope, regalia del potere politico al potere finanziario. Il risultato è che pochi o molti, gli interessi da corrispondere sono a carico della collettività. Mica della politica.
Il risultato di questa impostazione è che, poco o molto, nei confronti dei propri cittadini o degli "investitori internazionali", al mondo, non esiste uno stato che non sia indebitato. Dai dati che ho, per l'Italia, miliardo più, miliardo meno, l'intero debito pubblico corrisponde agli interessi corrisposti per il "debito" contratto. Non conosco i dati relativi ad altri paesi ma non mi meraviglierei se ritrovassi una rispondenza simile.
Per chiudere questa prima valutazione, sono convinto che, se tutte le banche centrali comprassero quello che, oggi, è definito debito statale, le cose andrebbero molto ma molto meglio. In attesa della tua replica, ti saluto. F. De Feo
lo stato non presta moneta... errore che invalida tutto il resto
RispondiEliminaInfatti; lo fanno le banche centrali.
EliminaChe sono, o dovrebbero essere, espressione dello stato senza il quale non esisterebbero. F.De Feo