16 marzo 2015

Jobs act e sindacati

Dopo il jobs act, che tra le critiche ha cambiato il mondo del lavoro, rendendolo più flessibile, cioè dando alle imprese maggiore possibilità di licenziare pagando un'indennità, potrebbe arrivare una legge sui sindacati, che punterebbe a semplificare il rapporto tra imprese e chi tutela i lavoratori.

Una legge sulla rappresentanza sindacale in Italia non s'è mai fatta, nonostante il dettato costituzionale. L'articolo 39 impone ai sindacati statuti democratici e riconoscendo loro la possibilità di firmare "contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce", attribuendo a ogni sindacato un peso proporzionale a quello degli iscritti.

La necessità di "pesare" i sindacati e l'efficacia obbligatoria del contratto non sono mai piaciuti al sindacato stesso e legislatore, che ha evitato di legiferare in materia. Ora il governo starebbe pensando di intervenire sulla questione, creando anche una sorta di quorum: i sindacati che non lo superassero verrebbero esclusi dalle trattative con le imprese.

Ora, se mettiamo insieme il jobs act e questa eventuale legge sui sindacati, cosa otteniamo?

I lavoratori avranno più interesse a iscriversi a un sindacato per far valere i propri diritti, più deboli con il jobs act. Al tempo stesso si scoraggiano i comportamenti opportunistici sia dei sindacati che dei lavoratori, in particolare la proliferazione di sigle sindacali.


Succederà? Lo vedremo. Vedremo se l'Italia diventerà un paese in cui imprese e lavoratori puntano al sodo o se si continuerà a non rispettare la Costituzione e se i furbi (lavoratori, sindacalisti e imprese) continueranno a agire impuniti.

Nessun commento:

Posta un commento

Link Interni

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...