26 marzo 2015

La Chiesa e Luca Toni

In Italia la Chiesa cattolica si finanzia con l'8 per mille, a cui si aggiunge il 5 per mille versato da molti contribuenti a associazioni religiose (uno dei principali beneficiari è Radio Maria), i soldi che finiscono nelle tasche dei religiosi che forniscono una serie di altri servizi allo Stato (dall'insegnamento della religione al lavoro dei cappellani)  e i contributi per le chiese.

In Germania funziona in modo diverso. Ogni contribuente dichiara se è fedele di una chiesa e in questo caso paga un'imposta sul reddito che finisce alla sua chiesa. Se si dichiara ateo non paga nulla ma non può usufruire dei servizi della sua chiesa.

Luca Toni qualche anno fa è andato a giocare nel Bayern Monaco. La società calcistica bavarese o il suo commercialista hanno dimenticato di versare alla Chiesa cattolica l'imposta e così è finito in tribunale: la Chiesa gli ha fatto causa.

Le chiese sono considerate come fornitrici di servizi, che il cittadino paga, acquisendo il diritto a riceverne i servizi. Se non ti interessano i servizi di una chiesa, non paghi.

Sarebbe bello che anche in Italia funzionasse così. E sarebbe curioso scoprire quanti pagherebbero, a quanti la Chiesa farebbe causa o rifiuterebbe di fornire i propri servizi perchè non hanno pagato l'imposta.

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