Qualche giorno fa il repubblicano Scott Walker, governatore del Wisconsin, ha firmato la legge detta Right to work.
Si tratta di una norma che rende illegali gli accordi tra sindacati e imprese in base ai quali le imprese assumono lavoratori che si impegnano a prendere la tessera sindacale e a pagare la quota associativa.
Perchè right to work? Perchè per i politici repubblicani tale accordo violerebbe il diritto di un lavoratore di farsi assumere senza essere iscritto al sindacato.
Si tratta di un vero diritto? In teoria sì, ognuno dovrebbe potersi iscrivere o non iscriversi quando e come gli pare. Di fatto si tratta di un modo per colpire i sindacati.
Se si difende il diritto di un soggetto, perchè limitare quello di un'impresa che ritenga opportuno fare un accordo con i sindacati, qualunque esso sia?
Si dirà: il singolo lavoratore sarebbe ricattato dal sindacato, che gli pone l'alternativa tra iscriversi e pagare o restare disoccupato. Ma se si difende il singolo che rischia di essere debole contro l'organizzazione (sindacale), lo stesso vale per il lavoratore che si trova a trattare con l'impresa senza un sindacato a difenderlo.
Già perchè questo è l'obiettivo del governatore repubblicano, che ha precedentemente abolito la contrattazione collettiva per i lavoratori pubblici.
Insomma lo scopo è ridurre i diritti di lavoratori e sindacati. Non a caso le disposizioni del Wisconsin sono le stesse di stati come Alabama o Georgia, non proprio famosi per il rispetto dei diritti dei più deboli.
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