29 gennaio 2010

Bamboccioni? chiamiamoli PRE PRE


Renato Brunetta è davvero un tipo divertente. Per anni in tv ci ha raccontato che è quasi una fortuna essere precari e che anche lui lo è stato. Elencava i lavori svolti prima di trovare una sistemazione come professore universitario prestato alla politica (e chissà che politica e carriera non si siano collegate...).

Ignorava forse che un conto è essere precari a 20 anni e un altro a 50. Ma che vogliamo farci? Cosa pretendere da uno arrivato a 30 anni senza saper rifare il proprio letto? (1)

Di certo non ignora il pessimo esempio di Tommaso Padoa Schioppa che ha definito bamboccioni i ragazzi che vivono troppo a lungo in famiglia. Un autogol clamoroso, in un paese dove la precarietà cresce, le imprese cercando di spendere sempre meno e rendono precario il lavoro e affittare un monolocale a Roma o Milano costa forse più di quando guadagna un precario?

Padoa Schioppa fece un pessimo servizio al suo governo e alla sua maggioranza e tutti l'hanno capito. Brunetta no. E così Calderoli o Tremonti l'hanno bacchettato dicendo che parla a titolo personale e spiegando che le affermazioni di Brunetta non rappresentano le idee del governo.

In definitiva i liberisti nostrani, di centro-destra o di centro-sinistra, hanno preso i co.co.co. e li hanno trasformati in PRE.PRE.: precari presi in giro.


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(1) http://www.corriere.it/politica/10_gennaio_17/brunetta-bamboccioni_3bee5814-0353-11df-a5a7-00144f02aabe.shtml

2 commenti:

  1. Brunetta è veramente l uomo più ipocrita sulla faccia della terra...Bastino le sue smanie sui "fannulloni" del settore pubblico e confrontate con il suo assenteismo vergognoso da europarlamentare...Già questo lo classifica.
    Comunque una domanda, sempre se posso continuare a usare questo blog per togliermi qualche curiosità :D...Che ne pensi della scala mobile introdotta nel 1975 ed eliminata se non sbaglio nel 1992 che si proponeva di adeguare i salari all' inflazione? Di solito si dice che l' inflazione può anche essere causata da retribuzioni troppo elevate quindi quella norma non provocava una spirale di inflazione? (se i salari aumentano per stare al passo con l' inflazione, l' inflazione aumenta perchè aumenta il costo del lavoro, allora il salario aumenta di nuovo ecc ecc)? E anche, tu mi dicesti che l' unico modo per evitare l' accumulazione capitalistica dei profitti è mettere imposte molto progressive, ma queste non rischierebbero avere lo stesso effetto sull' inflazione? (le imprese guadagnano meno perchè tassate e allora aumentano i prezzi per guadagnare di più) non c' è questo rischio?

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  2. I commenti sono assai graditi

    Nel '75 quel provvedimento aveva senso. Tra l'altro c'è chi sostiene che riducendo il livello dello scontro politico, si è anche evitato un possibile colpo di stato.

    Anni dopo, con condizioni differenti, è stato utile eliminare la scala mobile, e scendere su livelli di inflazione + bassi

    Il punto unico di contingenza aveva anche l'effetto di coprire dall'inflazione di più i salari bassi di quelli alti, provocando una riduzione delle diseguaglianze, che sai bene -perchè hai letto La misura dell'anima- come sia importante per migliorare il mondo in cui viviamo

    Le imposte + elevate non devono necessariamente essere sulle imprese. Possono essere sul reddito, ad esempio, oppure su beni quali le case.

    La rivoluzione per la riduzione delle imposte negli USA è iniziata nel 1978 con un referendum in California che ha posto un limite alle imposte sulla casa (il referendum è noto come Proposition 13). Lì è iniziata la politica per ridurre le imposte che ha visto protagonista l'allora governatore Reagan, poi diventato presidente, e di cui hanno beneficiato praticamente solo i ricchi

    Non è detto che le imprese possano trasferire sui consumatori le maggiori imposte a carico dell'impresa stessa o dei suoi dirigenti. Se le imposte sono fortemente progressive, chi ha dirigenti molto ben pagati sarebbe svantaggiato rispetto a chi ha una distribuzione diversa del reddito tra i dirigenti.

    Chi è svantaggiato potrebbe sì far pagare le maggiori imposte sulla clientela, ma perderebbe clienti rispetto alla concorrenza. L'aumento dei prezzi farebbe diminuire il giro d'affari

    Se ad esempio si mettesse una aliquota elevata per il reddito sopra i 500.000 euro, le imprese potrebbero avere comunque ottimi dirigenti.
    Chi paga milioni sarebbe svantaggiato ma non potrebbe far pagare le maggiori imposte ai clienti, perchè subirebbe la concorrenza di chi paga i propri dirigenti meno di 500.000 euro e non subisce l'aggravio dei costi

    Con l'effetto positivo di non creare immensi patrimoni che poi spingono le persone a cambiare anche il proprio atteggiamento politico, votando chi fa di tutto per avvantaggiarli

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