18 febbraio 2010

Obama e la luna

Obama ha tagliato il programma spaziale americano. La NASA non andrà sulla luna e non è un buon segno.

E' ver oche in tempi di vacche magre il programma spaziale è il più facile da tagliare senza perdere, anzi guadagnando consenso. Ma a lungo andare potrebbe essere un grave errore.

La conquista dello spazio in passato ha avuto un ruolo importante per la ricerca e le imprese americane. I problemi da risolvere per offrire alla NASA l'occorrente per mandare un paio di uomini sul satellite stimolavano le imprese a dare il meglio, finanziate dai soldi della NASA.

La ricerca ha prodotto un'infinità di prodotti utili non solo a soddisfare le richieste della NASA, ma anche ad aiutare le stesse imprese a innovare prodotti e processi produttivi. La tecnologia inventata per far funzionare le tute spaziali o per spingere un razzo fuori dall'atmosfera ha avuto infinite ricadute sui prodotti di ogni giorno.

La tecnologia ha un ruolo assai importante nell'economia, come dimostra la doppia presidenza Bush. Nel 2000 si teorizzava un felice ritorno alla old economy, la fine quasi virtuosa della new economy che aveva spinto l'economia negli anni della presidenza Clinton. Sembrava quasi una fortuna che si tornasse ad una economia centrata su acciaierie, petrolieri, auto eccetera. E alla fine ci siamo trovati un disastro economico.

Per questo la rinuncia di Obama ai programmi spaziali è negativa: pare una rinuncia, sia pur non voluta, a rilanciare l'economia americana attraverso la ricerca e la tecnologia.

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