01 febbraio 2010

Conti pubblici, una nuova bomba a orologeria

Eugenio Scalfari ieri su Repubblica (1) ha segnalato un nuovo inquietante fenomeno, che ha definito disossamento dello stato. Il governo affida a società per azioni i compiti solitamente svolti dallo stato. E' successo con la protezione civile e succederà con la difesa.

Si crea la Protezione civile spa e si creerà la Difesa spa. Società per azioni che, soprattutto, si indebitano. Il debito della protezione civile è stimato in 20-25 miliardi di euro, cifra dedotta a partire dagli interessi pagati alle banche, 850 milioni, dice Bertolaso.

Però protezione civile ed esercito non offrono beni e servizi come chi produce merendine o scarpe. Offrono servizi alla collettività, difesa dalle calamità o dal nemico (quale, non si sa). Servizi pagati da un solo committente: lo stato italiano.

Ma se il solo committente è lo stato, perché creare delle società per azioni?

Per vari motivi: una società per azioni non ha i vincoli dello stato. Può non fare gare d'appalto o assumere chi preferisce, come fa la Fiat o l'ENI. Sfugge a molti controlli pubblici e i suoi conti non si mescolano con quelli dello stato, che paga solo il servizio ottenuto.

Con qualche vantaggio per il governo, da sempre alle prese con i problemi dei conti pubblici.

Ad esempio se una spa compra aerei e carrarmati e spende 1 miliardo, nel conto economico finisce solo la quota di ammortamento, ad esempio 100 milioni. Lo stato paga 100 milioni ed è a posto. Ma la spa ha debiti per 1 miliardo che verrà pagato nel corso del tempo, 100 milioni l'anno per 10 anni. Ci penseranno i governi futuri...

Oppure può capitare che lo stato versi pochi soldi alla protezione civile e che questa, non incassando abbastanza, si indebiti. Debiti verso le banche di una normale società, non debiti dello stato sotto forma di BOT e CCT.

E' un debito di stato anche se ufficialmente non appartiene allo stato, ma a un privato.

Il debito pubblico cresce più di quanto appare ma lo si occulta in un'altra società, come faceva Enron, ma quel che conta è far sembrare sotto controllo la spesa pubblica.

Quando tra qualche anno arriverà al governo (si spera) qualcuno più serio, che non fingerà più di credere privato il debito della società Protezione civile o della società Difesa, scopriremo che il debito pubblico è in realtà superiore a quel che appare e che qualcuno si è comportato come nel caso Enron: ha creato società il cui solo scopo era assorbire un debito, pubblico, facendolo apparire privato.

E allora saranno guai. Ma solo per chi, allora, dovrà mettere a posto i conti.


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(1) http://www.repubblica.it/politica/2010/01/31/news/commento_scalfari-2137633/index.html?ref=search

2 commenti:

  1. Un pò come il governo Bush che dopo l' 11 Settembre appaltò a società private tutto il settore della sicurezza e della difesa...
    Ma scusa il debito pubblico fino a che punto può espandersi? Ci sarà un momento in cui le banche dicono "basta, ora lo riducete", e si dovrà scegliere fra tagli alla spesa pubblica o aumenti delle imposte tanto odiate da Silvio...(ovviamente nel caso non colpiranno certo i ricchi comunque..)

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  2. Il debito pubblico può crescere fino a quando qualcuno presta i soldi allo stato. Le vicende degli ultimi anni ci insegnano che l'atteggiamento di chi presta può cambiare all'improvviso.

    Poi sta succedendo che le banche centrali stanno creando moneta in gran quantità che va a finire alle banche che a loro volta la presta. Anche se questa strada ha comunque un limite. La BCE nel caso della Grecia ha smesso a un certo punto di accettare titoli del debito pubblico come garanzia, allo scopo di spingere il governo greco (il precedente aveva falsificato i conti e la situazione s'è mostrata molto peggiore di quanto apparisse) a prendere provvedimenti

    Il rischio vero è che tra un pò di anni i nodi verranno al pettine e qualcuno dovrà intervenire pesantemente. E' già successo: le cartolarizzazioni di Tremonti in passato erano solo un modo di rinviare e non far apparire i debiti. Poi quando è arrivato Prodi ha dovuto tirar fuori parecchi soldi per coprire i debiti delle ferrovie che il governo precedente s'è guardato dal finanziare adeguatamente.

    Ma in questi casi poi gli italiani difficilmente capiscono cosa succede e di chi è la colpa

    Nel caso delle spa i debiti sono garantiti dal patrimonio immobiliare della difesa e da garanzie offerte dallo stato... quindi possono indebitarsi un bel pò prima che scatti l'allarme

    Con le cartolarizzazioni era successo lo stesso: le banche prestavano perchè sapevano che alla fine lo stato avrebbe pagato

    Il fine vero era far apparire una situazione debitoria migliore di quella reale

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