25 novembre 2010
L'asino economico sul Tg3
Ieri sera a tarda ora una rubrica del Tg3 ha intervistato un avvocato d'affari milanese sulla crisi irlandese. L'avvocato De Nicola è il presidente della Adam Smith Society, una delle piccole lobby ultraliberiste italiane.
Secondo De Nicola i guai irlandesi derivano da un eccesso di capitali prestati, e ciò a causa dei tassi di interesse bassi praticati dalla BCE in passato. Con tassi più elevati tutto ciò si sarebbe evitato.
Una teoria degna del peggior asino economico, per almeno quattro motivi.
E' bene ricordare, in primo luogo, che i tassi applicati dalla BCE sono stati a lungo criticati perchè troppo alti. Gli economisti che vedevano l'Europa crescere poco rispetto agli USA. Tassi più alti avrebbero ridotto o annullato la scarsa crescita europea. E questo a quale scopo? Per impedire che le banche irlandesi prestassero troppo denaro?
Il tasso applicato dalla BCE è il frutto di un compromesso che tiene conto delle diverse velocità delle economie appartenenti all'area euro e dei settori economici influenzati. Immaginare che fosse regolato solo per affrontare un solo problema è un'ingenuità.
Poi è assai curioso l'atteggiamento di questo (ultra)liberista. Di solito i liberisti dicono che è bene non interferire nel libero esercizio dell'attività di impresa. Alcune lobbies ultraliberiste sostengono addirittura che si potrebbe fare a meno delle banche centrali. Per cui, anche dal suo punto di vista, sostenere che la BCE avrebbe dovuto alzare i tassi è cosa senza senso.
Le banche raccolgono soldi e li prestano. Se ne raccolgono e ne prestano tanti i tassi scendono. Curioso che l'ultraliberista De Nicola auspichi -a posteriori- l'esatto contrario.
Infine si deve ricordare ciò che scrive Nouriel Roubini nel suo ultimo libro: la FED a un certo punto aumenta i tassi di interesse, perchè l'economia si sta surriscaldando. La manovra non ha effetti perchè chi cerca capitali ne trova in abbondanza in giro per il mondo a tassi più bassi.
Anche per questo le teorie dell'avvocato d'affari milanese sono insensate.
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"E' bene ricordare, in primo luogo, che i tassi applicati dalla BCE sono stati a lungo criticati perchè troppo alti. "
RispondiEliminaDai consulenti economici dei partiti
da qualche Nobel...
RispondiEliminaStiglitz ha detto pure che Fannie Mae e Freddie Mac fossero delle grandi invenzioni. Nessuno è perfetto.
RispondiEliminaha ragione: hanno fatto ciò per cui sono state create e non è certo colpa loro se c'è stata una crisi... poi fannie e freddy hanno subito gli stessi effetti di tante banche, ma non per questo occorre sperare che non esistano più le banche o criticare chi dice bene di una banca
RispondiEliminaogni scelta ha i suoi costi, se decidi di garantire a livello governativo i mutui è possibile che vengano incentivati quelli senza garanzie. Nella bolla mi sembra che abbia contato.
RispondiEliminatanto quanto i mutui venduti a chiunque e solo perchè l'intermediatore (breker) prendeva una %
RispondiEliminaci sono stati tanti elementi che hanno contribuito alla crisi... difficile trovare una sola responsabilità
forse nel governo Bush che avrebbe potuto affrontare meglio le cose e dovrebbe vigilare inquadrando il problema nel suo complesso
ma quando un governo è liberista non si può immaginare che supervisioni l'economia visto che crede che non sia un suo dovere supervisionare l'economia
Mai detto che la causa fu solo una. La discussione è partita a mio avviso dalla critica a una delle poche cose buone che ha fatto la BCE non abbassare immediatamente i tassi.
RispondiEliminaHo solo detto che nessuno è perfetto nemmeno Stiglitz quando esaltava le manovre espansive della fed dicendo alla bce che doveva prendere il suo esempio, o quando sposorizza le garanzie governative sui mutui che hanno avuto un'impatto dannoso quanto le provvigioni ai broker.
Non si ha sempre ragione.
Ma soprattutto, perché un avvocato è chiamato a commentare questioni economiche? Non sarebbe meglio un professore di economia o un professionista economico? E lo dico io che sono un avvocato.
RispondiEliminabella domanda... in italia ci sono e ci sono stati molti con laurea in giurisprudenza che insegnano economia o comunque si occupano di discipline economiche, da Einaudi a Prodi passando per Tremonti che però ha fatto sapere -quando si criticavano gli economisti per non aver saputo prevedere la crisi- che lui con gli economisti non c'entrava nulla
RispondiEliminada un lato ciò è comprensibile per due ragioni
la prima che può sembrare assurda è che nelle facoltà di economia pochi studiano l'economia intesa come disciplina teorica.
la seconda è che forse è + probabile che altrove ci sia gente con una buona cultura che pensa a temi generali
quanto all'avvocato in questione la sensazione è che certi gruppi con una forte ideologia alle spalle e una forte voglia di propagandarla, si prestino facilmente alle interviste tv e cose simili perchè è il loro obiettivo e perchè non hanno paura di fare previsioni: quando c'è di mezzo un'ideologia forte, se le cose non vanno nella direzione giusta bene sostengono che la cura era troppo blanda.
invece un economista serio si confronta con i fatti le le previsioni e non ci tiene a sparare a casaccio previsioni che si possono rivelare errate nè dice, se i fatti lo smentiscono, che la cura era blanda
Sono d'accordo, anche il mio professore di Scienza delle Finanza all'università era laureato in Giurisprudenza. Ma, per l'appunto, non faceva l'avvocato ma l'economista. Un tg pubblico non dovrebbe chiamare un vero esperto a parlare di determinate questioni? La domanda è ovviamente retorica.
RispondiEliminaalmeno dovrebbero scegliere uno che non appartenga a un gruppo così sbilanciato su certe posizioni
RispondiEliminaResta la consolazione che probabilmente tu sarai stato l'unico a guardarlo...
RispondiEliminama uno può avere anche una laurea in giurisprudenza ed aver seguito percorsi interni economici. Anche io ho avuto ed ho docenti laureati anni fa in giurisprudenza, che ora insegnano economia e non ci vedo nulla di male, specialmente quando mi dimostrano di essere più moderati di certi pseudoeconomisti e hanno prodotto sempre e solo ricerche di quell'ambito. Anche credere che uno con la laurea di giurisprudenza possa fare solo l'avvocato è una sciocchezza, no? Tra l'altro la sto rivalutando come percorso di studi, per quanto il mio sia diverso.
RispondiEliminail problema di questi neoliberisti è, come evidenzia gian, fondamentalmente una questione ideologica. Se fanno propaganda non abbiamo di fronte ricerche valide a prescindere, perchè inficiate alla base dal tentativo di avvalorare un'idea alla realtà, che è il contrario del metodo scientifico, che si basa sull'osservazione della realtà, per trarne insegnamento (teorie replicabili).
RispondiEliminai limite è che forse chi ha studiato giurisprudenza o altro forse ha studiato poco
RispondiEliminacosì spesso studiano macroeconomia e fanno affermazioni sbagliate perchè non conoscono la microeconomia o si basano su teorie superate
certo, ma 30 anni fa era decisamente diversa la solfa, si poteva diventare docenti dopo la laurea che era da 4 anni e giurisprudenza dava l'accesso a parecchie specializzazioni per coloro i quali volessero accedere alla libera docenza in altri settori scientifico disciplinari. Dipende tutto da cosa han fatto dopo e dal tipo di pubblicazioni.
RispondiEliminae dalla qualità delle stesse.
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