Nei prossimi mesi le imprese distribuiranno i dividendi relativi al 2010.
Se si guarda i dividendi dello scorso maggio si scoprono cose interessanti.
Ho preso in considerazione alcuni dei principali titoli italiani, andando a cercare dividendo e prezzo e calcolando a quanto ammonta il dividendo rispetto al prezzo del 20 maggio, qualche giorno prima dello stacco del dividendo: i risultati sono interessanti.
I titoli più importanti tra quelli quotati in borsa sono quelli bancari.
In campo bancario, mentre il Monte dei Paschi di Siena non ha distribuito utili, Unicredit ha distribuito 3 centesimi per azione. Ogni azione valeva 1,72 e quindi il dividendo è pari al 1,75% del valore dell'azione. Più generosa Intesa-SanPaolo: 8 centesimi di utile, il 3,8% dei 2,12 euro di valore dell'azione.
Se si passa a imprese private che producono beni materiali, le percentuali diminuiscono.
Italcementi invece ha distributo solo 12 centesimi che fanno l'1,74% dei 6,9 euro di valore.
Fiat rende il 2%: 17 centesimi con un titolo a 8,41.
I 31 centesimi di Ansaldo corrispondono al 2,4% del valore dell'azione.
Più interessanti le imprese che hanno conti aperti con i propri azionisti, ansiosi di incassare. Telecom, Atlantia (autostrade) e Parmalat hanno distribuito un 5% abbondante.
Ma la vera sorpresa deve ancora arrivare. Le aziende più generose sono quelle che hanno il settore pubblico tra gli azionisti.
A2A (creata unendo due municipalizzate lombarde) ha distribuito 7 centesimi che, rispetto a un titolo che valeva 1,15 euro, fa un bel 6,1%.
Eni il 6,4% (1 euro di dividendo, con un'azione che valeva 15,56) e Enel il 7% (0,25 euro di dividendo, con l'azione che valeva 3,56), Snam il 5,8% (0,20 di dividendo e un'azione da 3,45 euro) e Finmeccanica il 4,5% (41 centesimi di dividendo e 9,20 euro l'azione).
Due cose sembrano certe.
La prima è che le aziende con azionisti pubblici offrono dividendi più generosi, perchè lavorano in settori meno concorrenziali e perché l'azionista pubblico ha bisogno di soldi.
La seconda è che i rendimenti sono superiori ai titoli più sicuri. E ci vuol poco, visto cosa offrono i BOT...
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