Alla Camera, rispondendo alle domande sui programmi di Fiat, Sergio Marchionne ha spiegato che le scelte in Italia dipendono dalle condizioni che Fiat troverà: solo se le condizioni sono le migliori la sede resterà a Torino.
Raffaele Lombardo invece è il presidente della Sicilia eletto dopo la condanna di Totò Cuffaro, oggi in carcere, che da presidente siciliano passava informazioni sulle inchieste penali ad un prestanome dei mafiosi che gestiva alcune cliniche private.
Quando Marchionne chiese di investire a Termini Imerese, Cuffaro rispose positivamente ma poi non fece nulla.
Così lo stabilimento Fiat in Sicilia, creato decenni fa anche con i soldi della Cassa del Mezzogiorno, per assemblare automobili, sta per chiudere.
Produrre auto a Termini Imerese costa troppo. Bisogna portarvi i pezzi prodotti in altri stabilimenti del centro-sud Italia e le auto, assemblate, devono essere trasportate fino a Catania, dove salgono sulle navi dirette verso nord. I maggiori costi si sarebbero potuti evitare con nuovi investimenti in Sicilia, ma l'operazione non è andata in porto.
Oggi il governo, sia pure in ritardo, ha messo mano ai progetti per il futuro dello stabilimento siciliano e, come spiega questo articolo di repubblica.it, Marchionne s'è detto a collaborare purchè tutti i dipendenti Fiat siano assunti da chi subentrerà a Termini Imerese e Lombardo gli ha consigliato di non farsi più vedere in Sicilia.
Il governatore non è nuovo a queste prese di posizione. Qualche mese fa se la prese con IKEA, il colosso svedese che aprirà un suo negozio a Catania. Ikea ha valutato gli operai di un'azienda in crisi e ha deciso di assumerne solo una parte.
Per Lombardo (come spiega questo articolo) i vertici di IKEA "conservano l'atteggiamento tipico dei gruppi stranieri che vengono in Sicilia per farsi i loro porci comodi".
Insomma, che sia Ikea che apre un negozio o Fiat che chiede si riassumere i propri lavoratori, Lombardo non è mai contento e mostra una certa ostilità verso chi vuole fare impresa in Sicilia.
Come si può, con persone del genere, pensare che qualcuno investa in Sicilia? Non possiamo certo stupirci che gli investitori girino alla larga dalla Sicilia e più in generale dall'Italia, dove molti politici agiscono mossi da interessi propri in contrasto con quelli delle imprese.
In Italia non si investe perché se un cliente non ti paga, è meglio lasciare perdere che fargli causa.
RispondiEliminaIn Italia non si investe perché se apri la partita IVA sei automaticamente considerato un evasore.
In Italia non si investe perché le banche danno i soldi solo a chi ce l'ha e sei su una piccola impresa ti trattano come un pezzente.
In Italia non si investe perché per gestire più di 15 dipendenti devi essere votato alla santità.
In Italia chi investe o ha sbagliato i conti o ha una rendita monopolistica o ha una holding in Irlanda per non pagare le tasse....