
Antonio Salas
1 è lo pseudonimo di un famosissimo giornalista spagnolo d'investigazione, (anonimo per motivi di sicurezza).
Si è infiltrato
con tanto di telecamera nascosta in collettivi pericolosissimi (facendo arrestare e condannare molti dei loro militanti), come nei
naziskin spagnoli, (avventura raccontata nel suo primo libro di successo "Diario de un Skin"), nella mafia del traffico della
prostituzione (scrivendo "El Año Que Trafiqué Con Mujeres"), e per finire in bellezza (almeno per ora), nelle reti del
terrorismo internazionale per ben 6 anni, descritti in "El Palestino", (alla fine dei quali si è convertito definitivamente all'islam).
A riprova della veridicità dei suoi racconti ci sono non soltanto i processi penali derivati dalle sue indagini, ma anche
"fiction" e documentari trasmessi dalla televisione spagnola, (soprattutto su Antena 3), con tanto di immagini originali registrate dalla sua stessa telecamera nascosta durante l'infiltrazione.
Tanto che ormai tante volte nemmeno più i diretti interessati (come i nazisti), si affannano più a negare le verità svelate da Antonio Salas.
Il mio entusiasmo però deriva dal fatto che
finalmente almeno la sua ultima opera (per me una vera e propria perla che se avessi tempo la rileggerei di nuovo),
è stata tradotta in italiano, (cambiando il titolo da "El Palestino" a
"L'Infiltrato"),
ed è a disposizione dei miei connazionali già da questo mese.
A lui è stato dedicato anche un approfondimento ed una intervista tradotta in italiano sul Venerdì di Repubblica
2.
Per non anticipare niente del libro tradotto, (illuminante, fra le altre cose, anche per quanto riguarda la conoscenza del mondo arabo), che mi auguro leggeranno in molti, cito una cosa di "Diario de un Skin", il suo primo scritto, che per lo meno forse ha qualcosa a che vedere con un blog di economia e che penso sia estendibile anche all'Italia:
Quando parliamo di neo-nazismo, inevitabilmente parliamo anche di "movimento ultras": è lì dove di solito tentano, (anche se negli ultimi anni con le leggi più dure le cose stanno cambiando anche in Italia ), i movimenti più estremisti di diffondersi fra i giovani con la scusa del tifo.
Chi finanzia questi gruppi?
Vediamo cosa scrive Antonio Salas nel capitolo "
¿El club del Real Madrid apadrina a un grupo nazi?"
3:
Infiltrandosi nel gruppo neo-nazista degli "Ultras Sur", nella curva del Real Madrid, (amici degli altri bravi ragazzi italiani degli "Irriducibili" della Lazio), notò come tutti i presidenti del Real andessero a braccetto con i violenti ultras nonostante che davanti ai media prendessero le distanze dalle loro "bravate".
Non riusciva inizialmente a spiegarsi questo fatto. Perchè la società del Real Madrid dovrebbe finanziare un gruppo fanatico e violento d'estrema destra? Perchè dovrebbe permettere ad uno dei suoi capi di vendere in proprio, "sotto-banco", parte dei bigletti dello stadio? Perchè dovrebbe pagargli trasferte, permettergli di tenere magazzini del loro gruppo all'interno del Santiago Bernabeu, addirittura lasciargli le chiavi dello stadio e farceli entrare quando vogliono (anche giocando a pallone), sponsorizzare i prodotti venduti dalle imprese dei capi del gruppo (e anche quelli direttamente del gruppo stesso), concedere pubbliche interviste d'elogio verso di loro ecc ecc?
Per quale motivo le società di calcio dovrebbero compromettersi in questo modo, anche rimettendoci economicamente, con un gruppo di ultras violenti e razzisti?
Le ragioni elencate da Antonio Salas sono 3:
appoggio, paura e politica.
Appoggio, perchè gli ultras con le loro riviste, con i loro striscioni, con i cori che lanciano e con l'importanza che hanno nella curva direttamente o indirettamente, esercitano una grande influenza sulla tifoseria.
Racconta di quanta energia mettevano nel tifo, di come lasciavano completamente la voce allo stadio, e domanda "che succederebbe se tutta questa energia si scatenasse contro la squadra o il presidente?"
Paura, abbastanza comprensibile...Meglio avere un pericoloso delinquente skinhead violento e pronto a tutto, come amico o come nemico?
Politica, testimonia come gli stessi capi degli Ultras Sur, (con metodi a volte legittimi a volte meno, ad esempio obbligando tutto il gruppo e quanta più gente possibile a votare per chi vogliono loro), collaborassero con alcuni candidati alle elezioni di per essere presidente del Real, e come di solito il candidato da loro sostenuto risulti vincitore.
Per le squadre italiane l'ultima ragione non ha motivo d'esistere non essendoci da nessuna parte l'azionariato popolare, (almeno per il momento).
Ma le altre?
E' possibile quindi che anche in Italia le frange del tifo violento abbiano come principali finanziatori le stesse società di calcio?
Rifletteteci la prossima volta che sentite presidenti e dirigenti condannare la violenza e l'estremismo negli stadi...
3"Diario de un Skin" pag. 338 e seguenti
Aggiornamento: in realtà ci sarebbe una piccola cosa del libro tradotto in italiano che mi piacerebbe anticipare...Mi permetto di raccontare solo una cosa, che penso potrebbe interessare un pò a tutti, sia i vari "complottisti" che "debunker", (infatti tempo fa ne parlai anche in una email a Paolo Attivissimo sebbene non ricevetti alcuna risposta). Brevemente:
Nella sua infiltrazione arrivò a diventare un uomo di fiducia di un famoso ed importante terrorista nel panorama del conflitto arabo-israeliano, (di cui non rivelo il nome per non rovinare il libro).
In una telefonata, (ovviamente registrata dal giornalista), Antonio Salas per passare da fanatico terrorista palestinese, disse che l'attentato alle torri gemelle fu una cospirazione voluta dal Mossad per gli interessi imperialisti e sionisti ecc..
Il suo interlocutore rispose più o meno così:
"Menzogne! Conosco personalmente i pianificatori dell'attentato, e posso affermare che si tratta di una grande azione della Jihad, i musulmani dovrebbero andarne fieri e non darne il merito agli ebrei!"
giusto per far riflettere i complottisti...