01 luglio 2011

Il complotto della lampadina

Tra i tanti complotti che circolano in rete, uno (segnalatomi da Mattia) dice: si potrebbero costruire prodotti di durata infinita, ma non succede perchè le aziende vogliono produrre beni e quindi gli serve che i computer, le lampadine e qualunque altro bene si rompa, si consumi e infine sia sostituito.

Questo complotto si applica in particolare alle lampadine. Si potrebbero costruire lampadine che durano molti anni, ma, se succedesse, la fabbrica di lampadine chiuderebbe. I produttori, resisi conto di questo paradosso, si sarebbero messi d'accordo per limitare la durata media delle lampadine, così da aumentarne la produzione.

Quando andavano di moda le teorie rivoluzionarie "sessantottine" c'era chi spiegava che si sarebbero potute fabbricare calze di nylon indistruttibili, ma che non si faceva perché i fabbricanti avrebbero dovuto smettere di fabbricare calze.

Ma chi conosce una donna che si compra un paio di calze e decide che gli possono andar bene per sempre, perché indistruttibili?

Si comprano nuovi prodotti perchè sono migliori, perchè sono diversi e piacciono di più, perchè sono più convenienti, perchè il consumatore vuole cambiare, e attratto dalle novità.

Poi un prodotto può durare più a lungo, può essere più affidabile, certo, ma tutto questo ha un costo. Ma conviene spendere di più per un bene che in futuro potrebbe essere obsoleto? Il progresso della tecnologia, i gusti che cambiano, le innovazioni di vario tipo spingono semmai il consumatore ad acquistare beni poco costosi, certo che in futuro arriveranno nuovi prodotti.

La lampadina che dura un secolo esiste (vedi qui) ma chi vorrebbe una lampadina quasi eterna che illumina poco? E chi comprerebbe oggi una lampadina quasi eterna ben sapendo che in futuro si potrebbero acquistare lampadine più efficienti o più potenti?

Insomma, il complotto della lampadina è la solita bufala inventata da chi sa poco dell'argomento e vuol fare sensazione.

16 commenti:

  1. Aggiungerei che una cultura con il tempo si muove, e cambia anche la percezione delle cose e delle forme, si presenta così il bisogno di acquistare oggetti che rispecchiano l'immagine del nostro tempo, mi si passi l'espressione.
    Un esempio: il design delle auto. Basta fare un paragone con le auto di 60 anni fa.

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  2. o anche con quelle di 20 anni fa

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  3. Una lampadina che:
    - duri 10 anni (non esageriamo),
    - illumini e consumi come quelle migliori attuali
    io sarei disposta a comprarla e a pagarla 10 volte tanto.

    Non ho mai sentito nessuno che uscendo dalla casa di un amico dica "Mamma mia che belle lampadine!".
    La lampadina (dei tipi maggiormente in uso nelle abitazioni) non è come un vestito o un'auto che con gli anni stanca e va soggetto a mode. Se voglio rinnovare l'aspetto di casa, cambio il lampadario (molto meno frequentemente rispetto alla durata di una lampadina).


    Nelle abitazioni di solito non si fa neppure un preciso progetto illuminotecnico quindi non sempre la quantità di luce è adeguata, le posizioni dei corpi illuminanti non sempre sono ottimali e l'arredamento è spesso mortificato (anzichè valorizzato) da un sistema di illuminazione sbagliato e questo a prescindere dal tipo di lampadina.

    Per quanto riguarda le prestazioni (qualità dell'illuminazione e risparmio energetico) non credo che ci siano miglioramenti così enormi ogni anno.

    Invece considero una seccatura immensa il cambio della lampadina specie sui lampadari a soffitto e nelle plafoniere: tirare fuori la scala, arrampicarsi, smontare, cercare la lampadina giusta, rimontare, mettere a posto la scala... e guarda caso capita sempre di sera quando non si vede nulla e bisogna recuperare una pila o un abat-jour in giro per casa). E poi puntualmente non ho mai la lampadina giusta nella scorta quindi devo uscire per andare a comprarla.

    Se uno è più previdente e si tiene lai lampadina di riserva, secondo il vostro ragionamento, non ha senso perché nel frattempo potrebbero essere uscite delle novità, quindi perderebbe sia il vantaggio di diradare i cambi sia il vantaggio di sostituirla con un prodotto più innovativo.

    Per concludere tutte queste motivazioni sulla lampadina mi sembrano create da produttori e pubblicitari con lo scopo di indurre falsi bisogni nei consumatori.
    Se poi queste motivazioni vengono reputate importanti da qualcuno, perché non lasciare liberi gli altri di acquistare la lampadina con durata più lunga?

    Paoletta

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  4. se spendi molto di più e poi domani inventano una lampadina che consuma di meno o ne vuoi una che faccia più luce o se la rompi accidentalmente .. non conviene

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  5. Ma posiibilie che c'è questa disinformazione, posterò nei prossimi giorni la verità su questa questione che a quanto pare nessuno conosce qui, questa che chiamate leggenda è una strategia di mercato adottata proprio dalla storia della fabbrica di lampadine che inventò le lampadine a lunga durata e chiuse a causa della caduta del muro di berlino.

    specificherò presto la cosa

    ilgeniodelpc.com

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  6. Ciò che viene detto in questo commento non è corretto: il film parte dalla lampadina per arrivare a denunciare l'obsolescenza repentina di altri prodotti (elettronica specialmente) che vengono buttati perché non conviene più ripararli, generando in questo modo un inquinamento mostruoso (hai visto cosa succede in Ghana con i nostri rifiuti?). E' un film che dovrebbe essere proiettato nelle scuole, giusto per informare i ragazzi (ma anche alcuni insegnanti, a mio parere) di cosa stiamo combinando all'ambiente e quanto riescano a prenderci in giro con la pubblicità!

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  7. Non vorrei offenderti con questo commento, ma la tua analisi è decisamente superficiale e in alcune sue parti contradditoria in se stessa.
    "Si comprano nuovi prodotti perchè sono migliori, perchè sono diversi e piacciono di più, perchè sono più convenienti, perchè il consumatore vuole cambiare, e attratto dalle novità."
    Domanda: cosa rende migliore un prodotto? Se la tua macchina non avesse bisogno di manutenzione, non sarebbe forse migliore? e non sarebbe anche più conveniente? e lo stesso non vale forse per tutti i prodotti? se la tua maglietta preferita ti potesse durare tutta la vita, la cambieresti perchè non è una novità? Tu parti dal presupposto che tutti voglio cose sempre più nuove perchè siamo naturalmente attratti dalle novità, ma non è forse vero che ci affezioniamo agli oggetti? e non è forse vero che fino a 140 anni fa la logica del consumo era completamente estranea all'uomo? non è forse vero che prima della seconda rivoluzione industriale gli oggetti si riparavano al posto di gettarli?

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    1. le cose cambiano, a cominciare da gusti e tecnologia. E di solito le persone sono libere di scegliere. Io trovo ridicolo e presuntuoso chi pensa di porre un limite alla libertà altrui

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  8. È solamente una logica di branco e di status sociale che ci spinge a ricercare ciò che è nuovo, schiavi di un fattore psicologico conosciuto e sfruttato dal marketing e dalla pubblicità. Vogliamo la novità non tanto perchè migliore, ma perchè immaginiamo che avendola saremo visti in modo diverso dai nostri compagni, e quando tutti li avranno non ci sentiremo esclusi. Guardiamo un esempio concreto: L'iphone, così tanto amato, è davvero un telefono migliore? o più conveniente? A rigor della tua logica dovrebbe esserlo, ma se guardiamo i fatti l'iphone è probabilmente il telefono con il peggior schermo di sempre. Impegnandomi, quando ero più giovane e stupido, ci ho messo un mese a rompere lo schermo del mio HTC desire, mentre è bastata una caduta da 20 cm per far andare in mille pezzi quello dell'iphone 5 che mi era stato regalato. Se poi guardiamo la praticità, sembra proprio che i nuovi telefoni siano piu veloci, più potenti, etc. Questo è sicuramente vero, ma è anche vero che un telefono con il medesimo processore di un computer è quanto meno inutile, soprattutto alla luce del fatto che IOS non ti permette di sfruttarlo a pieno. E vogliamo tirare in causa la durata della batteria?
    Allora come mai continuiamo a comprarlo? Forse perche lo status che questo oggetto richiama ci fa sentire meglio rispetto a come ci sentiremmo a girare con un nokia 3310, che adempie perfettamente al compito di telefonare e mandare messaggi. È possibile che sia la pubblicità a farci desiderare ciò di cui non abbiamo bisogno? Io credo che la pubblicità ci manipol e ci direzioni costantemente, in tutte le azioni quotidiane.

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    1. hai una visione molto negativa degli altri.. non sono tutti stupidi, anche se molti si impegnano a esserlo

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  9. Altra questione fondamentale del documentario che tu sembri ignorare completamente nella tua analisi è la finitezza delle risorse. Ti sembra fattibile continuare a vivere e comportarci come stiamo facendo oggi nel mondo occidentale? È davvero un progetto sostenibile?
    "Poi un prodotto può durare più a lungo, può essere più affidabile, certo, ma tutto questo ha un costo. Ma conviene spendere di più per un bene che in futuro potrebbe essere obsoleto? Il progresso della tecnologia, i gusti che cambiano, le innovazioni di vario tipo spingono semmai il consumatore ad acquistare beni poco costosi, certo che in futuro arriveranno nuovi prodotti."
    Siamo sicuri che saremo in grado di sostenere questi ritmi ancora a lungo? Siamo convinti che la crescita sia una cosa dovuta, una condizione chiave, un presupposto insostituibile, ma ciò che ci smentisce ( e lo fa con così tanto vigore che ci è difficile accettarlo) è che la risorsa attorno alla quale gira tutto il mondo sta esaurendosi. Il petrolio ci ha permesso di realizzare opere inimmaginabili, di spostare materiali da una parte all'altra del globo e di consumare oggetti prodotti in luoghi che altrimenti non saremmo in grado di raggiungere, se non poche volte in una vita intera, ma senza di esso abbiamo ben poche speranze di mantenere il nostro stile di vita, visto che ormai l'oro nero è parte integrante della maggior parte dei nostri consumi.
    Il petrolio è quindi agli sgoccioli? Certo che no, ce n'è ancora, ma gli studi recentemente condotti dimostrano come il picco estrattivo del greggio sia stato raggiunto nella peggiore delle ipotesi nel 2006, cioè 8 anni fa, e nelle migliori delle ipotesi, si raggiungerà nel 2020, cioè tra sei anni. Ma cos'è il picco estrattivo e come influenza la nostra quotidianità? Il picco del petrolio è quel momento nel quale si raggiunge il 50% del greggio estraibile a livello mondiale, che determina uno spacco tra domanda (crescente) e offerta(decrecente) di questo preziosissimo materiale.
    Ora, un aumento di pochi dollari al barile negli anni 70 ha portato alla prima crisi petrolifera che ha devastato gli stati uniti. Oggi la nostra dipendenza dal petrolio è molto più alta di quanto non lo fosse nel 70, quindi come faremo quando il prezzo comincerà a crescere?

    Per tornare sull'argomento e non divagare troppo, il tema di fondo che sembri esserti perso è il fatto che più velocemente consumiamo le nostre risorse, prima le finiremo. Una volta finite, addio a tutto ciò che conosciamo. Inoltre, lo spreco distrugge il nostro pianeta, gli oceani (basti pensare all'isola di rifiuti del pacifico), le terre coltivabili che rendiamo aride con i nostri interventi indistriali, l'aria che respiriamo ormai satura di agenti inquinanti. La questione è ora decrescere per non scomparire, e il tuo pensiero va contro ogni logica di sopravvivenza della specie.

    Prima di dire certe cose, come per esempio che il documentario " è la solita bufala inventata da chi sa poco dell'argomento e vuol fare sensazione" ti consiglio di informarti attraverso buone letture, tra queste ti propongo: Usa a getta di Serge Latouche (Uno dei più grandi sociologi viventi e professore all'università di Parigi sud), Made to Break, Technology and obolescence in America, di Giles Slade (da cui tra l'altro il documentario prende spunto), The tragedy of Waste di Stuart Chase, Il diritto all'ozio di Marx Paul Lafargue e Il manifesto per la terra e per l'uomo di Pierre Rabhi. Dopo di che mi piacerebbe sapere se sei ancora della stessa idea. Fammi Sapere

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    1. appunto.. non divagare troppo...

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    2. Concordo con Di Marzo..i complotti esistono.. ad onta di mettere sul mercato prodotti nuovi! Pensate alle lavatrici.. se lavano bene e durano 30 anni meglio che se lavano bene e durano 7 anni(come la mia!)

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  10. Il complotto della lampadina è vero, il cartello phoebus multava i membri che producevano lampadine con durata superiore alle 1000 ore, basti pensare che lampadine brevettate con durata di 100000 ore non entrarono mai in commercio proprio perché avrebbero messo in crisi i produttori...

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  11. A parte che, come già detto da altri, l'obsolescenza programmata è un fatto, non una bufala.

    Poi, dire che il prezzo di un oggetto che dura più a lungo è necessariamente più alto è falso, o quantomeno non è vero in tutti i casi, se calcoliamo il prezzo in base all'eventuale manodopera, ai materiali ecc. . Il prezzo è invece più alto proprio se partiamo dall'idea di un'azienda che "pianifica l'obsolescenza" di cio che produce... il produttore può decidere su quali prodotti deve puntare per mantenere almeno costante la domanda (prezzo minore e durata minore) e su quali oggetti puntare per avere un maggior guadagno immediato a discapito di una domanda potenzialmente meno elevata nell'immediato futuro (prezzo maggiore e durata maggiore).

    Ovviamente la posizione dell'autore dell'articolo è la più diffusa e per certi versi miope. Questa pratica porta ad un consumo insostenibile di risorse e ad un accumulo insostenibile di scarti.

    A mio avviso si potrebbe benissimo produrre beni più duraturi ed efficienti, e ciò non fermerebbe certo il progresso. Io posso acquistare una lavatrice in grado di funzionare 150 anni, poi quando tra 5, 10, 20 o 30 anni il divario tra questa e i nuovi modelli sarà diventato critico, allora butterò questa e ne prenderò un'altra. Ma ciò è ben diverso dal "costringere" ogni persona a cambiarla dopo 5 o 10 anni. La mole di consumi, sprechi e scarti è indubbiamente minore.

    Prima o poi comunque rivoluzionare il modo di pensare, di produrre e di consumare, non sarà più opzionale.

    In ogni caso, prima di postare ti suggerisco di informarti, altrimenti commetti lo stesso errore dei complottisti militanti

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  12. Le decisioni prese dal consiglio di amministrazione della General Electric incidono significativamente sulla società in generale (se mettiamo da parte la trasparente mitologia della cosiddetta “democrazia” del mercato e degli azionisti) i cittadini non hanno alcun ruolo nella loro assunzione.

    il tradizionale rapporto tra i bisogni e il loro soddisfacimento viene invertito: la promessa e la speranza della soddisfazione precedono il bisogno che si promette di soddisfare, e saranno sempre più intense e tentatrici di quanto lo siano i bisogni effettivi.

    il fascismo proponeva un modello, reazionario e monumentale, che però restava lettera morta», «oggi, al contrario, l'adesione ai modelli imposti dal Centro, è totale e incondizionata; i modelli culturali reali sono rinnegati; l'abiura è compiuta». «nessun uomo ha mai dovuto essere tanto normale e conformista come il consumatore».

    la società dei consumi invece «ha profondamente trasformato i giovani, li ha toccati nell'intimo, ha dato loro altri sentimenti, altri modi di pensare, di vivere, altri modelli culturali». L'uomo consumista diventa un automa, «che vive – dal punto di vista della qualità della vita, del comportamento e dei valori – in uno stato, come dire, di imponderabilità: cosa che permette lui di privilegiare, come solo atto esistenziale possibile, il consumo e la soddisfazione delle sue esigenze edonistiche».

    https://www.youtube.com/watch?v=elunBrIL1ro

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