06 settembre 2011

El Fantasma del Copago

Uno spettro s'aggira per la Spagna: "el copago".

Uno dei vanti dei neofascisti spagnoli (o falangisti che dir si voglia..dal nome partito del regime franchista "Falange Española") è quello d'aver istituito per la prima volta la Seguridad Social nel 1963, (ovvero la sanità pubblica, e sistema pensionistico pubblico), poi migliorata molto negli anni '80 dal PSOE.
Del resto sono sempre state risapute le manie e le paranoie del "Generalìsimo" sull'igiene e la salute, che effettivamente a partire da un certo momento cominciò ad investire molto sulla sanità.
In realtà però, una visione più amplia e meno superficiale della storia non porterebbe affatto a questa conclusione.
Infatti tale sistema di sanità e di previdenza sociale pubbliche ed universali in Spagna non è stato un'apportazione franchista, anzi...
Esso era già abbondantemente presente ben 30 anni prima della legge sulla Seguridad Social, (basti vedere la Costituzione repubblicana del 1931), ovvero nei governi (sia di destra che di sinistra), della Seconda Repubblica contro la quale il Caudillo insorse provocando la guerra civile spagnola.
Da questo punto di vista non c'è dubbio che il franchismo causò un ritardo e non un progresso dello Stato sociale spagnolo (se non facevano il colpo di Stato certe cose si stavano già realizzando 30 anni prima).

Tuttavia va riconosciuto il fatto che si tratti di una legge che fece avanzare molto la Spagna, perchè segnò, (almeno in teoria), l'inizio della fine di un sistema paternalista e "graciable" (citando un termine del mio libro di Introducciòn a Los Servicios Sociales del primo quadrimestre dell'anno scorso, che non saprei tradurre in italiano), cioè un sistema nel quale l'assistenza sanitaria e sociale non erano un diritto del cittadino, ma un dono fatto cascare dall'alto, dal regime, (per lungo tempo lasciato in buona parte, fatte alcune eccezioni, nelle mani di istituzioni private, spesso anche religiose come la Caritas o comunque legate al volontariato come la Croce Rossa), e che volendo ti poteva essere negato per esempio se non eri considerato un buon cristiano o un buon nazionalista. Mancava insomma il riconoscimento di un diritto fondamentale. Per esempio: tuo padre era un ateo anticlericale? Oppure: ti sei voluta sposare con un nemico della Nazione (cioè un dissidente politico)? Beh allora se la Caritas o el Auxilio Social (praticamente la sezione "sociale" della Falange Española), ti abbandonavano a te stesso...Peggio per te.

La legge franchista sulla Seguridad Social del 1963 fu la prima a partire dall'istituzione del regime di Franco nel '39 a non presentare queste caratteristiche. Segnò in qualche modo il riconoscimento di un diritto: l'inizio di un sistema pubblico, completamente gratuito ed universalmente accessibile di certi servizi (come verrà successivamente sancito dalla Costituzione democratica del '78).
Un sistema talmente pubblico da non prevedere nemmeno il pagamento del ticket sulla sanità statale. A differenza dell'Italia ad esempio.

Oggi nel 2011 è proprio l'ipotetica introduzione di una sorta "ticket", (in Spagna chiamato copago), per ridurre la spesa pubblica ad esser diventata ultimamente fonte di grande ansia per una parte della popolazione spagnola.

Tutto è cominciato quando un sindaco del PP questa primavera ha sparato in un'intervista l'ipotesi di far pagare ai pazienti della sanità pubblica una parte dei trattamenti ricevuti.
Immediatamente scatenò reazioni di scandalo tra le fila socialiste (e tra l'opinione pubblica), al punto da costringere Mariano Rajoy (segretario del Partido Popular e prossimo candidato alle elezioni), ed altri esponenti di punta dell'opposizione a negare pubblicamente di voler inserire il copago nel loro programma elettorale.
I dubbi però sono tornati alla ribalta da quando quest'Estate lo stesso Rajoy ha incaricato al suo think  tank di destra uno studio sulla possibile applicazione proprio di questa misura.
Oltre a presunte dichiarazioni provenienti da riunioni interne al PP, che aprirebbero più o meno velatamente la strada al copago.
Il sospetto è insomma, che come denuncia il Partido Socialista Obrero Español (Partito Socialista Operaio Spagnolo: PSOE), il PP stia realmente pensado di introdurre questa misura, ma non ne voglia parlare per paura di perdere voti alle prossime elezioni di Novembre.

Se si trattasse di un piccolo ticket come in Italia, non sarebbe l'idea più adeguata in un momento di crisi secondo me, e sarebbe più opportuno cercare altre vie per ridurre la spesa. Ma non sarebbe poi una tragedia!
Il problema però è che l'opposizione (che probabilmente fra poco sarà maggioranza), se non si sbottona e non dice apertamente cosa vuole fare, lasciando tutto nel mistero, un bella preoccupazione la dà anche a me. C'è il rischio che abbiano ragione gli indignati a dire che è in ballo il sistema pubblico ed universale della sanità (andessero a votare allora...).
C'è chi crede che i pazienti dovranno pagarsi di tasca propria, (o con l'assicurazione), trattamenti ed operazioni anche di qualche migliaia d'euro.
Stavolta, per quest'occasione, è probabile che alla manifestazione sarò indignato anche io.

Non si sa cosa abbiano in testa. Però nel dubbio sempre meglio difendere il diritto alla sanità pubblica gratuita ed accessibile a tutti. Secondo me.


Presto inserirò anche un paio di opinioni interessanti (sia economiche che mediche), che ho letto riguardo a quest'ipotesi.

3 commenti:

  1. tu ti avvicini agli indignados e non sei solo: in Italia anche don Gallo (sant'uomo!) si schiera http://it-it.facebook.com/notes/don-gallo-don-andrea-gallo/gli-indignados-mi-sento-come-loro/10150307871984204

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  2. io quando parlai con i miei amici che andavano alle manifestazioni gli dissi che preferivo andare quando protesteranno contro qualcosa di più concreto. Stavolta mi sembra sia così.

    Poi io potrei anche essere indignato ma non mi piace la propaganda astensionista e antipartitica che fanno

    che secondo me sarebbe anche comprensibile, se facessero un partito loro con delle proposte elettorali loro, se facessero insomma qualcosa di concreto in alternativa al psoe

    finché non faranno ciò io mi tengo il psoe.
    e andrò in piazza con loro solo quando ce n'è veramente bisogno come per la sanità

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  3. ovviamente se facessero un partito loro con delle proposte loro dovrebbero smetterla di invocare l'astensionismo...se no sarebbe paradossale :D
    Questo era implicito

    seguo chi mi dà proposte concrete migliori, anche se poi in realtà la mia opinione è nulla visto che posso votare solo per il comune...

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