30 settembre 2011
Tassi e mutui
Chi deve prendere un mutuo nei prossimi giorni probabilmente esulterà sapendo che la BCE, a breve, potrebbe prendere tagliare il tasso di sconto, abbassandolo dall'attuale 1,50%.
Bene, purtroppo tale entusiasmo non si tradurrà nella realtà, perchè i tassi dei mutui delle banche italiane sono in aumento. E la previsione è che aumenti lo spread sull'Euribor.
Perchè questo?
Innanzi tutto un paio di note tecniche.
Oggi come oggi i tassi dei mutui hanno come riferimento l'Euribor (in genere a 3 mesi) per i mutui a tasso variabile e l'IRS per i mutui a tasso fisso.
Sul sito Euribor.it si possono trovare tali tassi.
Bene, attualmente il tasso per l'Euribor a 3 mesi è del 1,55% e l'IRS a 20 anni è del 2,96%.
Quindi se dovremmo rifarci agli spread di qualche mese fa, pari a circa 1-2%, che rappresentano il guadagno della banca, arriveremmo a tassi di circa 2,70 per il variabile e 5 per il fisso.
In realtà i tassi offerti, a parte qualche eccezione o offerta, sono in media più alti.
Perchè questo?
Il motivo va cercato nel famigerato spread tra i bund tedeschi e i BTP italiani in costante aumento e nello sgonfiarsi della bolla immobiliare.
Facciamo tutti il ragionamento.
Il motivo dei tassi alti è il rischio fallimento dell'Italia, cioè il rischio insolvenza.
Le banche italiane sono piene, sature, di titoli italiani, quindi se fallisce l'Italia saltano anche loro.
E quando dico sature, intendo proprio sature. E capitemi, non è che le banche italiane siano particolarmente contente di comprare BOT o BTP, ma questi acquisti fanno parte di accordi e scambi tra politica e banche.
Le banche Italiane sono piene di immobili che hanno preso o dai privati facendo valere ipoteche su mutui non pagati, o da aziende che non hanno venduto, o capannoni industriali. Tali immobili non si possono gettare sul mercato a rischio di un crollo del mercato immobiliare.
E qui faccio presente che si tratta in alcuni casi, per le banche più grandi, di decine di migliaia di immobili.
Questo fa si che le banche italiane abbiano seri problemi a finanziarsi sul mercato interbancario. E chi gli presta i soldi glieli fa pagare tantissimo, ben oltre l'Euribor.
Quindi le banche italiane, a loro volta, prestano soldi a caro prezzo, scaricando tutto in termini di spread sui richiedenti mutui.
Voglio concludere con un commento sui tassi di intresse. In maggio le previsioni erano che entro Dicembre il tasso sarebbe arrivato al 2% e entro metà 2012 al 3%, che è il tasso standard della BCE.
Bene, nessuna di queste previsioni si avvererà.
Noi nel 2011 potremmo arrivare al paradosso economico di avere un'inflazione a oltre il 3,5% (dopo gli effetti dell'aumento dell'IVA, che avevo ampiamente previsto), e un tasso di sconto all'1%. Un tasso che non si potrà alzare per combattere l'inflazione, ma che dovrà rimanere basso per stimolare l'economia e la crescita.
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ottimo articolo,
RispondiEliminacomplimenti.
Grazie, segnalo in merito anche qui: http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002579.html
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