Per il secondo week end, Eni ha abbassato i prezzi dei carburanti. 20 centesimi in meno al litro rispetto al prezzo del resto della settimana, 10 circa rispetto al prezzo di alcune pompe più convenienti.
Eni vende benzina e diesel sottocosto e Assopetroli, che riunisce aziende che operano nel commercio dei derivati del petrolio, s'è rivolta all'autorità garante della concorrenza a difesa deidistributori indipendenti, che rappresenterebbero circa il 50% del mercato.
Perchè Eni abbassa i prezzi?
In un anno, tra il maggio 2011 e il maggio 2012, il prezzo dei carburanti è salito di oltre il 21% mentre i consumi sono diminuiti di un 9-10%.
Un problema per chi vende carburanti, ma soprattutto per chi, come Eni, li produce e li raffina. Perchè se diminuiscono i consumi, è difficile ridurre i costi per produrre, raffinare, distribuire e vendere benzina e gasolio. Una raffineria o una nave per trasportare petrolio hanno costi elevati, gran parte dei quali sostenuti anche quando sono fermi. E la crisi ha già spinto Eni a ridurre la produzione a Gela, mandando 400 operai in cassa integrazione a rotazione.
Dunque è preferibile far lavorare gli impianti e concedere uno sconto molto conveniente per spingere gli automobilisti a usare l'auto invece del treno, contrastare la riduzione dei consumi e cercare di sottrarre clienti alla concorrenza, come dimostra l'esposto di Assopetroli.
Eni dichiara che lo sconto comporterà perdite per 180 milioni, ma naturalmente non rivela tutti gli effetti sui conti degli sconti.
E' certo invece che lo Stato trae vantaggio dall'aumento delle accise, nonostante la diminuzione delle quantità vendute: le entrate fiscali sono aumentate in un anno di oltre il 17%.
Nessun commento:
Posta un commento