10 giugno 2012

Spagna: arriva la svolta?

Qualche mese fa guadavamo con invidia alla Spagna: aveva uno spread più basso del nostro nonostante dati economici non proprio confortanti: alta disoccupazione, un'economia più debole e, soprattutto, un'infinità di palazzi vuoti o mai finiti.

L'economia spagnola è cresciuta molto, negli anni scorsi, grazie all'edilizia. I prezzi degli immobili salivano e i costruttori si facevano finanziare dalle banche. Poi la bolla immobiliare spagnola è scoppiata, gli operai hanno lasciato molti edifici costruiti a metà, e le banche si sono trovate piene di crediti inesigibili e di appartamenti che nessuno vuole.


Da qualche mese la Spagna è presa di mira dalla speculazione. Lo spread è salito alle stelle, superando in negativo quello italiano ed è iniziata la fuga dei capitali: chi ha prestato soldi alle banche spagnoli non rinnova i prestiti, altri portano via i capitali, le banche non prestano più soldi alle banche spagnole, e anche i cittadini spagnoli, temendo per i loro risparmi, li spostano su altre banche o li ritirano.

La sfiducia verso le banche spagnole è aumentata, spingendo i capitali a fuggire. Non sono servite le operazioni di rifinanziamento della BCE: in pochi mesi il deflusso di capitali dalle banche spagnole ha superato i soldi entrati nelle stesse banche, soldi peraltro usati in buona parte per acquistare titoli di stato e tentare di contenere l'aumento dello spread.

La situazione si stava facendo difficile soprattutto perché tra una settimana si vota in Grecia e non è il caso di correre il doppio rischio di banche, stati e euro attaccati su due fronti. Per questo si mettono a disposizione fino a 100 miliardi di euro per ricapitalizzare le banche spagnole. Una soluzione che ricorda quanto successo dopo il fallimento di Lehman Brothers: governo e banca centrale obbligarono le principali banche a accettare decine di miliardi di dollari: non ci dovevano più essere dubbi sulla solvibilità delle banche americane.

Con la Spagna si fa altrettanto: montagne di soldi sono disponibili per le banche spagnole, sperando che questo intervento sia sufficiente a far finire l'emoraggia di capitali e a innescare il processo inverso: far tornare i capitali verso le banche spagnole.


Basteranno i 100 miliardi messi a disposizione sabato? C'è da sperarlo, perchè in caso contrario la somma richiesta sarà molto maggiore. Ma chi convincerà la Merkel a intervenire senza condizioni per prestare non più 100 ma 200-300 miliardi agli spagnoli e chissà quanti all'Italia?


Nessun commento:

Posta un commento

Link Interni

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...