30 novembre 2012
Gioco d'azzardo
Matteo Renzi ha proposto di aumentare le tasse sul gioco di azzardo, con l'obiettivo di raccogliere 20 miliardi da usare per ridurre l'IRPEF a chi guadagna meno di 2000 euro netti al mese proprio il giorno dopo che il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della CEI, ha definito il gioco d'azzardo una "piaga individuale e sociale".
Il comune di Genova cerca di porre un limite ai mini-casinò e in una circoscrizione nasce una consulta sul gioco d'azzardo, ma lo Stato non ci sta. Ha interesse a incassare soldi e lo mette nero su bianco.
In una lettera al presidente della circoscrizione, il massimo dirigente del ministero dell'economia per il gioco d'azzardo invita a realizzare "una razionalizzazione delle politiche locali in modo tale che non si pongano in conflitto con l'attività svolta da questa Amministrazione, ovvero siano ostative al realizzarsi della previsione delle entrate erariali derivanti dai giochi", come riporta Repubblica (vedi qui).
Se per qualcuno il gioco d'azzardo è un problema, per altri, e tra questi c'è lo Stato, è una risorsa economica preziosa.
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