03 febbraio 2013

La guerra non combattuta

C'è una guerra mondiale non dichiarata in atto da tempo: la guerra delle valute.

La Banca del Giappone, la FED negli USA, la Banca d'Inghilterra e altre banche centrali stanno emettendo grandi quantità di moneta con cui provano a risolvere qualche problema economico: comprano titoli di stato, mantenendo bassi i tassi di interesse, e servono a recuperare competitività attraverso la svalutazione.

I problemi comuni a un pò tutte le economie dei paesi industrializzati sono la bassa crescita, il debito elevato e la forte mobilità dei capitali. Quest'ultima rischia di mettere in crisi i conti pubblici: se i capitali abbandonano i titoli di stato di un paese, come successo in Italia nell'autunno 2011, i tassi salgono e con essi la spesa (pubblica) per interessi, che a sua volta rende più difficile un intervento pubblico a sostegno della domanda e quindi più facile il peggioramento dell'economia.

Se invece la banca centrale acquista titoli del debito pubblico, i tassi di interesse restano bassi. Una bassa spesa per interessi non può che far bene ai conti pubblici e alle imprese, favorite inoltre dalla svalutazione della moneta, che rende più competitive le esportazioni del paese che svaluta.

Stati Uniti, Giappone, Gran Bretagna, Cina e altri paesi stanno facendo proprio questo: creano moneta, finanziano il debito e svalutano la propria moneta nel tentativo di rendere più competitivi i propri prodotti sui mercati stranieri.

Quest'ultimo obiettivo non sempre è facile da realizzare: se tutti i paesi industrializzati svalutassero nello stesso modo, i vantaggi sarebbero limitati.

E l'Europa? C'è la guerra, una guerra mondiale delle valute, e l'Europa sta a guardare, ostaggio della politica monetaria tedesca che non prevede il ricorso alla moneta per comprare titoli e le svalutazioni competitive.

Le conseguenze si vedono: anche la Germania è in difficoltà, cresce ma troppo poco mentre in gran parte dell'Europa occidentale prevale la recessione, la disoccupazione raggiunge livelli altissimi e i conti pubblici costringono i cittadini a subire enormi sacrifici.

C'è la guerra ma l'Europa, o, meglio, questa Europa dominata dalla Germania, non la combatte. Resta a guardare e conta i danni.

35 commenti:

  1. Ma qui non si era detto che l'esportazioni in Italia ammontavano a poco piu di un 5% , quindi la svalutazione della moneta non portava tutti quei vantaggi?

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  2. secondo l'OCSE le esportazioni sono pari a oltre il 25% del PIL

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  3. forse ho capito male .. per fare chiarezza nel articolo La ricetta della crisi avete inserito dei dati ( fonte banca mondiale) dove l'export poneva come contributo al pil un 1%... quindi deduco che i due dati sono contrastanti.. o no?

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    1. bisognerebbe leggere l'articolo citato del sole 24 ore...

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  4. Ma qui non si diceva l'esatto contrario?
    http://econoliberal.blogspot.it/2011/11/la-folle-idea.html

    Allora è proprio vero che l'economia è la scienza triste...

    Saluti
    Arrigo

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    1. quella di loquenzi era una proposta molto diversa, in quell'articolo si parlava di italia e di grandi quantità di moneta..

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    2. guarda che cambiare idea non è mica un reato.

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    3. se servisse a qualcosa.. loquenzi voleva l'italia fuori dall'euro e impegnata a finanziare il debito con l'emissione di moneta

      quel che si vorrebbe invece è una BCE che compra titoli di stato dei paesi in difficoltà nel momento in cui ciò serve davvero in modo da impedire che lo spread salga troppo e in modo da creare un pò di inflazione in + , cosa che aiuterebbe i paesi + deboli a diventare + competitivi in meno tempo

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    4. Nei dettagli avrai certamente ragione, però ho la sensazione che recentemente tu sia diventato più keynesiano di un tempo. Mica è una critica, adattarsi a condizioni mutate è cosa molto buona.

      Piuttosto "fare il keynesiano" è troppo generico, bisogna verdere dove e come s'investe (come sai, pur essendo liberista, io sono un patito del "nuovo modello di sviluppo")

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    5. in che senso + keynesiano? la questione è: si poteva in certe circostanze far intervenire la BCE x comprare titoli di stato rendendo meno acute talune crisi del debito e un pò di inflazione in + non fa male

      se l'inflazione di riferimento fosse il 3% invece del 2%, si riequilibrerebbe prima il divario di competitività tra germania da un lato e spagna/italia e altri paesi dall'altro e questo aiuterebbe a risolvere molti problemi economici intra-europei ma anche grazie a un pò di svalutazione, si aiuterebbe l'economia europea in difficoltà di fronte a aree economiche (USA, Giappone, Cina)che usano il cambio a proprio vantaggio

      questo era il senso di ciò che ho scritto

      serve un nuovo modello? sì anche se non sarei radicale come sei tu, Gino, e comunque penso che qualsiasi cosa nuova si proponga, richieda un'economia + sana dell'attuale, se no la gente non spende in un momento di crisi per comprare qualcosa di nuovo, le imprese non investono solo per il gusto di cambiare il modo di produrre..ecc

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    6. Forse ricordo male, anche a proposito della fiducia che tu un tempo nutrivi nelle teorie e nelle istituzioni economiche, ma rivangare non serve. Neanche serve che gente ininfluente come me sprechi inchiostro digitale, ma l'economia potrà risanarsi "solo" cambiando modello di sviluppo. Frase che non significa nulla se non specificata. Frase comunque irrealizzabile senza rivoluzionare profondamente il resto delle istituzioni. Discorso pure senza senso se la gente non comincia a ragionare a prescindere dal suo borsellino.

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    7. infatti nutro fiducia in teorie e istituzioni.. ma nelle teorie giuste. Se si applicano quelle errate, le istituzioni fanno cose sbagliate

      la BCE risente delle politiche monetarie care alla bundesbank, non ha una sua vera autonomia e anche se l'avesse, le nomine sarebbero fatte da persone con idee economiche precise. Se le idee sono pessime, non ci si può aspettare che la BCE faccia cose ottime

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    8. Francamente io toglierei stipendio e benefits a quasi tutti quelli che si facevano passare per economisti prima del 2008.

      Per quel che ricordo, tu non criticavi l'andazzo così come facevo io. Anch'io ho dei torti. Quando venni a sapere di un certo LaRouche (movisol) che prevedeva disastri a causa di volumi finanziari 10 volte la ricchezza prodotta, lo considerai un vecchietto rimbambito e stizzoso (credevo i banco-finanzieri ladri, ma non cretini, oppure non così furbi pro-tasche loro). A quanto pare non aveva torto e alcune delle robe che predicava, ora le predicano i cosiddetti economisti (che ben si guardano ovviamente di citare il vecchietto stizzoso).

      Ho preso contatto con quel movimento; ho fatto loro i complimenti per aver visto lontano e ho cercato di ragionare su altri punti a mio avviso sbagliati (tipo l'energia nucleare). Niente da fare, anche loro non sono disposti al confronto. Figurati che pur essendo anche loro dei keynesiani, guai a nominare loro Keynes! Tutto quello che dicono dev'essere farina del loro sacco e merito esclusivamente loro ... come se in economia tutto quello che si dice non sia stato già detto e ridetto ... bleah, brutta gente gli "economisti"

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    9. anche Hyman Minsky che è stato uno dei maggiori interpreti delle teorie di Keynes ha annunciato mille volte il disastro.. passando per uno che non ne azzeccava una

      è come prevedere che una squadra perderà 4-0 ... se lo dici tutte le volte che gioca, prima o poi l'azzecchi e passi per genio ma non per questo sei un genio

      poi occorre vedere il perchè di certe tesi: a quanto ricordo quelli del movisol hanno teorie strampalatissime..

      e aver azzeccato qualcosa che era totalmente imprevedibile fino a un minuto prima che venisse dichiarata la bancarotta di Lehman Brothers non rende credibili le teorie debolissime alla base delle previsioni di larouche

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    10. Come ho accennato, condividevo (e condivido) molto poco dei "rimedi" proposti da Movisol, era roba che andava bene fino agli anni 70, non c'era nulla di un "nuovo modello di sviluppo" (in senso energetico ed ecologico cosa che già cominciava ad emergere, vedi Berlinguer) tuttavia non si può negare che il casino dei derivati lo avessero benissimo benissimo individuato. Non si può certo dire che fino a Lehman il casino era imprevedibile.

      Anche a me cominciò a puzzare quando cominciò la solfa dei "fondi comuni" che appioppavano a noi ignoranti e ancor più quando cominciarono ad aprire sportelli bancari in tutti i buchi. Perfino un mio amico (un benpensante di destra e funzionario dei banca) all'inizio degli anni 90 mi disse che stava arrivando un nuovo 29 grazie alle nuove leggi bancarie.

      Però io non ero così pessimista, vedevo in giro giovinastri pelati vestiti di nero con scarpazze del 54 che andavano avanti e indietro da Londra, pieni di soldi e parlantina e credevo d'essere rimasto indietro, un po' ladri sì, ma certamente molto intelligenti.

      Erano intelligenti? Sì, almeno quelli che sapevano di star facendo una ennesima catena di Sant'Antonio pro-bisacchino loro. Ma la maggior parte credo fossero teste di cazzo, compresi parecchi dei loro "professori".

      Scusa la franchezza, ma sui fatti è difficile discutere. Comunque speriamo che ora ci mettano una pezza.

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    11. fino al 14 settembre 2008 tutti erano convinti che l'avrebbero salvata, come era successo con Bear Sterns 6 mesi prima e come è successo in seguito

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    12. Quindi tu dici che salvando la Lehman non sarebbe successo niente o quasi? Un bell'asino allora quell'Obama. Ecco perché alla MPS vanno allegri, sanno che li salveranno comunque

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    13. Obama non era presidente, c'era ancora Bush

      c'era la volontà di salvare Lehman, mancava probabilmente la consapevolezza delle conseguenze reali, e dopo aver rifiutato aiuti a Lehman, li hanno concessi a molte banche anzi li hanno imposti per somme molto superiori rimangiandosi i principi enunciati fino al giorno prima

      poi è difficile dire cosa sarebbe successo se...

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    14. poi pare che Bush, informato delle conseguenze dai suoi consiglieri che volevano convincerlo a cambiare una politica di non intervento nell'economia e in particolare nella finanza, si meravigliò parecchio di quanto stava succedendo. Non sapeva che le banche avessero un pesò rilevante nell'economia e disse "davvero le banche sono così importanti e fanno tutto questo?"

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    15. "Quindi tu dici che salvando la Lehman non sarebbe successo niente o quasi? Un bell'asino allora quell'Obama. Ecco perché alla MPS vanno allegri, sanno che li salveranno comunque"

      storia contemporanea: bocciato senza pietà alcuna...

      Il presidente, come ricorda anche Gian, era Bush, che infatti era l'espressione di chi voleva un mercato libero e incontrollato, perché fideisticamente tutto si sarebbe aggiustato... Teoria che non considera i morti e feriti, ma guarda solo ai risultati, e ci omette pure i tempi, insomma un disastro assurdo...

      Quanto a MPS ed a quello che definisci, che in dottrina si chiama "azzardo morale", l'antifona è ben diversa, perché per avere il prestito statale, hanno fatto un aumento di capitale (per cui sono entrati altri, di norma entrano banche straniere meglio capitalizzate), son stati posti sotto commissariamento dalla Banca d'Italia e dovranno pagare un interesse sul prestito concesso dallo stato al 9%, per cui si capisce come mai il nostro ministro Barca si sia fatto sfuggire un "è un affare per lo stato!".

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    16. Aspetterei un po' a dire che MPS è stato un affare "per i cittadini". Se lo sarà, non temere che te ne renderò gli onori, me lo segno sul calendario.

      Quanto ad Obama-Bush già mi ero cosparso il capo di cenere ... tu uccidi un uomo morto :-)

      Tuttavia Bush od Obama che sia, hanno scazzato in pieno. Eccoti un appunto che mi ero fatto nel 2008:
      -------------------------------
      "...............
      Non appena la cosa si è manifestata si poteva rimediare alla svelta cacciando in galera i furbastri (recuperando il possibile del maltolto) e poi facendo subentare gli Stati nel malaffare dei mutui. Ormai è chiaro che il conto lo dovranno pagare i cittadini del mondo, perciò tanto valeva che gli Stati comperassero dalle banche i mutui in sofferenza e poi li gestissero direttamente cercando di ammortizzarne gli inevitabili danni.

      Ma per far questo sarebbe stata necessaria una completa conoscenza del fenomeno. Invece le banche hanno fatto le furbe, hanno minimizzato sperando in chissà quale miracolo. Si è tirato per le lunghe e il problema è dilagato

      Così dal mercato è sparito altro danaro: quel danaro “virtuale” che deriva dal “credito”. In questo caso è sparito il credito che si facevano fra di loro le banche stesse. Ecco perché si è dovuto “immettere liquidità” o perlomeno garantire le banche dei loro crediti verso le consorelle. Difatti ogni banca, visto il buco che aveva in casa propria, poteva ben immaginare i buchi in casa delle consorelle. Non si fidavano più fra di loro, le porcelle!.
      ..................................
      --------------------

      Vuoi l'inizio e la fine del mio sproloquio? Chissà quante altre mie cazzate troveresti per potermene accusare

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    17. in molti casi hanno risolto il problema obbligando o quasi le banche a fondersi o a vendersi a un'altra banca.. doveva succedere così anche x Lehman ma non ce l'hanno fatta soprattutto perchè chi era disposto a comprarsela, voleva garanzie statali che gli USA non erano disposti a concedere a banche straniere

      anch'io ho pensato all'inizio quando si parlava di un costo di 100 miliardi che sarebbe stata una buona cosa se quei soldi li avesse messi il governo USA, ma non c'era da aspettarsi nulla di buono da Bush

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  5. Già, è vero, c'era ancora Bush. Credo anch'io che si dovesse intervenire, ma nazionalizzando un po' di banche e mettendo a pane ed acqua tutti i dirigenti.

    Inoltre andavano nazionalizzate le banche centrali, affidandole però ad un potere pubblico, democratico e separato dagli altri poteri dello Stato (ma il discorso sarebbe troppo lungo, complicato e assai rivoluzionario).

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    1. e soprattutto non occorre nazionalizzare ciò che non è privato..cioè le banche centrali

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    2. ti ricordi i tempi di Fazio quando certi i politici volevano "nazionalizzare" la banca d'Italia per potersi liberare del Fazio medesimo? anche loro si esprimevano in termini giuridicamente imprecisi

      francamente la figura giuridica delle banche centrali mi pare assai strana, ma poiché chi fa le leggi fa (giustamente) quel che gli pare, credo si debba semplicemente osservare quel che succede.

      Ora i banchieri centrali sono (giustamente) indipendenti dal potere politico, ma dal poter politico sono nominati. Cosa ci sia "sotto" io non lo so, sicuramente il candidato dev'essere anche ben ammanicato, oltre che coi politici, anche coi confratelli internazionali.

      Ora il sistema può piacere o non piacere, certamente solo un cretino come Auriti poteva pensare di chiamare in giudizio la Banca d'italia.

      Se a qualcuno il sistema non piacesse, la strada per cambiarlo è una sola: quella politica.

      Poiché mi conosci, tu sai che per me "nazionalizzare le banche centrali" significa affidare il potere monetario ad un organismo pubblico sottoposto a controllo democratico, ma indipendente dagli altri poteri democratici eccetera eccetera.

      Capisco che si rischia d'essere in balia dell'emotività e dell'imbecillità degli elettori, ma questo vale anche per tutto il resto: preferisco che sia la gente a darsi la zappa sui piedi piuttosto che qualche furbastro glielo metta in quel posto. C'è sempre la speranza che la gente pian piano impari (e poi, come sai, avrei il mio magnifico piano per stanare il "principe illuminano" al momento necessario, piano di cui ti sono in parte debitore).

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    3. se i politici nominano il governatore dovrebbero potere, in taluni casi, anche revocare la nomina. Il problema con Fazio era quello: non potevano mandarlo via nonostante ne avesse combinate di tutti i colori e quindi qualcuno pensava a nazionalizzare la banca

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    4. Giusto.
      Capisco però che non condividi l'opportunità che l'ultima parola spetti direttamente alla gente e non tramite la normale rappresentanza politica.

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    5. perchè sono argomenti facilmente strumentalizzabili: se qualcuno per farsi pubblicità in vista delle elezione convince la gente a votare tizio che risolve ogni problema stampando moneta, fai un disastro

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    6. E' vero, ma se uno per avere voti promette di restituire l'IMU, di ridurre le aliquote IRPEF ed IVA? Io credo che poi non manterrebbe le promesse (anche se non fosse Berlusca) inoltre credo anche che la gente sia più intelligente di quanto sembra.

      E' però vero che occorrerebbe informare la gente in modo semplice ed esauriente, nel modo, ad esempio, che ho tentato di fare (senza successo) con la voce "signoraggio" in vikipedia.

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    7. c'è una differenza: se tizio promette un taglio dell'imu e poi è un disastro, ci metti poco a rimettere l'imu.. com'è successo in questa legislatura: tolta l'ici poi hanno deciso di mettere l'imu, che monti ha modificato e soprattutto anticipato

      puoi fare lo stesso con il governatore di bankitalia? io credo di no perchè se lo cambi appena fa un disastro non solo ti porti dietro gli effetti negativi per l'economia, che non si esauriscono tanto velocemente, ma di fatto rendi il governatore non + indipendente. E allora tanto vale avere un governatore eletto dal Parlamento...

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  6. Mi rendo conto delle tue perplessità. Difatti non penso proprio che la mia ipotesi abbia senso senza rifondare completamente le istituzioni nel loro complesso (ma dovrei scrivere pagine e pagine che a voi non interessano).

    Penso però che l'ipotesi possa essere valutata "in prima approssimazione". Un governatore eletto dal Parlamento non mi piace perché vorrei "controlli incrociati" fra diversi poteri democratici. Un governatore eletto dal popolo può certo fare cazzate, ma lo vorrei immediatamente dimissionabile per via referendaria (un referendum, pur sicuro, reso rapido e semi gratuito dall'informatica): va tranquillo che Fazio si sarebbe dato una regolata. Se poi la cartaccia monetaria fosse considerata per quel che è (una pura registrazione contabile) se ce ne fosse troppa in giro la si dovrebbe poter tranquillamente bruciare prelevandola dalle tasse.

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  7. Però mi sembra che Draghi sia dell' idea di fare della BCE un prestatore di ultima istanza : gli LTRO, le dichiarazioni che l ' euro sarebbe stato salvato "ad ogni costo", l' appoggio della Merkel, non sono cose che posson ofar ben sperare ?

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    1. draghi ha spinto nella direzione giusta ma con molti vincoli tedeschi

      poi conta a mio avviso come si interviene. Con pochi soldi si poteva salvare la grecia e evitare conseguenze peggiori per tutti, ma la merkel non ha voluto

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