14 dicembre 2013

Sorpresa: corsa agli acquisti dei titoli tossici

Ve li ricordate i titoli tossici, quelli che hanno innescato la crisi? Bene, le banche americane nelle scorse settimane hanno comprato questi titoli per circa 5 miliardi di euro dal governo olandese, che se li è trovati in tasca quando ha salvato ING dal fallimento.

Cerchiamo di capire perchè li comprano. Immaginate che una ipotetica banca abbia finanziato migliaia di mutui con i quali altrettanti americani hanno comprato la casa. Ci sono i mutui concessi a 100 famiglie di Los Angeles che hanno comprato altrettanti immobili costruiti in un quartiere della città, 500 famiglie che hanno comprato casa in una zona residenziale di Detroit, 1000 che hanno comprato casa in un condominio di Miami e così via.

La banca ha prestato complessivamente somme enormi e crea un'infinità di titoli il cui rendimento dipende da tutti i mutui concessi, vale a dire dai 100 concessi a Los Angeles, dai 500 di Detroit, dai 1000 di Miami e così via.

Se però i clienti incominciano a non pagare come valutare i titoli? Si deve calcolare qual è la percentuale di insolvenza dei mutuatari di ciascuna città e ipotizzare quanto si incasserà vendendo le case dei morosi nel momento in cui saranno vendute. A questi valori si aggiungono le spese per pignorare e vendere le case, che nessuno sa se, prima di finire sul mercato, richiederanno qualche altra spesa.

In pratica è impossibile dare con certezza un valore ai titoli. Ma si sa che se il mercato immobiliare è in crisi, il valore dei titoli è destinato a diminuire.

Di fronte al rischio di perdite e all'impossibilità di misurarle, gli investitori hanno semplicemente abbandonato al loro destino questi titoli, provocando la crisi del sistema finanziario e costringendo le autorità pubbliche a intervenire per evitare guai peggiori.

Ma oggi la situazione dell'economia è differente. La crisi almeno negli USA è alle spalle e comprare un pacchetto di mutui a un prezzo conveniente può riservare piacevoli sorprese. Per cui le stesse banche travolte dalla crisi dei mutui oggi comprano i titoli il cui rendimento dipende da quei mutui.

Lo fanno, almeno ufficialmente, per conto della clientela. Non per conto proprio perchè le regole non glielo consentirebbero.


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