20 novembre 2014

Il penale tributario

Prendo spunto da questa intenzione del governo che prevede limiti più alti per il penale tributario. Rimando a questo ottimo articolo del 2011 di Rischio calcolato per una disamina puntuale della normativa e dello stato di fatto e colgo l'occasione per fare qualche considerazione.

Nel rimando preso dal Fatto Quotidiano è tutto un susseguirsi di pianti per la mancanza di severità contro l'evasione. Viceversa dagli addetti ai lavori si plaude alla fine di un periodo di caccia alle streghe che non ha prodotto il benché minimo risultato e, quando ha punito, o lo ha fatto con mano leggera contro i grandi, oppure con mano pesantissima e sproporzionata contro i piccoli (e ingenui).

Vediamo un caso per qualche ragionamento

Viene imposto un limite per le fatture false a 1.000 € perché ciò sia reato penale. Chi non ha mai subito un controllo, purtroppo non può capire. Cito un caso esemplare: il contribuente Tizio è soggetto a un controllo analitico dell'Agenzia delle Entrate e il controllore scova una fattura sospetta emessa da Caio di 30 €. Il funzionario dell'Agenzia effettua un controllo nelle banche dati e scopre che Caio non ha mai presentato la dichiarazione dei redditi. Quindi deduce che non ha mai lavorato e non ha potuto aver mai emesso una fattura attiva nei confronti di Tizio.
Viene quindi accertato in sede amministrativa un minor costo di 30 € con relative sanzioni e interessi (60 € in tutto) e passata alla Guardia di Finanza la fattura incriminata perché indaghi.
La guardia di Finanza indaga e scopre che Caio è irreperibile, quindi chiama Tizio per interrogarlo, informandolo che è stato aperto un fascicolo a suo carico per uso di fatture false. In pratica Tizio si sarebbe autoprodotto la fattura e l'avrebbe portata in deduzione. Tizio, interrogato, non è in grado di fornire strumenti tracciabili di pagamento (pagamento in contanti, vista l'esiguità della somma), ma afferma che la prestazione è stata fatta senz'altro. Ma non può fornire prove perché si tratta di un fatto di 5 anni prima (per il penale i termini di prescrizione ordinaria sono raddoppiati).

Quindi la Guardia di Finanza non può fare altro che passare il fascicolo alla procura perché la giustizia faccia il suo corso.

E tutto questo per una fattura di 30 €.

Ora, si può obiettare che non conta la cifra ma il fatto, ma bisogna anche chiedersi quanto costa tutto ciò ai contribuenti per stabilire la verità: Funzionari, Finanzieri, Cancellieri, Giudici e avvocati costano!
Bisogna anche chiedersi che risultati abbia prodotto tutta questa severità: è calata l'evasione? Ci sono forse le carceri intasate di evasori fiscali?

La risposta è no ad entrambe le risposte. Inoltre a mio parere verrà inserito un limite che preveda che più fatture dello stesso emittente ai fini del limite dei 1.000 € si possano sommare (altrimenti avremmo dei fatturifici a 1.000 €): all'agenzia delle entrate non sono cretini e certe cose le sanno benissimo.

Questo provvedimento ha un senso se si pensa che tutti i movimenti oltre i 1.000 € devono essere tracciati e i movimenti di poche centinaia di Euro costa più perseguirli che lasciarli perdere!

Inoltre con l'introduzione dei nuovi strumenti e gli incroci di banche dati (nuovo ISEE, Spesometro, Redditometro) è finita l'era dei blitz e degli scontrini fiscali: se evado è meglio che espatrio subito, altrimenti se spendo prima o poi mi prendono!

Infine sulle soglie aumentate per la dichiarazione infedele bisogna considerare che se le soglie sono basse in pratica qualunque errore, anche in buona fede, fa scattare il penale e che quindi qualunque controllo finisce in tribunale.

Quindi meglio concentrarsi analiticamente su pochi grandi lasciando i piccoli ai controlli degli strumenti sintetici: prima o poi chi evade, spende e se spende è solo questione di tempo.

p.s. Tizio fu assolto dopo 2 gradi di giudizio e 5 anni di calvario e alcune migliaia di Euro spese in avvocati.

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