In Svezia da tempo c'è una bolla immobiliare, vale a dire il prezzo degli immobili è cresciuto troppo negli ultimi anni e rischia di crollare, trascinando nel baratro le banche.
Già perchè di solito la bolla funziona così: anzitutto il prezzo degli immobili sale per vari motivi (l'economia che funziona bene alimentando i risparmi e la voglia di immobili di proprietà, l'ampia disponibilità di credito, basse imposte sulla casa, convenienza a investire in immobili). Poi la casa funge da garanzia per i prestiti bancari, a volte concessi non solo per acquistare l'immobile ma anche per finanziare i consumi. Quindi la bolla scoppia: i prezzi degli immobili calano quando la domanda diminuisce e le banche riducono il credito, provocando un rallentamento dell'economia.
Gli Stati Uniti hanno visto questo processo all'opera a partire dal 2007 e, come il resto del mondo industrializzato, ne hanno pagato pesantemente il prezzo. La bolla immobiliare è scoppiata e ha fatto molto male, soprattutto perchè il governo Bush è intervenuto soltanto quando il danno era fatto.
La Svezia invece cerca di intervenire prima che la bolla immobiliare svedese, segnalata da tempo, scoppi. Come? Per esempio imponendo limiti alla concessione di prestiti bancari e aumentando le imposte sulla casa o diminuiendo la concenienza fiscale dei mutui per limitare la domanda.
Se la bolla scoppierà, i danni a cui porre rimedio saranno meno gravi.
Gli svedesi ci stanno pensando, consapevoli che esiste un interesse collettivo: il buon funzionamento dell'economia, più importante degli interessi dei singoli, che invece rischiano di provocare danni per tutti e benefici per pochi.
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