19 novembre 2009

La privatizzazione degli acquedotti: una perfetta operazione di destra

Il governo Berlusconi 2001-6 ha tenuto ferme le tariffe nazionali dei treni. Di fronte ai costi che aumentavano le ferrovie hanno fatto due cose: tagliato i costi, abolendo alcuni treni meno cari, così che molti viaggiatori sono stati costretti a prendere un treno più caro (aumento occulto delle tariffe) e accumulato debiti.

Arrivato Prodi, l'amministratore delle ferrovie ha presentato il conto (1). Le ferrovie erano a un passo dal fallimento, anche perché per 5 anni i prezzi dei biglietti erano rimasti fermi.

Perché il governo di destra non voleva aumentare le tariffe? Per almeno tre motivi. Per tagliare i costi, e quindi anche i salari dei ferrovieri, per tenere bassa l'inflazione (danneggiando chi vede salari, stipendi e pensioni crescere con l'inflazione), e infine per creare consenso.

Qualcosa di simile è successo con l'acqua. Tariffe bloccate, aziende costrette a risparmiare sui costi, investimenti rinviati, debiti in crescita.

In alcuni casi i comuni, hanno dovuto fare i conti con la realtà, scegliendo di privatizzare la gestione dell'acqua. Se prima non si modificavano le tariffe, e senza soldi non si investiva, dopo la privatizzazione si è assistito a aumenti incredibili e tagli selvaggi dei costi, soprattutto a scapito dei lavoratori.

Qualcuno ha urlato allo scandalo e all'acqua pubblica, anche confondendo l'acqua dalla sua distribuzione. Pochi hanno detto che si dovrebbero aumentare gradualmente le tariffe e che si possono gestire in modo equilibrato le aziende che offrono servizi, che perciò possono restare pubbliche. Nessuno s'è chiesto perchè -ad esempio- l'acqua di Palermo è gestita da altri. Il pubblico è statotrattato come sinonimo di spreco anche quando ci sono prove che non è vero. Il consenso e l'interesse immediato hanno spesso prevalso su un'analisi seria.

Adesso il governo ci prova con una legge che vuole obbligare i comuni a cedere la maggioranza degli acquedotti. La strada è segnata: si consegnano gli acquedotti a chi farà di tutto pur di guadagnare il più possibile a scapito dei lavoratori, degli utenti che subiranno tariffe più elevate, e dei fornitori che verrano spazzati via da chi fa gara a risparmiare il più possibile.

I comuni incasseranno qualche soldo immediatamente compensato da minori trasferimenti statali: la riduzione dei trasferimenti statali costerà carissimo a molti e farà l'interesse di pochi. Una perfetta operazione di destra.


(1) http://www.rainews24.rai.it/it/news_print.php?newsid=65358

1 commento:

  1. A riguardo c'è questa petizione: http://www.petizionionline.it/petizione/campagna-nazionale-salva-lacqua-il-governo-privatizza-l-acqua-/133

    non so quanto possa valere...

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