26 novembre 2009

Tremonti e Brunetta

E' divertente vederli bisticciare, l'economista furbetto (1) che copia (2) e Tremonti, avvocato fiscalista, nei cui libri si trovano disquisizioni sulle imposte kantiane e le imposte hegeliane che forse solo lui capisce.

Ma perchè bisticciano? La ragione banale è che Tremonti ha in mano i soldi, pochi, e Brunetta (come gli altri ministri) ne vorrebbe qualcuno, ma si sente dire di no.

L'intervento di ieri di Brunetta (3) ci dice qualcosa in più sulle vere ragioni dello scontro.

Tremonti ha avuto un incarico preciso da Berlusconi: non chiedere soldi agli italiani. Ha dato una mano agli evasori (e quindi al sistema economico in senso lato) eliminando le misure sulla tracciabilità dei pagamenti e per questo sta incassando ancora meno. Poi è arrivata la crisi e i conti pubblici hanno sofferto ulteriori diminuzioni delle entrate. Infine ha usato i soldi a disposizione per affrontare le promesse (ICI) e i problemi (Alitalia). Adesso le casse dello stato sono vuote, tanto che in Parlamento si lavora pochissimo perchè manca la copertura finanziaria per qualunque proposta di legge non governativa.

Che cosa gli resta da fare? Semplice: tagli a pioggia. Si taglia tutto a tutti, in modo da non scontentare nessuno. Si promettono tagli all'Irap ma poi si rinviano a tempi miglioni. Come nella migliore tradizione democristiana.

Nel frattempo, nel governo, finita l'eccitazione delle ex show girl diventate ministro e di altri personaggi di modesto valore (4) che hanno coronato i sogni di una vita, c'è chi ha scoperto che i cittadini sono arrabbiati per i tanti tagli. E c'è chi vorrebbe fare qualcosa, ma non può, senza soldi. Qualcuno forse sperava di avere un trattamento migiore, ma ha scoperto che lo slogan governativo è meno soldi per tutti, anche se non si dice.

Brunetta ha un destino segnato: finirà per candidarsi a Venezia. Prima di andarsene si toglie qualche sassolino dalle scarpe, spiegando, da economista, che non tutti i settori economici sono uguali, non si possono trattare tutti allo stesso modo, specie in un momento di crisi, e anzi se si puntasse di più su alcuni settori si potrebbe avere una crisi meno violenta e si potrebbe uscirne meglio. Meglio tardi che mai, vien da dire.

Un quadro desolante, però, se si pensa che prevale una certa indifferenza, nel governo, di fronte alle dichiarazioni di Brunetta. Possiamo solo consolarci con la certezza che in un governo di personaggi modesti pare ci sia qualcuno che capisce qualcosa di economia. Almeno per adesso.


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(1) http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Che-furbetto-quel-Brunetta/2049037&ref=hpsp
(2)
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Brunetta-il-copione/2065897&ref=hpsp
(3)
http://www.apcom.net/newseconomia/20091126_051008_5a38490_77109.html
(4) si veda in proposito questa interessante uscita di La Russa http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/politica/lettera-la-russa/lettera-la-russa/lettera-la-russa.html

2 commenti:

  1. Già, un quadro desolante, che non lascia certo di buon umore...un po' come in questa vignetta che ti segnalo.

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