Vent'anni fa cadeva il muro di Berlino. Gorbaciov spiegava ai tedeschi orientali che ogni paese del patto di Varsavia doveva pensare per sé e la DDR si è sfaldata di fronte a un popolo che chiedeva libertà, benessere e democrazia.
Perché il sistema di produzione socialista s'è dimostrato inefficiente? E perché -comunque- riusciva a garantire l'assenza di disoccupazione?
Per capirlo facciamo un esempio. Supponiamo di dover costruire una moto. Occorrono diversi beni. Il telaio si costruisce con il prodotto di un'impresa siderurgica, che a sua volta richiede materie prime ed energia. Gli pneumatici provengono da un'impresa chimica che a sua volta richiede materie prime ed energie.
In un sistema economico libero, le imprese si rivolgono ai fornitori preferiti, cambiandoli ogni qual volta si presenta un fornitore migliore o se il fornitore non è in grado di rispettare gli impegni contrattuali.
In un'economia socialista invece il programmatore decide come devono essere distribuite le risorse. Dice all'impresa siderurgica e all'impresa chimica, ma anche al produttore di moto quali e quanti beni produrre, a chi venderli e a quale prezzo.
La filiera produttiva era rigida: se il fornitore di pneumatici non avesse rispettato gli obiettivi previsti, il produttore di moto non avrebbe potuto cambiare fornitore e sarebbe stato costretto a ridurre la produzione. Per rispettare gli obiettivi, il fornitore di pneumatici si faceva assegnare la maggior quantità possibile di risorse, a cominciare dai lavoratori, e questo garantiva una disoccupazione di fatto inesistente.
L'eccesso di lavoro tuttavia alzava il costo dei prodotti. E siccome si voleva che beni e servizi essenziali fossero a buon mercato o gratis, la conseguenza era che l'acquisto di taluni beni come le automobili era di fatt riservato a pochi e che i tempi di attesa erano lunghi.
Infine in un sistema economico privo di concorrenza, mancava ogni stimolo ad innovare i prodotti.
Si spiega così l'apparente contraddizione di un sistema che, pur molto inefficiente, riusciva a fornire taluni servizi a prezzi modesti e a occupare tutti i lavoratori, e per questo veniva guardato con invidia anche a occidente.
"un sistema che, pur molto inefficiente, riusciva a fornire taluni servizi a prezzi modesti e a occupare tutti i lavoratori, e per questo veniva guardato con invidia anche a occidente."
RispondiEliminaAltro che! Ma non solo ad occidente, anche all' est attuale viene guardato con invidia e "ostalgia"...
Comunque per il fatto che è imploso il sistema e per il problema della mancanza di stimolo all' innovazione era perchè nel Patto di Varsavia l' economia era pianificata e lo Stato era gestito da una casta privilegiata reazionaria e corrotta, dove il socialismo è gestito bene la democrazia socialista applicata correttamente, il socialismo Resiste anche nelle condizioni più impossibili (vedi Cuba per esempio).
E poi in questo caso si ha anche una spinta all' innovazione, se pur in assenza di competizione, dettata semplicemente dalla voglia dei lavoratori di migliorare le proprie condizioni di vita.
Per il resto, infinitamente meglio un sistema che "garantiva una disoccupazione di fatto inesistente." e che "voleva che beni e servizi essenziali fossero a buon mercato o gratis, la conseguenza era che l'acquisto di taluni beni come le automobili era di fatt riservato a pochi e che i tempi di attesa erano lunghi."...
Qui siamo invasi di macchinoni, cellulari super-tecnologici che fanno anche da macchina da caffè, culi di veline ecc ecc ma abbiamo disoccupazione, precariato, delinquenza, povertà ovunque ci si giri...
E poi tutto sto consumismo sfrenato sta diventando sempre più il cancro degli uomini e del pianeta...Per come la penso io
Già, ti quoto.. anche perché il capitalismo (che tra l'altro non esiste nel senso più ortodosso del termine: se il mondo fosse capitalista veramente capitalista finirebbe in tre giorni) non funziona... per me un sistema economico che permette la disoccupazione e la povertà è sbagliato in partenza..
RispondiElimina