
Cosa succederebbe se un paese lasciasse l'euro per tornare alla vecchia moneta? E' bene chiederselo di fronte alla crisi greca che secondo qualcuno farebbe uscire gli ellenici dall'euro.
E' certo che la dracma si svaluterebbe: se il cambio è stato 340 dracme per un euro, si scenderebbe facilmente a 500 o più dracme in cambio di un euro.
Ma con quali effetti sull'economia greca ed europea? Prendete un signore con 10.000 euro di risparmi. Al cambio di 340 dracme equivalgono a 3,4 milioni di dracme. Ma questo signore pensa che la dracma si svaluterà, scendendo a 500 dracme per un euro. Gli conviene quindi prendere i suoi 10.000 euro, metterli sotto il materasso e aspettare la svalutazione: col cambio a 500 i suoi 10.000 euro diventano 5 milioni di dracme.
Un'ottima ragione per ritirare i risparmi in euro o trasferirli in un altro paese e attendere la svalutazione. Si creerebbero lunghe file davanti alle banche greche, qualche disordine e ... il fallimento delle banche.
Il ritiro dei risparmi non farebbe che peggiorare le prospettive per la dracma e quindi aumenterebbe l'incentivo a ritirare i risparmi in euro per poi riconvertirli in dracme dopo che questa ha perso ulteriormente valore.
Tale incentivo renderebbe inutile un'eventuale scelta del governo di chiudere gli sportelli o di decretare nottetempo il passaggio alla vecchia moneta. Ci sarebbe ugualmente la corsa agli sportelli.
Il crollo della dracma poi causerebbe la fuga dei capitali. Niente prestiti al governo, ai consumatori e alle imprese o prestiti solo in monete forti, con conseguenze disastrose: ci sarebbero molti fallimenti, forse anche dello stesso stato. Il debito pubblico salirebbe alle stelle (in dracme), insieme al'inflazione e ai tassi chiesti dalle banche per prestare soldi alle imprese, ai consumatori e allo stato greco, che perciò dovrebbe fare maggiori sacrifici per pagare tassi di interessi più elevati.
Un consumatore che deve 10.000 euro a una banca dovrebbe sempre pagare 10.000 euro, anche se il debito in dracme aumenta (da 3,4 a 5 milioni) per effetto della svalutazione. Il maggior rischio richiederebbe maggiori interessi e provocherebbe una catena di fallimenti. Le banche greche non riuscirebbero a raccogliere dracme nè avrebbero convenienza a tenere una moneta, almeno finchè si svaluta.
La crisi poi travolgerebbe i creditori: i titoli perderebbero gran parte del loro valore, col rischio che le difficoltà di Atene coinvolgano molte banche e imprese europee con partecipazioni in banche e imprese greche e titoli privati e pubblici ellenici.
L'effetto-catena provocato dalla crisi di Lehman Brothers potrebbe replicarsi in Europa, costringendo i governi europei a intervenire per cercare di salvare banche e imprese in difficoltà.
Altre imprese poi si troverebbero in difficoltà perchè a causa della svalutazione della dracma diventerebbe molto difficile esportare in Grecia mentre le imprese greche, almeno quelle sopravvissute, avrebbero il vantaggio di un cambio molto conveniente.
Insomma lo scenario di un'eventuale uscita dall'euro della Grecia o di un paese qualsiasi è drammatico e per questo motivo da evitare a tutti i costi. E' vero che il prezzo da pagare per salvare la Grecia rischia di essere scoraggiante, ma certamente è preferibile a qualsiasi scenario che preveda la fuoriuscita dall'euro, che avrebbe effetti disastrosi e non solo per i greci.
Molto meglio prestare soldi alla Grecia e imporre sacrifici certo non gradevoli, neanche per il resto d'Europa, ma capaci di rimettere in sesto i conti greci.
E non dimentichiamo infine che la ragione per cui è nato l'euro è di favorire gli scambi tra economie fortemente integrate, evitando i rischi e le inefficienze legate alla presenza di cambi variabili. Se si tornasse alle vecchie monete non solo si rinuncerebbe all'obiettivo che gli stati si sono posti con l'euro (ma anche a suo tempo a Bretton Woods o con la creazione dello SME), ma si inietterebbe nel sistema economico un elevato livello di instabilità. L'esatto opposto di quanto desiderato dai governi che hanno scelto di far confluire le loro monete nell'euro.
Non c'è dunque alcuna buona ragione per cui si possa immaginare un ritorno alle vecchie monete da parte soprattutto delle nazioni economicamente più deboli. Sarebbe un suicidio annunciato e si rinnegherebbero le ragioni economiche che hanno unito le monete.