08 marzo 2010

Domanda e offerta di energia verde, e non solo

Ieri sera è andata in onda l'ultima puntata di Presadiretta su Rai3 (per chi se la fosse persa si trova su Youtube o sul sito Rai) dedicata alle energie rinnovabili. Pannelli solari, pale eoliche e energia provenente dalla produzione di legna, ma anche un'ottima lezione di economia.

In Germania una legge intelligente ha offerto ai potenziali produttori di energie rinnovabili prezzi convenienti. Un'azienda produce energia rinnovabile e chi gestisce la rete la compra pagando un buon prezzo.

Le aziende perciò hanno investito, creato posti di lavoro e esportato prodotti all'estero: la domanda stimolata dalla legge ha stimolato l'offerta di beni e servizi, ovvero pannelli solari, pale eoliche, energia tutto e ciò che serve a produrre energia.

E in Italia? In Sicilia, ha spiegato la trasmissione, ci sono parchi eolici creati e mai messi in funzione. Invece di stimolare la domanda, stato e regione hanno stimolato l'offerta, dando contributi per costruire pale eoliche. Anche se poi non si sono collegati alla rete elettrica.

Se invece come in Germania si fosse stimolata la domanda, nessuno avrebbe beneficiato di un'opera incompiuta: solo producendo energia si sarebbero ripagati gli impianti.

Poi c'è la questione delle autorizzazioni. In Sicilia e Basilicata, ha fatto vedere Presadiretta, non si concedono facilmente e i tempi sono lunghi. Convenienze politiche e piccole e grandi corruzioni: se qualche funzionario o politico non ha interesse, l'autorizzazione non arriva o ci impiega anni, scoraggiando l'investitore serio a investire nell'energia rinnovabile.

E torna in mente la storia di Termini Imerese. Qualcuno ha raccontato che Marchionne annunciò l'intenzione di investire 1,2 miliardi di euro per trasformare Termini Imerese in un polo produttivo capace di produrre auto e componenti, evitando il trasferimento di componenti prodotti altrove. Ma Fiat ha trovato una reazione fredda dei politici locali e nazionali e alla fine lo stabilimento chiude.

Se non si riesce a autorizzare in tempi ragionevoli (la legge parla di un termine di 6 mesi) la costruzione di un parco eolico, perchè il politico o il funzionario si mette di traverso, come pensare che Termini Imerese possa davvero interessare a qualche investitore, probabilmente poco intenzionato a perdere il suo tempo correndo dietro a autorizzazioni negate o in ritardo?

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