27 ottobre 2010

Foglie americane


La prossima settimana negli USA si terranno le elezioni di medio termine e i referendum. E' un voto all'insegna delle foglie, tea e marjuana.

Foglie del Tea

Le elezioni di medio termine sono una tradizione inventata dai costituenti per evitare una concentrazione eccessiva di potere, frutto di un'elezione sola in cui una parte politica vince magari con argomenti populistici.

Così hanno scaglionato le elezioni. Non si elegge il Parlamento in una sola occasione, ma ogni due anni si elegge una parte dei deputati e dei senatori.

La novità di quest'anno è il Tea Party, ovvero l'ultradestra rappresentata da Sarah Palin intenzionata a far piazza pulita di Obama e dei repubblicani moderati.

E' un effetto collaterale dello spostamento a destra dei repubblicani durante la presidenza Bush: una parte degli elettori cerca una destra ancora più radicale, col forte sostegno economico delle lobby che vogliono ricominciare a occuparsi solo dei loro interessi.

Regole e sanità sono i nemici da combattere per questa destra dalle maniere poco gentili (come dimostra questo video) e col portafoglio riempito da chi, per interesse, vuol spazzare via regole e riforme (come avevo raccontato qui).

I rappresentanti del Tea Party hanno scalzato, all'interno del partito Repubblicano, molti candidati moderati.

E' una buona notizia per Obama, eletto anche da repubblicani moderati scontenti di un Bush troppo a destra, ma gli esponenti del Tea Party rischiano di mettere in pericolo le riforme di Obama e di restituirci un'America ancora più selvaggia. Se così fosse dal 2012 dovremmo aspettarci poco di buono, in economia come in politica estera.

Foglie di cannabis

Per non apparire troppo di sinistra Obama cerca di bloccare gli effetti del referendum californiano (ne avevo parlato a marzo, vedi qui) che liberalizzerebbe l'uso della cannabis e farebbe incassare soldi alle casse della California.

La destra repubblicana ottenne nel 1979 con un referendum di imporre un limite alle imposte sugli immobili e oggi lo stato affacciato sul Pacifico ha le casse vuote. Può solo tagliare le spese o sperare in una ripresa economica forte.

La cannabis darebbe una mano grazie a maggiori entrate e minori spese per mettere consumatori e spacciatori in galera. Ma, paradossalmente, rischia di dare una mano alla destra ostile a chi consuma droghe. Per questo Obama si oppone e cerca il modo di neutralizzare un referendum politicamente pericoloso ma economicamente utile, come dimostra il sostegno di Soros (vedi qui).

2 commenti:

  1. gian, scusa se vado ot, ma ti segnalo questi dati, che potrebbero essere interessanti per un post:
    http://www.avvenire.it/Economia/Welfare+il+governo+ammette+il+buco+E+promette+una+toppa+di+fine+anno_201010260656321570000.htm

    se ne parla qui
    http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2010/10/27/domande/

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  2. grazie, leggo... anche se William è + competente di me in materia di finanza pubblica

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