16 ottobre 2010

Nel paese dei Moratti

Da qualche settimana è in libreria Nel paese dei Moratti di Giorgio Meletti, editore Chiarelettere.

Il libro prende spunto dalla morte di tre operai di una ditta che svolge lavori di manutenzione nello stabilimento di Sarroch, in Sardegna, della SARAS, società dei fratelli Moratti, per raccontare il contrasto tra l'immagine, molto positiva, di una famiglia molto tradizionale, politicamente schierata con tutti, dai neofascisti finanziati da Angelo Moratti (1) ai verdi che ospitano la moglie di un petroliere, passando per la comunità di San Patrignano, il comune di Milano e Emergency.


Rapporti umani, interessi, paternalismo, politica, soldi e campagne stampa si mescolano in un libro che vale la pena leggere perché disegna un quadro interessante delle contraddizioni di alcuni grandi capitalisti italiani.

Non è di questo, però, che voglio occuparmi, ma di un aspetto forse secondario del libro, ovvero di “risparmi traditi” (2). Quelli di chi ha sottoscritto le azioni della Saras nel 2006 pagandole 6 euro l'una e oggi se le ritrova a circa un euro e mezzo senza che le azioni abbiano mai superato il prezzo di collocamento

Nella primavera del 2006, infatti, la società petrolifera creata dei Moratti accede alla borsa, ufficialmente per lanciare un (modesto) aumento di capitale. In realtà i due fratelli Moratti (le sorelle sono state escluse, da Angelo Moratti, dalla gestione della società) vendono oltre un terzo del gruppo (3), incassando 1 miliardo e 710 milioni.

Soldi incassati grazie a una quotazione generosa: 6 euro per azione. Una somma che le azioni Saras non raggiungeranno mai, una volta quotate, benchè per 5 volte la banca JPMorgan (che assume uno dei figli dei fratelli, nonostante un curriculum fatto di studi di sociologia e storia dell'arte) consigli di acquistare le azioni della società petrolifera. Anzi la sola cosa che succede è un costante calo, salvo naturalmente qualche ripresa, come mostra il grafico (cliccateci sopra per ingrandirlo), tanto che oggi il valore di un'azione Saras è di circa 1 euro e mezzo.

Il calo del valore dell'azione Saras solleva interrogativi e sollecita un'inchiesta del pm Orsi. Come mai si è giunti a fissare il prezzo a 6 euro? Sopravvalutando il valore di un'azienda del gruppo, la Sarlux, che produce energia usando residui della raffineria, spacciati per fonti energetiche assimilate alle energie rinnovabili.

Ma perché 6 euro? Si pensa che i responsabili del prezzo siano i fratelli Moratti, ma Massimo dichiara al magistrato di non capire molto di borsa e valutazione di aziende, pur sedendo in numerosi consigli di amministrazione di imprese importanti.

Non restano, per capire, che email e perizie tecniche per capire.

In una di queste un dirigente imporante di JPMorgan in Italia, Federico Imbert, scrive che il prezzo non deve scendere sotto i 6 euro, mentre il suo collega Sancho spiega a un collega: devi sapere che “abbiamo ottenuto 1,6 miliardi di euro, cioè da entrambi i fratelli, ma uno dei due deve ripagare 500 milioni di debiti” (4)

Si tratta forse di Massimo Moratti, presidente dell'Inter? A pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina, ama dire Andreotti.

Gli indizi sono due, tre considerando l'email di Sancho.

Il primo è l'annuncio di Gianmarco Moratti: terremo i 1710 milioni a disposizione del business di famiglia. Ma di nuove imprese targate Moratti capaci di assorbire tutti questi soldi non ce n'è traccia. Anzi, come documentato da Repubblica (vedi qui), le iniziative dei Moratti non hanno prodotti risultati, ma solo elargizioni di contributi pubblici.

Il secondo sono i conti: da quando Moratti è possiede l'Inter, la società ha perso 1250 milioni di euro. Certificati da Grant Thornton, celebre per aver “sottovalutato” i debiti di Parmalat.

Da alcuni anni l'Inter è una proprietà personale di Massimo Moratti, che detiene il 97% delle azioni dopo aver comprato le quote di altri soci, tra cui Pirelli di Tronchetti Provera. Paga lui le perdite dell'Inter, sempre superiori ai dividendi ricevuti dalla Saras.

Nel 2005 Moratti ha incassato 85 milioni di dividendo da Saras e l'Inter ha perso 115 milioni. Nel 2006 ha incassato 44 milioni e l'Inter ne ha persi 181. Nel 2007 e nel 2008 i dividendi sono saliti a 50 milioni annui e le perdite dell'Inter sono salite rispettivamente a 207 e 158 milioni, per finire con il dividendo azzerato nel 2009, mentre l'Inter continuava a perdere: 154 milioni.

Come credere che i 1710 milioni incassati con la vendita sponsorizzata da JPMorgan siano rimasti a disposizione della famiglia Moratti in attesa di essere investiti in nuovi business?


Per info sul libro ecco la presentazione dell'autore http://www.youtube.com/watch?v=PMQXOqKNI8Y

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(1) Fabio Tamburini, Misteri d'Italia, Longanesi, 1996 pag. 180

(2) l'espressione è presa in prestito dal titolo di un libro del prof. Scienza, Il risparmio tradito, Edizioni Libreria Cortina (vedi qui)

(3) il 38% per l'esattezza, 285 milioni di azioni, pag. 126

(4) pagg. 128-9

1 commento:

  1. Il tutto è vergognoso e di più chi gli permette di ladronare in lungo e in largo!!!

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