Aggiornamento del peso dell'economia "nera" in Italia. Da uno studio condotta in tutta Europa da At Kearney per conto di Visa, l'Italia risulta la maglia nera di Europa.
Il sommerso in Europa vale circa 2200 miliardi di Euro.
L'Italia guida questa poco invidiabile graduatoria con ben 335 miliardi di Euro di sommerso, pari al 22,20% del PIL.
L'incidenza del nero, calata dal 2005 al 2008 di ben 3 punti percentuali, è risalita dal 2009 a oggi anche come risposta alla crisi economica.
Questo ultimo dato deve fare riflettere. E' giusto lavorare in "nero" se l'unica alternativa è il fallimento?
Detto in altri termini: se l'unica alternativa è mandare a casa un sacco di gente senza nessuna prospettiva di occupazione, ma questo è evitabile evadendo un po' di tasse, è lecito?
La risposta è ovviamente: "no, non è lecito!", dal punto di vista giuridico. Però, vedendo la realtà dei fatti, in certi casi qualche dubbio lo avrei.
Specialmente in quei casi in cui i fallimenti sono dovuti ai mancati incassi!
335 miliardi... il 22% del pil!! Ma com'è che tutti gli altri paesi non hanno un sommerso così elevato ? Smettimoa con la bufala del povero imprenditore che lavora in nero e froda il fisco perchè l'alternativa sarebbe il fallimento. E' una stronzata. E i dati lo confermano.
RispondiEliminai problemi finanziari (mancati incassi) sono cosa diversa -quasi sempre- da quelli economici. Un conto è guadagnare troppo poco, cosa che può spingere qualcuno a evadere, altro è non incassare e aver problemi di liquidità
RispondiEliminaSecondo me non è lecito, perchè chi evade ruba soldi allo Stato e in una crisi economica lo Stato dovrebbe proprio avere più risorse per sostenere i consumatori...Evadendo quindi si peggiora ancora di più la crisi, anche perchè poi non ci lamentiamo se i governi tagliano la spesa pubblica...
RispondiEliminaIo dico: c' è da licenziare e non c' è nessun altra soluzione? Ok si licenzia, però allora ai ricchi si fa pagare più tasse così lo Stato può investire in opere pubbliche ecc per ridare il lavoro a chi l' ha perso. Così i lavoratori continueranno a consumare e anche le imprese piano piano si riprenderanno.
Evadendo secondo me si peggiora la crisi
L'evasione fiscale è un mare magnum dove dentro c'è di tutto.
RispondiEliminaC'è il piccolo imprenditore impiccato con gli strozzini perché le banche non gli fanno più credito e c'è il grande imprenditore che non paga le tasse e che ha lo yacht intestato a una società off shore.
Se io metto a confronto i due casi si tratta sempre di evasione, ma sinceramente ho qualche dubbio che sia veramente uguale!
Ricordiamoci sempre che in Italia ci sono meccanismi diabolici! E faccio un esempio reale.
Se ho un cliente che non mi paga perché non mi vuole pagare. Non perché non può, semplicemente perché non ha voglia, il tempo che passa tra il momento in cui emetto la fattura e il momento in cui paga in seguito a una sentenza della cassazione in un processo civile è di circa 8 anni.
Nel frattempo io posso essere tranquillamente fallito, i miei 10 operai andati a casa e i soldi del credito li incasserà il curatore fallimentare.
Con quei soldi ci pagherà la sua parcella e poi la banca per riscattare l'ipoteca che ha messo sulla casa dell'imprenditore.
Io dico semplicemente che quando si è nella tempesta è molto facile dire che bisogna pagare tutto, ma poi chi di noi sceglierebbe tra mangiare e pagare le tasse, di pagare le tasse?
Per capire se un sommerso così alto è frutto della crisi, occorre vedere la stima precedente e capire di quanto è cresciuto. Se è cresciuto in linea con gli altri paesi, siamo noi che vogliamo fare i furbi, per abitudine, lassismo, insufficienza di leggi e controlli, o eccesso burocratico. Se vice versa c'é stata un'impennata significativa, molto maggiore rispetto agli altri paesi europei, la colpa è del Governo che non ha fatto NULLA per supportare adeguatamente le imprese.
RispondiEliminauna riflessione sul modo in cui sono riscosse le tasse e sulla sostenibilità delle medesime sommate con tutte le altre?
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