16 maggio 2011

Come si spiega la breccia di Pisapia?


Le elezioni amministrative di oggi (e ieri) indicano che il governo di centro-destra è in affanno. A Milano, capitale del nord e capitale economico-finanziaria d'Italia, Giuliano Pisapia sta battendo il sindaco uscente, Letizia Moratti, e proverà tra due settimane a diventare sindaco.

Sorprende il risultato perchè i sondaggi dicevano che Letizia Moratti era in testa di almeno un 4-5%. Invece Pisapia otterrà un 5-6% in più della sua avversaria.

Ma non è la sola sorpresa. A Torino è diventato sindaco Piero Fassino. Si pensava che non riuscisse a superare il 50% e fosse costretto a giocarsi l'elezione al ballottaggio. E invece vincerà con quasi il 57% dei voti, più del doppio dei voti ricevuti dal candidato di centrodestra.

Le possibili spiegazioni di questi risultati (e di tanti altri risultati elettorali nelle centinaia di comuni in cui si è votato) sono molte, ma su una vorrei concentrarmi: mentre il PIL tedesco sale a un ritmo superiore al 4%, in Italia siamo fermi. Loro escono dalla crisi, noi siamo immersi nella crisi.

Non c'è crescita e non si fa nulla per stimolarla. Berlusconi parla delle questioni che gli stanno a cuore ma ignora le sofferenze di milioni di persone con problemi di ogni genere, a cominciare da quello del lavoro. Tremonti è fedele alla consegna di non aumentare (almeno a parole) le imposte e, senza soldi, non spende nulla in più. Anzi spende di meno, taglia tutto il possibile.

"Se nel prossimo triennio non cambieranno radicalmente le cose, il futuro del nostro paese sarà definitivamente affossato", pensa un deputato italiano. Non un deputato qualsiasi, ma un deputato della Lega, l'alleato più fedele del Presidente del Consiglio e rappresentante di quel nord produttivo che oggi, con il voto, sembra voler avvisare Berlusconi che la misura è colma.

Ecco, forse basta una semplice frase, scritta qualche settimana fa in un periodico locale, per spiegare cosa succede davvero in Italia e perchè il centrodestra ha subito un duro colpo politico a Milano (e non solo lì).

9 commenti:

  1. Anche qui in Spagna si vota fra poco, per le regionali (in Spagna le regioni comunque hanno molto più potere che in Italia, soprattutto alcune particolari come Paese Basco, Catalogna o Galizia), e per le municipali.
    In teoria alle municipali potrei votare anche io, (sono le uniche elezioni spagnole a cui ho diritto a votare pur essendo straniero), ma invece almeno per stavolta no perché mi sono iscritto da troppo poco tempo, (avrei dovuto prendere la residenza tipo a Settembre per poter votare già da ora).
    Lo stesso vale per le elezioni italiane, probabilmente non potrò votare ai referendum perchè mi sono iscritto da poco all'ambasciata, o meglio potrei votare ma tornando in Italia.
    In teoria da qui può votare per posta attraverso l'ambasciata alle politiche, alle europee ed ai referendum, (per le municipali, amministrative e regionali potrei votare, ma dovrei venire in Italia apposta, non lo fa l'ambasciata).

    Vediamo se anche qui andranno bene alla sinistra, magari, invece mi sa che con la crisi anche in Spagna ci guadagna l'opposizione...

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  2. secondo me puoi già votare per il referendum: devi informarti presso ambasciata o consolato

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  3. Già fatto, sul sito internet dice che arrivo una lettera a casa da usare per votare.

    Sono anche andato al consolato di persona (che a Madrid l'ambasciata italiana e il consolato sono nello stesso edificio, per questo la gente dice sempre "ambasciata" anche quando in realtà in effetti di queste cose si occupano gli uffici del consolato), per altri motivi c'ero andato ma già che c'ero chiesi del referendum e il funzionario m'ha detto che mi non so perché a me mi riconosce sempre e mi dà sempre del tu, m'ha detto "te se non sbaglio ti sei iscritto dopo il 31 dicembre vero?" e io "sì", e lui "allora può darsi che ancora non sei stato messo nelle liste dei votanti, può darsi di sì ma non te lo assicuro, in tal caso ti toccherebbe tornare in Italia per votare, mi dispiace".

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  4. cosa molto strana perchè un'amica che è andata all'estero a febbraio ha ricevuto una email a aprile in cui si spiegava che poteva votare all'estero salvo avesse comunicato entro una certa data di voler votare in italia

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  5. Io sto qui dall'Estate scorsa ma all'ambasciata mi sono registrato proprio a Febbraio come lei (o forse Marzo non mi ricordo bene), perchè dovevo risolvere delle cose burocratiche.
    Comunicare non ho comunicato nulla, e ad Aprile non m'hanno mandato nessuna e-mail.
    Non so, dimmi in che Paese sta questa tua amica, almeno provo a telefonare all'ambasciata e chiedo spiegazioni

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  6. nel paese + incasinato al mondo: l'afghanistan

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  7. l'ambasciata italiana a madrid si fa battere quanto a tempi burocratici anche da quella afghana, spero lo trovino interessante saperlo

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  8. in afghanistan hanno il vantaggio che i residenti italiani sono pochissimi, forse una trentina e ogni sera gli telefonano per sapere se sono vivi e stanno bene

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  9. Qui bisognerebbe essere noi a chiamare l'ambasciata per sapere se sono ancora vivi, per ogni cosa ci vole 6 mesi, tra quando l'hai richiesta e quando te la danno ti sei già dimenticato completamente di cosa si tratta

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