24 maggio 2011

Gli operai di Mirafiori e Obama















La buona notizia, attesa, è arrivata oggi: Chrysler restituisce 7,6 miliardi di dollari ai governi canadese (1,7 miliardi) e americano (5,9 miliardi di $) dopo appena due anni, in largo anticipo sul previsto.

Perchè succede e cosa comporta?
Marchionne voleva restituire il prestito per almeno due buone ragioni: perchè è costoso e perché è vincolante.

I governi americano e canadese, infatti, hanno fornito a Chrysler i soldi di cui aveva bisogno per funzionare (e sopravvivere) ma l'hanno fatto a un prezzo elevato. Marchionne sostituisce i soldi pubblici con capitali forniti da un pool di banche a condizioni più vantaggiose, grazie alle quali
Chrysler risparmierà circa 300 milioni l'anno di interessi. Non male per un'azienda che inizia a macinare i primi utili.

Poi il contratto tra Chrysler e i governi poneva dei vincoli stringenti. Fiat non poteva superare il 50%delle azioni di Chrysler finché non avesse restituito i soldi pubblici.

Adesso può superare il 51% (e non a caso è contestualmente salita al 46% delle azioni diventando il primo azionista della casa automobilistica americana) mettendo in cantiere nuove operazioni sul capitale con una società sana, ma non troppo.

Il valore di un'azienda dipende dagli utili che fa e oggi il valore di Chrysler non è elevato. Se Fiat vuole acquistare nuove azioni, può farlo senza spendere troppo.

Per Obama poi si tratta di una vittoria politica doppia. Ha ereditato la grana di due società automobilistiche (General Motors e Chrysler) quasi fallite e s'è speso per cercare di garantire ad esse un futuro. Ha salvato un pezzo dell'industria americana e ha smentito i liberisti che avrebbero voluto che lo Stato non intervenisse.

Anche per i lavoratori Chrysler, o almeno per quelli che hanno salvato il posto di lavoro, si tratta di un successo.

Forse meno per gli operai di Mirafiori o di Pomigliano d'Arco che non hanno gradito gli accordi sindacali dei mesi scorsi, accettati con la minaccia di chiudere gli stabilimenti automobilistici.
Quel che non sanno gli operai di Mirafiori e di Pomigliano è che il sì al nuovo contratto è servito a Marchionne per ottenere i soldi usati per rimborsare i prestiti pubblici e per comprare un'ulteriore quota delle azioni di Chrysler.

Come mai tanto impegno, nei mesi scorsi, per un nuovo contratto che prevede diverse giornate di straordinario "obbligatorio" in una impresa che invece ricorre spesso alla cassa integrazione?

La ragione -a mio avviso- è che Marchionne aveva bisogno di un accordo che garantisse le banche sulla redditività del gruppo Fiat.

Marchionne in altri termini aveva bisogno di dimostrare che ci sono le condizioni per produrre utili anche in Italia, oltre che in Polonia, Brasile e in altri paesi in cui Fiat produce (e vende) auto.

La garanzia che Fiat produrrà utili sfruttando al massimo gli impianti serviva a convincere le banche a erogare prestiti a condizioni migliori di quelle offerte dai governi americano e canadese.
Gli operai di Pomigliano e Mirafiori erano coinvolti in un gioco molto più grande di loro. E forse non lo sapevano.

1 commento:

  1. io ho l'unico dubbio che differenzia le garanzie lavorative, in usa la benza e servita in galloni LT 2,50 in dollari 80 centesimi al lt.
    In ITALIA la benza €. 1, 40 di accise o tasse (costo lt 0,80), non conviene utilizzare l'auto perche costa un botto!!! tra l'altro non abbiamo piu un porta foglio....

    RispondiElimina

Link Interni

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...