20 agosto 2011

Corruzione diffusa ma legale


Quando parliamo di corruzione (o concussione)* pensiamo al funzionario che riceve soldi da un imprenditore in cambio di una variante al piano regolatore o al politico pagato per assegnare un appalto. La corruzione costerebbe 60-70 miliardi l'anno e distorce la concorrenza sui mercati.

Ma non è la sola forma di corruzione (e concussione) che interessa l'Italia. Esiste una corruzione palese, esplicita e legale, più distorsiva e più costosa: è la corruzione dei tanti microinteressi che puntano a ottenere qualcosa dalla politica in cambio del voto.

Venerdì si sono manifestati due interessanti episodi di questa corruzione diffusa.

Il presidente della Conferenza Episcopale Italiana ha spiegato che i numeri dell'evasione in Italia sono impressionanti, ma anche che lo stato non deve tagliare la spesa militare (vedi qui). Mandiamo i soldati a morire in Afghanistan? Ma no, che volete che sia... sono lì per garantire i diritti umani. Ci costano un miliardo l'anno (Emergency in Afghanistan spende 4,5 milioni e cura centinaia di migliaia di persone gratuitamente) più diversi morti, considerati eroi, ma Bagnasco sostiene lo spreco.

In tempi di nuove imposte e tagli alle spese qualche giornale (vedi qui) sta ricordando i vari benefici ricevuti dalla Chiesa sotto forma di aiuti vari e, soprattutto, di esenzioni fiscali. Così Vittorio Feltri su Il Giormale (vedi qui) minimizza e spiega che la Chiesa paga.

Altro episodio: Casini ci spiega che la manovra è iniqua perchè il contributo di solidarietà colpisce il ceto medio, vale a dire chi guadagna oltre 90.000 euro l'anno.

Ceto medio chi con un reddito di 100.000 euro sarebbe chiamato a pagare 1000 euro in più? L'abolizione del contributo di solidarietà farebbe felice Casini e i suoi elettori ma costerebbe 3,8 miliardi di minori entrate.

Casini poi chiede di non dimezzare i parlamentari ma pensare alle province anche se si risparmierebbe solo 300-400 milioni dei 12 miliardi annui spesi dalle province.

Insomma ognuno coltiva il proprio elettorato o meglio cerca di acquistarne il consenso a colpi di denaro, offerto o non incassato.

I contrasti legati alla manovra derivano da una diffusissima microcorruzione legale. Quella del piccolo contributo dato all'associazione, delle esenzioni fiscali concesse a pioggia, della possibilità di detrarre spese improbabili per la maggioranza degli italiani, dei militari che vanno in Afghanistan e rischiano la vita ma se se la cavano tornano a casa con molti soldi in più in busta paga e possono comprarsi casa, del piccolo commerciante che dichiara la metà del reddito effettivamente incassata e oltre la metà dell'imposta da versare e così via.

Questa è la vera corruzione che pervade l'Italia, interessa milioni di cittadini, è perfettamente legale e spiega sia il formarsi dei deficit e del debito pubblico sia i tanti nervosismi dei politici al momento di intervenire -per disperazione- sui conti pubblici.

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* per semplicità diciamo solo corruzione

1 commento:

  1. Un articolo bellissimo che mi ha fatto capire i mali subdoli della politica

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