08 agosto 2011

Una giornata di ordinaria follia

Venerdì sera Stardard&Poors ha declassato il debito USA che non gode più della tripla A, indice di grande solvibilità.

Sabato i cinesi hanno tuonato "vogliamo garanzie" criticando lo scontro politico negli USA che ha causato il downgrade.

Domenica Trichet ha chiesto e ottenuto da Germania e Francia il consenso per comprare titoli di stato italiani e spagnoli, provocando una reazione positiva, nella mattinata di lunedì, dei mercati azionari poi crollati sotto il peso delle notizie che arrivavano dagli USA, dove l'indice delle 500 aziende più grandi ha perso il 6,6%.

Tuttavia l'andamento delle azioni in Italia non è stato omogeneo: le banche hanno recuperato parte delle le perdite delle sedute precedenti, mentre le azioni di aziende industriali come Fiat e Pirelli sono crollate quasi del 10%.

Sembra tutto irrazionale ma una spiegazione c'è: i mercati temono una nuova recessione, scatenata dall'assurdo accordo politico americano tra una sinistra debole e una destra intenzionata a evitare aumenti delle imposte. Le parole di Obama lunedì hanno confermato i problemi politici e che l'economia americana richiede altri interventi.

Così mentre il Dow Jones perde oltre il 5%, i titoli di stato USA offrono un rendimento bassissimo, inferiore allo 0,25%. In alcuni momenti il rendimento di alcuni titoli di stato americani è diventato addirittura negativo: l'eccesso di domanda di titoli ha fatto salire il prezzo a livelli tali che la differenza (negativa per chi compra) tra il prezzo di acquisto e il valore nominale del titolo supera l'interesse pagato dal titolo, e il rendimento diventa negativo.

Si spiega così il paradosso di una borsa italiana a due velocità: le banche in positivo e i titoli industriali fortemente negativi. La BCE compra titoli di stato, i bond americani sono diventati un bene rifugio al punto che il loro rendimento è pari a zero, Greenspan dice che gli USA possono emettere tutti i titoli che vogliono perchè possono stampare dollari a piacimento. I rendimenti dei titoli pubblici diminuiscono, smentendo di fatto il giudizio negativo di S&P, e questo favorisce le banche che hanno comprato grandi quantità di titoli pubblici, mentre le prospettive negative per l'economia affondano i titoli industriali.

Ma perchè all'improvviso sembra crollare tutto? Non si sapeva un mese fa che l'economia reale era a rischio?

Ci sono due spiegazioni, forse entrambe vere: la prima è che forse assistiamo a un duro attacco speculativo, che fa leva sui timori e sull'instabilità dei mercati.

La seconda è che chi investe si è reso conto che dalla situazione attuale si esce solo in un modo: con un forte aumento delle imposte.

I tagli alla spesa pubblica fanno crollare le aspettative di utili e con essi il valore delle azioni perchè le prospettive macroeconomiche peggiorano e si rischia una nuova pesante recessione.

E quindi non resta che l'aumento delle imposte, a cui però imprese e mercati finanziari sono solitamente allergici.

3 commenti:

  1. Gian, domanda forse sciocca, quali mercati ci stanno guadagnando?

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  2. nessuno... stanno perdendo tutti

    solo le banche stanno ottenendo qualche risultato positivo

    ma in media tutti perdono, gli indici sono bassi come non succedeva da tanto tempo e anche oggi tanti titoli sono sospesi per eccesso di ribasso

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  3. ci sono poi altre eccezioni: l'oro, alcune valute solide come il franco svizzero. Invece il petrolio è ridisceso a 85$ circa

    ho anche letto che nelle sale finanziarie si dice che il dollaro si rafforzerà ma io su questo sono scettico
    di certo un pò s'è rafforzato rispetto all'euro ma è poca cosa, normalissime variazioni

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