26 giugno 2012

Una domanda per giuristi (e non solo)

Il tribunale di Roma ha condannato la Fiat per aver discriminato gli operai Fiom. Su oltre 2000 assunti dalla nuova società, che gestisce gli stabilimenti di Pomigliano, nessuno è iscritto alla Fiom. Era evidente da tempo che Fiat aveva deciso di riassumere solo gli operai non iscritti alla Fiom, e il tribunale ha sancito la discriminazione.

Ma può un tribinale condannare un'azienda a assumere qualcuno?

10 commenti:

  1. La risposta è si, se la mancata assunzione costituisca un atto discriminatorio, ai sensi del D. LGS. 216 del 2003 dell'art 15 dello Stat. dei Lav. Si tratta infatti di offese a diritti della persona ricavabili direttamente dalla carta costituzionale e pertanto, in tali casi, è riconosciuto al giudice il potere di esercitare un sindacato anche su scelte organizzative dell'impresa. Nel caso in questione, poi, si trattava in realtà di una riassunzione, visto che questi lavoratori sarebbero passati dalla vecchia società alla newco.

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  2. c'è un problema: se imponi a un'azienda di assumere e questa non ha bisogno dei lavoratori, cosa fai? li assumi e metti altri in cassa integrazione?

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  3. Guarda, lo stesso problema si verifica spesso applicando l'art. 18 nella formulazione attuale, io infatti penso che si dovrebbe generalizzare la tutela obbligatoria, ovvero il pagamento di un risarcimento, anche in caso di discriminazioni, magari, in questo caso, la quantificazione dovrebbe essere superiore in modo da assumere anche una valenza punitiva.

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  4. in teoria sì. in pratica NESSUNA obbligazione di FARE o NON FARE è coercibile.

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  5. Nessuna obbligazione di fare, come la riassunzione o assunzione può essere realizzata esecutivamente, certo, ma il mancato adempimento dell'ordine del giudice costituisce un illecito penale.

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  6. http://www.repubblica.it/economia/2012/06/30/news/fiat_annuncia_il_ricorso_in_appello_contro_la_sentenza_su_pomigliano-38290547/?ref=HREC1-1

    come prevedibile, Fiat dice: se costretti a assumere, metteremo altri operai in cassa integrazione

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  7. Si rischia una guerra giudiziaria senza fine...

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  8. scusa Gian, ma io posso discriminare tra assumere solo uomini? o solo donne alte più di 1,80? o solo "padani"? o solo non-fumatori?...
    (e oltretutto, come già scritto, non si trattava di assunzione)

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  9. il punto non è la discriminazione, ma il fatto che non ha senso (economicamente) ordinare l'assunzione

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  10. Con queste due righe apri una questione su cui potremmo parlare all'infinito. Infatti le regole giuridiche dovrebbero sempre essere funzionali a ciò che è conveniente dal punto di vista economico? Secondo l'analisi economica del diritto la risposta è si, quindi ogni norma giuridica e persino ogni decisione giudiziale dovrebbe sempre essere valutata sulla base di un'analisi costi benefici. Ma quando sono in gioco valori fondamentali? In caso di licenziamento discriminatorio in quasi tutti i paesi europei è previsto l'obbligo del reintegro, perchè si ritiene che questa sanziona sia adeguata a un atto offensivo di diritti fondamentali. Ora, se io datore di lavoro propongo a una parte dei miei dipendenti di passare a una nuova società, sulla quale concentro i miei investimenti e a favore della quale opero anche una cessione d'azienda dalla vecchia società, la quale è destinata ad essere chiusa una volta sanate le passivitià, ma escludo da questa operazione tutti i lavoratori iscritti a un sindacato che ha contestato questo progetto, sto in realtà licenziando quel gruppo di persone, anche se formalmente non sembra così. Ma nel diritto del lavoro ciò che conta è il rapporto sostanziale di lavoro, non l'imputabilità formale del contratto. Se questo atteggiamento fosse lecito, allora basterebbe che ogni datore di lavoro, al fine di espellere gruppi di lavoratori indesiderati per motivi "politici", ripetere questa operazione e non costerebbe neanche molto. Anche se l'azienda poi farà altre mosse, cassa integrazione o altro, rishcierebbe comunque di esporsi ad altre sconfitte giudiziarie. Forse non ha senso economicamente ordinare l'assunzione, ma giuridicamente lo ha, perchè si tratta di un licenziamento mascherato. Poi, se non si vuole l'obbligo di riassunzione, allora bisognerebbe proprio cancellarlo dall'art. 18, ma a quel punto bisognerebbe stabilire un risarcimento elevatissimo che sanzionasse l'impresa.

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