13 novembre 2012

Un'idea semplice per ridurre la spesa pubblica

In Italia c'è un settore economico che pare non subire mai crisi. E' quello dei convegni. Tutti parlano di tutto, molti sperano che i buoni propositi diventino realtà e per questo invitano i politici, che cercano voti e potrebbero finanziare i progetti altrui.

Nella maggior parte dei casi i convegni servono a illudere qualcuno a spese del contribuente ( i convegni si organizzano spesso con soldi pubblici), a qualche politico per farsi pubblicità e ai relatori, pagati per partecipare.

Ma se i ministri partecipano ai convegni, quanto tempo resta per occuparsi dei problemi italiani?

Forse poco. Prendete il caso degli esodati. Da mesi si cerca di capire quanti hanno accettato di lasciare il posto di lavoro e corrono il rischio di restare senza stipendio e senza pensione. Non sarà forse perchè Elsa Fornero, come tutti i ministri, passa più tempo in giro per l'Italia a cercare di convincere le platee e a subire le contestazioni (oggi a Napoli, qualche giorno fa a Torino) che nel suo ufficio a studiare i numeri e cercare le soluzioni?

Se Mario Monti fosse un amministratore delegato di un'azienda in crisi, passerebbe i fine settimana a spulciare i bilanci alla ricerca di spese da tagliare e a lavorare per far aumentare il fatturato.

Invece passa i fine settimana (e non solo) parlando in convegni tanto inutili che uno dei suoi argomenti preferiti è ...Mario Monti, il suo futuro, le sue idee per il governo di un paese che nella prossima primavera non lo voterà.

Trascura, inevitabilmente, il resto, e non può che badare ai saldi. Decide che un certo ministero deve tagliare del 10% le spese e lascia che siano altri a decidere dove tagliare.

Dunque ecco la proposta: tagliamo brutalmente i soldi destinati ai convegni per lo più inutili e retorici. Si risparmierà (e se gli albergatori si lamentano diamo gli stessi soldi ai comuni perchè mandino in vacanza chi non si può permettere di andare in vacanza), si eviteranno facili illusioni, non si alimenteranno le clientele politiche e poi...

E poi ci sarebbe un altro effetto: sarebbe meno allettante fare il ministro. Vi siete mai chiesti perché Elsa Fornero, Corrado Passera, Paola Severino e tanti altri hanno deciso di rinunciare a somme molto più alte per fare il ministro?

Io un'idea ce l'ho: entrando nel governo si sono assucurati un'infinità di inviti da parte di convegni, tv, università ecc in qualità di esperti in un certo settore. E hanno iniziato da subito, nei mesi trascorsi a Roma facendo parte del governo Monti. Sacrificando il loro lavoro, agendo come pessimi manager che invece di stare chiusi molte ore al giorno in ufficio a risolvere uno per uno i prolemi vanno in giro a stringere relazioni utili fuori dall'azienda.

9 commenti:

  1. a stringere relazioni che, essendo un governo tecnico e per cui difficilmente ripetibile, potranno utilizzare come rendita soprattutto professionale nella fase del dopo-governo. Andrebbe sottolineato, no?

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  2. Ma questi son tutti così vecchi che non capisco cosa gliene freghi di fare altri soldi... secondo me lo fanno più che altro per sentirsi importanti. Sono una manica di egocentrici, Fornero in testa.

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  3. E poi ministri a parte se penso a quanti soldi pubblici si sono sprecati in convegni su scie chimiche, signoraggio, alieni, 11 settembre, fini del mondo e chi più ne ha più ne metta, fesserie d'ogni tipo...un bel taglio non sarebbe male...

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    1. marra si candida alle primarie del pdl...

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    2. meno male...dopo renzi nel PD tutto è possibile e temevo...

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  4. Visto per caso e in ritardo, mi unisco agli applausi

    certo oggi che abbiamo Internet e persino le videoconferenze, anche per G8 e cazzate del genere vien proprio da ridere

    gino

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