16 ottobre 2013

Alitalia

Si fa un gran parlare in questi giorni del caso Alitalia, degli errori del passato e delle prospettive future.

Discussioni che sembrano svolgersi tra persone che non hanno mai letto i numeri di Alitalia e preferiscono ripetere le tesi del 2008, secondo le quali Alitalia non può vivere da sola e deve per forza essere venduta a Airfrance o a un altro vettore.

Idea importante e condivisibile, ma con qualche necessaria osservazione.

Alitalia ha iniziato la propria storia con una perdita di oltre 260 milioni nel 2009, registrati tutti nella prima parte dell'anno. Il 2009 è stato, lo ricordiamo, un anno disastroso: il PIL  è crollato di quasi il 5% in seguito al fallimento di Lehman Brothers del settembre 2008 e allo scoppio della crisi.

In 2010 invece ha visto la ripresa dell'economia: il PIL è salito di quasi un punto e mezzo e il bilancio di Alitalia si ferma a una perdita di circa 72 milioni, con un risultato operativo lordo di 66 milioni.

Nell'anno successivo, il 2011, i conti migliorano: il risultato operativo della società sfiora la parità (e le perdite si attestano a 69 milioni).

E' un dato importante perchè significa che Alitalia è vicina al pareggio, al netto di interessi, oneri straordinari e imposte, ovvero considerando solo i costi e i ricavi connessi al trasporto di passeggeri.

E questo nonostante eventi imprevedibili come le rivolte arabe o il terremoto di Fukujima abbiano creato grossi problemi alla redditività della compagnia aerea, riducendo i ricavi delle rotte verso Giappone e nord Africa.

Poi la situazione di Alitalia è andata peggiorando, come l'economia italiana in recessione nel 2012 e nel 2013, con perdite che adesso gli azionisti preferirebbero non coprire più, abbandonando la compagnia al suo destino o cedendola a Airfrance.

Il tentativo di creare valore e cedere Alitalia incassando un buon prezzo oppure di tenerla in vita come società autonoma di proprietà di imprenditori italiani è fallito.

In parte per effetto della crisi, visto che quando l'economia italiana è cresciuta anche i conti di Alitalia sono migliorati. E in parte perché il settore è pieno di incognite, dipendendo dal prezzo del petrolio, da avvenimenti internazionali imprevedibili, che possono trasformare alcune tratte in fonti di forti perdite, e da una concorrenza molto forte che riduce i margini di profitto.

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