21 ottobre 2013

Domande su IMU e TASI

L'IMU sulla prima casa non c'è più ma arriva la TASI, che in aggiunta a un'altra imposta calcolata sulla superficie degli immobili, darà vita alla TRISE.

La TASI avrà come imponibile lo stesso imponibile dell'IMU. L'aliquota di base sarà l'un per mille contro il 4 dell'IMU, aumentabile fino al 2,5 per mille. Niente esenzioni, previste invece nel caso dell'IMU.

I conti dicono che gli introiti derivanti dalla TASI non saranno molto diversi da quelli generati dall'IMU sulla prima casa. Ma come è possibile se l'aliquota è decisamente più bassa?

Dall'IMU erano esentate molte famiglie. I 200 euro di esenzione magari con l'aggiunta dei 50 per ogni figlio erano sufficienti a esentare molte famiglie. Tenuto conto dell'aliquota minima al 4 per mille, ciò significa che le famiglie esenti vivono in immobili che per il fisco valgono non più di 50.000 euro.


Sono dati realistici? A mio avviso no, la vecchia IMU era poco equa perchè il catasto offre valori poco realistici. E in alcuni casi offre situazioni paradossali, come dimostra questo articolo di Repubblica secondo il quale nella città di Genova esistono oltre 6000 case signorili, anche in quartieri popolari, e risultano esserci 62 castelli, secondo il catasto aggiornato oltre 70 anni fa.

Dati che appaiono ancora più assurdi se si considera che gli immobili di lusso nel capoluogo ligure sono oltre il doppio, sempre secondo i dati catastali, di quelli di Milano, nonostate Milano sia una città indubbiamente più popolosa e con un reddito medio più elevato.

La TASI ha forse qualche vantaggio: se in un comune i valori catastali fossero più altri di quelli di un altro comune, ma entrambi hanno bisogno di somme simili, il comune con valori catastali più elevati applicherà aliquote inferiori e i proprietari di immobili si troveranno a pagare somme simili.

Inoltre porrà un problema. Supponiamo che una famiglia possieda un immobile del valore di 100.000 euro (supponiamo 70.000 secondo il catasto) e un'altra un immobile che vale 300.000 euro (210.000 secondo il catasto). Il rapporto tra i due valori è 1 a 3. Con un'aliquota IMU al 4 per mille e 200 euro di detrazione, la prima famiglia paga 80 euro, l'altra 640 euro.

Il rapporto tra i valori degli immobili è 1 a 3 ma il rapporto tra le imposte è 1 a 8.

Con la TASI all'1 per mille, una pagherà 70 euro, l'altra 210. Si ritorna al rapporto 1 a 3.

Ora, considerando solo il rapporto tra le imposte cos'è meglio? l'IMU o la TASI? è meglio che il rapporto tra le imposte sia simile al rapporto tra i valori degli immobili o che una detrazione favorisca chi ha una casa di minore valore?

E sono accettabili i valori irrealistici che hanno esentato molte famiglie dal pagamento dell'IMU?

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