27 ottobre 2013

Grande distribuzione: rivincita degli italiani

Da alcuni mesi in un grande supermercato vicino a casa è iniziata una lenta ristrutturazione.

Dopo 20 anni l'edificio aveva bisogno di qualche restauro, e la proprietà, una catena di distribuzione francese, ne ha approfittato per rinnovare anche arredi, i prodotti, disposizioni delle merci, insomma un pò di tutto. Hanno rifatto a tappe il pavimento e introdotto nuovi servizi come

E' colpa della crisi, che spinge a innovare per cercare di non far diminuire il fatturato, ma c'è altro. Le due catene di distribuzione francesi molto presenti in Italia, Carrefour e Auchan, stanno perdendo terreno, superate dagli italiani.

E' una sorpresa. In testa alla graduatoria della distribuzione in Italia ci sono Coop e Conad, seguite dal gruppo Selex, che unisce diversi marchi come A&O e Famila, e Esselunga. Poi, al quinto e al sesto posto, i francesi di Carrefour e Auchan.

Fino a qualche anno fa i francesi occupavano il terzo e il quarto posto e per molti erano destinati a scalare le classifiche (ricordate le dichiarazioni di Tremonti sugli italiani che avevano venduto i supermercati ai francesi o di Grillo secondo cui la TAV Torino-Lione servirebbe a portare in Italia le merci francesi?). Oggi Carrefour e Auchan hanno perso posizioni e corrono ai ripari. 

I grandi supermercati all'interno dei centro commerciali costruiti in periferia attirano di meno il cliente per tre ragioni.

La prima è che i clienti, per spendere meno, preferiscono lasciare a casa l'auto e recarsi al supermercato più piccolo ma più vicino a casa.

La seconda ragione è che risparmiare sulla spesa significa evitare i grandi acquisti una volta a settimana per evitare di comprare troppe cose e in quantità eccessiva. Per evitare gli sprechi è meglio acquistare l'indispensabile più volte a settimana.

La terza ragione è che qualità per molti significa comprare il prodotto locale venduto in piccola quantità da un supermercato non troppo grande, in cui sia possibile instaurare un rapporto con il personale un pò come succedeva un tempo nel negozio sotto casa.

Dunque i supermercati più piccoli e vicini al consumatore stanno attirando clienti e costringono chi, come i francesi, ha puntato sui grandissimi spazi a rivedere le strategie di vendita. Con qualche ritardo, perché la "testa" dei grandi gruppi è altrove. Così gli italiani, più veloci a capire cosa vuole il cliente italiano, prevalgono su chi invece può cambiare strategia ma solo con l'approvazione della casa madre, che si trova al di là delle alpi.






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