
Una delle conseguenze del libero commercio è il dumping. Consiste nel vendere su un mercato straniero un bene a un prezzo molto basso, allo scopo di conquistare il mercato e impedire ai produttori locali di svilupparsi. Chi mette in pratica il dumping ottiene profitti in alcuni mercati e con questi finanzia le perdite derivanti dalla vendita sottocosto di un bene in un mercato straniero.
La conquista di un mercato a spese di altri produttori, garantisce all'impresa di praticare prezzi più alti, una volta che il mercato è diventato meno concorrenziale. Per questo motivo il dumping è sanzionato: l'interesse del consumatore ancora una volta prevale.
Ma c'è anche chi combatte il dumping senza pensare esclusivamente a tutelare il consumatore. E' il caso della Francia, che negli anni '80 ha deciso che chi vende libri non può praticare sconti superiori al 5%. Lo scopo era evitare la morte delle librerie più piccole, uccise dagli sconti dei negozi più grandi, capaci di vendere grandi quantità di libri e quindi di ottenere prezzi più favorevoli dagli editori.
Oggi il nemico è Amazon è in generale il commercio online, che rischia di mettere in crisi i venditori tradizionali con prezzi stracciati. Per raggiungere i clienti, i venditori online decidono spesso di consegnare gratuitamente i beni acquistati, che altrimenti rischiano di costare più del prezzo praticato nel negozio tradizionale.
Così i francesi hanno deciso che le aziende come Amazon non possono cumulare lo sconto (massimo il 5%) e la consegna gratuita.
Tutela del consumatore,
ma anche del produttore o del commerciante: questa è la logica che segue il legislatore francese.
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