Cos'è l'effetto spiazzamento (crowding out in inglese)?
L'idea è semplice e si può riassumere in questo modo: se una nazione risparmia 100 euro e ne usa 60 per finanziare il debito pubblico, resteranno 40 per finanziare i privati, vale a dire gli investimenti. Se aumenta il debito da finanziare, diminuiranno le risorse a disposizione degli investimenti.
L'effetto spiazzamento induce quindi alcuni economisti a sostenere la necessità di ridurre il deficit pubblico e il debito pubblico. Se accadesse, aumenterebbero le risorse a disposizione per gli investimenti privati, con evidenti benefici per l'economia.
Questa è la teoria, molto semplificata, a cui possono fare alcune obiezioni.
Non è affatto detto che il risparmio si trasformi in investimenti, che dipendono più dal buon andamento dell'economia che dalla disponibilità di capitali. L'imprenditore investe, in altri termini, per offrire beni e servizi solo se è convinto di poterli vendere, cioè se la esiste una domanda da soddisfare.
Domanda che, a livello macroeconomico, dipende dal reddito dei cittadini, vale a dire dall'andamento del PIL: se questo sale anche la domanda cresce e con essa gli investimenti.
Se però il PIL cala per effetto dei tagli alla spesa pubblica, ci sarebbero sì più capitali a disposizione per gli investimenti, ma anche condizioni meno favorevoli per investire. Il solo effetto positivo potrebbe essere un calo dei tassi di interesse.
Se diminuiscono i capitali usati per comprare titoli di stato, aumentano quelli a disposizione degli investimenti? Non necessariamente: il risparmiatore può decidere di non investire i suoi soldi o può decidere di investirli all'estero.
Quindi una riduzione del deficit e magari del debito pubblico, non significa necessariamente un aumento degli investimenti. Anzi gli investimenti e i soldi a disposizione per investire potrebbero diminuire se la riduzione del deficit deprimesse la domanda.
Chi sostiene che è meglio ridurre deficit e debito pubblico perché ci sarebbero più risorse a disposizione degli investimenti privati dovrebbe specificare quando questo può avvenire. Servono almeno due condizioni: un'economia in crescita, senza la quale gli investimenti latitano, e che i risparmiatori investano nel proprio paese, cosa non scontata in un mondo senza vincoli alla libera circolazione dei capitali.
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