30 settembre 2010

E io pago....


E io pago.... come diceva Totò!

Ormai la strada in Europa per le sanzioni semi automatiche in caso di sforamento su deficit e debito, sembra segnata, anche se alcuni stati faranno fiera opposizione. Tra questi stati c'è anche l'Italia.
Ma ci conviene?

Quello di cui si sta discutendo, in estrema sintesi, a livello europeo sta più o meno in questi termini: se un paese ha il rapporto Deficit/PIL maggiore del 3% o il rapporto Debito/PIL maggiore del 60%, tali squilibri andranno ridotti in ragione di un ventesimo all'anno.

L'italia tornerà ad avere nel 2011 un rapporto Debito/PIL pari a circa il 119% e il rapporto deficit/PIL tornerà sotto il 3% solo nel 2012.
Quindi il problema è appunto il debito.

Secondo le recenti proposte dovremo passare in 20 anni dal 119% al 60%.

Facciamo due calcoli partendo da questi dati (i più aggiornati possibili):

Debito attuale 1850 mld.
PIL attuale 1555 Mld.
Poniamo (ottimisticamente) di crescere del 1,5% all'anno
E poniamo di ridurre il debito (mooooolto ottimisticamente) del 2% all'anno

Si può calcolare semplicemente che dopo 20 anni avremmo un PIL cresciuto a 2094 Mld e un debito calato a 1235 Mld, il cui rapporto fa appunto il 59% (circa).

Il 2% di PIL significa 37 Mld di Euro l'anno di avanzo primario di bilancio da destinare ESCLUSIVAMENTE alla riduzione del debito pubblico.
In verità bisognerebbe considerare anche la minor spesa per interessi sul debito da un parte, ma anche la minore crescita del PIL dall'altra dovuta alla minore spesa pubblica.

E' ovvio che il tasso di crescita diventa importantissimo. Con un tasso di crescita al 3% per portare il rapporto Debito/PIL al 60% è sufficiente ridurre il debito dell' 0,60% all'anno, cioé circa 9,3 Mld l'anno.

Devo riconoscere che un simile risultato, posto che sia possibile, sarebbe veramente formidabile in prospettiva, anche se imposto dall'Europa. Il nodo è che i precedenti storici sono tutti a sfavore. L'Italia è riuscita in circa 15 anni a ridurre il rapporto debito/PIL dal 123% al 105% (cioé il 18%, cioé circa l'1,1% l'anno), però a prezzo di una crescita bassissima, pari - guarda caso - a circa l'1,3 - 1,5%. In pratica lo stock di debito è rimasto immutato ed è aumentato il PIL, facendo calare il rapporto.
Questo deve fare riflettere, perché potrebbe essere un obiettivo troppo ambizioso e le sanzioni in teoria "semi-automatiche" potrebbero diventare automatiche per l'Italia e alla fine finiremmo tutti a dire: "E io pago..."

1 commento:

  1. Chissà se alla fine anche la destra lo capirà che i conti pubblici sono importanti...

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